| PAOLO DE CASTRO, Ministro per le politiche agricole.
Il piano, nella cui redazione è stata posta particolare
attenzione alle problematiche presenti nelle regioni a
maggiore vocazione agrumicola - tra cui la Calabria -, prevede
sia una serie di azioni volte alla valorizzazione degli agrumi
tipici italiani sia una serie di interventi sulla filiera, al
fine di migliorare la qualità e valorizzare la produzione
agrumaria ai fini di una migliore e più efficiente
commercializzazione.
In particolare, le azioni previste dal piano di settore
considerano prioritari gli interventi per l'adattamento delle
strutture organizzative e lo sviluppo dell'interprofessione,
il miglioramento dei servizi di assistenza tecnica, la
formazione e l'aggiornamento professionale, la ricerca, lo
sviluppo del vivaismo agrumicolo, nonché l'innovazione dei
processi di trasformazione e gli interventi a supporto della
commercializzazione.
La fonte principale di finanziamento del piano è
costituita dai fondi comunitari previsti da una serie di
regolamenti concernenti il miglioramento delle strutture
agrarie, di trasformazione e commercializzazione, lo sviluppo
delle associazioni dei produttori e l'adeguamento alla nuova
organizzazione comune di mercato dei prodotti
ortofrutticoli.
In aggiunta a tali disponibilità vanno inoltre considerati
i piani operativi plurifondo (FEOGA) che interessano in modo
particolare le due maggiori regioni agrumicole, ossia la
Calabria e la Sicilia.
Le risorse economiche di origine comunitaria potranno
altresì essere integrate da ulteriori dotazioni di origine
nazionale o regionale, oltre a quelle sopra indicate, da
imputare al fondo interregionale gestito, come sappiamo, dalle
regioni e dal ministero, nonché da ulteriori fondi stanziati
dagli enti locali interessati.
Per quanto riguarda il pagamento degli aiuti, si rammenta
che la regolamentazione comunitaria prevede che, nel calcolo
della misura definitiva dell'aiuto spettante alle arance
avviate alla trasformazione, siano compresi i dati relativi
alla campagna in corso.
Di conseguenza, solo con il regolamento comunitario n.
2811/98, del 22 dicembre 1998, la Commissione ha potuto
fissare la misura dell'aiuto per la campagna 1997-1998; l'AIMA
ha pertanto iniziato le operazioni di pagamento alle
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organizzazioni professionali che hanno conferito arance nel
corso della predetta campagna.
La Commissione dell'Unione europea, anche su
sollecitazione da parte italiana, preso atto che l'attuale
sistema ritarda notevolmente l'iter per la determinazione
degli aiuti e i conseguenti pagamenti, ha presentato al
Consiglio una proposta di modifica del regolamento n. 2202/96
intesa a semplificare ed accelerare le procedure di calcolo
per la verifica degli aiuti, degli eventuali superamenti delle
soglie di garanzia. La modifica proposta dovrebbe essere
operativa già a partire dalla campagna 1999-2000.
Quanto al problema della riduzione degli aiuti nella
misura del 42 per cento, a causa del superamento della soglia
comunitaria, è da precisare che i nostri produttori, assieme a
quelli spagnoli, hanno concorso all'aumento della quantità di
prodotto avviato alla trasformazione nella campagna 1997-1998.
Diversamente dal settore dell'olio, di cui non eravamo
responsabili, in questo caso c'è una partecipazione italiana
allo sforamento della soglia comunitaria.
Per quanto riguarda la crisi per l'attuale campagna,
paventata da più parti, si osserva che le organizzazioni
professionali dichiarano riduzioni di produzione, anche
consistenti (in alcune zone fino al 40 per cento). Considerato
quindi che i consumi sono abbastanza costanti negli anni e che
la contrattazione per le destinazioni industriali, seppure
ridotta, risulta comunque su livelli apprezzabili, non si
dovrebbero verificare problemi per la collocazione del
prodotto.
Si assicura, tuttavia, che il Ministero continuerà ad
adoperarsi presso le istituzioni comuniarie al fine di
aumentare la soglia degli agrumi destinati alla
trasformazione. Non è nemmeno escluso che non vi sia una
rivisitazione complessiva del regolamento OCM agrumicolo,
andando verso sistemi di aiuti diretti al reddito (ad esempio,
per albero, per ettaro), tali da poter semplificare
ulteriormente la procedura.
Nel contempo si auspica che le organizzazioni dei
produttori utilizzino al massimo gli strumenti offerti dai
piani operativi istituiti dalla nuova OCM e dai piani di
ristrutturazione produttiva e commerciale previsti dal piano
agrumicolo in via di approvazione, già predisposti dal
ministero e all'ordine del giorno di domani della conferenza
Stato-regioni.
Quanto alla lamentata discriminazione tra gli
agrumicoltori della fascia ionica e quelli delle zone
tirreniche, si informa che il giorno 2 febbraio 1999 le parti
in causa hanno firmato una integrazione all'accordo
interprofessionale per gli agrumi destinati alla
trasformazione industriale concluso il 21 ottobre 1998.
Con tale documento integrativo viene fissato il pagamento
del prezzo di contratto ad un livello minimo di 80 lire al
chilo per le arance a polpa bionda, senza alcuna limitazione
territoriale.
Per quel che concerne, infine, la prevenzione e
repressione dei noti fenomeni di criminalità che inquinano il
regolare svolgimento delle varie fasi di produzione e
commercializzazione del prodotto, vi comunico che proprio in
questi giorni (vi è stato proprio ieri un comunicato stampa
del ministero) sono in corso accertamenti, in particolare in
Calabria, dove sono state segnalate diverse decine di casi di
irregolarità, e questo grazie alla collaborazione tra il Corpo
forestale dello Stato e il comando dei carabinieri del
Ministero delle politiche agricole.
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