Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434840
STA0506-0339
Somm. e Sten. d'Aula n. 506 del 17 marzo 1999 (STA13-506)
(suddiviso in 391 Unità Documento)
Unità Documento n.339 (che inizia a pag.56 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.314)
SVOLGIMENTO: 3 - 03551; 3 - 03552; 3 - 03338; 3 - 03239; 3 - 03416; 3 - 03590; 3 - 01661; 3 - 02004; 3 - 02463; 3 - 02779; 3 - 02988. ...(Crisi agrumicola nell'Italia meridionale)
...SVOLGIMENTO: 3 - 03551; 3 - 03552; 3 - 03338; 3 - 03239; 3 - 03416; 3 - 03590; 3 - 01661; 3 - 02004; 3 - 02463; 3 - 02779; 3 - 02988. ...(Crisi agrumicola nell'Italia meridionale)
PAOLO DE CASTRO, Ministro per le politiche agricole. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI (ore 16,40)
ZZSTA ZZRES ZZSTA170399 ZZSTA990317 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA506 ZZ13
    PAOLO DE CASTRO,  Ministro per le politiche agricole.
  Il piano, nella cui redazione è stata posta particolare
  attenzione alle problematiche presenti nelle regioni a
  maggiore vocazione agrumicola - tra cui la Calabria -, prevede
  sia una serie di azioni volte alla valorizzazione degli agrumi
  tipici italiani sia una serie di interventi sulla filiera, al
  fine di migliorare la qualità e valorizzare la produzione
  agrumaria ai fini di una migliore e più efficiente
  commercializzazione.
     In particolare, le azioni previste dal piano di settore
  considerano prioritari gli interventi per l'adattamento delle
  strutture organizzative e lo sviluppo dell'interprofessione,
  il miglioramento dei servizi di assistenza tecnica, la
  formazione e l'aggiornamento professionale, la ricerca, lo
  sviluppo del vivaismo agrumicolo, nonché l'innovazione dei
  processi di trasformazione e gli interventi a supporto della
  commercializzazione.
     La fonte principale di finanziamento del piano è
  costituita dai fondi comunitari previsti da una serie di
  regolamenti concernenti il miglioramento delle strutture
  agrarie, di trasformazione e commercializzazione, lo sviluppo
  delle associazioni dei produttori e l'adeguamento alla nuova
  organizzazione comune di mercato dei prodotti
  ortofrutticoli.
     In aggiunta a tali disponibilità vanno inoltre considerati
  i piani operativi plurifondo (FEOGA) che interessano in modo
  particolare le due maggiori regioni agrumicole, ossia la
  Calabria e la Sicilia.
     Le risorse economiche di origine comunitaria potranno
  altresì essere integrate da ulteriori dotazioni di origine
  nazionale o regionale, oltre a quelle sopra indicate, da
  imputare al fondo interregionale gestito, come sappiamo, dalle
  regioni e dal ministero, nonché da ulteriori fondi stanziati
  dagli enti locali interessati.
     Per quanto riguarda il pagamento degli aiuti, si rammenta
  che la regolamentazione comunitaria prevede che, nel calcolo
  della misura definitiva dell'aiuto spettante alle arance
  avviate alla trasformazione, siano compresi i dati relativi
  alla campagna in corso.
     Di conseguenza, solo con il regolamento comunitario n.
  2811/98, del 22 dicembre 1998, la Commissione ha potuto
  fissare la misura dell'aiuto per la campagna 1997-1998; l'AIMA
  ha pertanto iniziato le operazioni di pagamento alle
 
                              Pag. 57
 
  organizzazioni professionali che hanno conferito arance nel
  corso della predetta campagna.
     La Commissione dell'Unione europea, anche su
  sollecitazione da parte italiana, preso atto che l'attuale
  sistema ritarda notevolmente l'iter per la determinazione
  degli aiuti e i conseguenti pagamenti, ha presentato al
  Consiglio una proposta di modifica del regolamento n. 2202/96
  intesa a semplificare ed accelerare le procedure di calcolo
  per la verifica degli aiuti, degli eventuali superamenti delle
  soglie di garanzia.  La modifica proposta dovrebbe essere
  operativa già a partire dalla campagna 1999-2000.
     Quanto al problema della riduzione degli aiuti nella
  misura del 42 per cento, a causa del superamento della soglia
  comunitaria, è da precisare che i nostri produttori, assieme a
  quelli spagnoli, hanno concorso all'aumento della quantità di
  prodotto avviato alla trasformazione nella campagna 1997-1998.
  Diversamente dal settore dell'olio, di cui non eravamo
  responsabili, in questo caso c'è una partecipazione italiana
  allo sforamento della soglia comunitaria.
     Per quanto riguarda la crisi per l'attuale campagna,
  paventata da più parti, si osserva che le organizzazioni
  professionali dichiarano riduzioni di produzione, anche
  consistenti (in alcune zone fino al 40 per cento).  Considerato
  quindi che i consumi sono abbastanza costanti negli anni e che
  la contrattazione per le destinazioni industriali, seppure
  ridotta, risulta comunque su livelli apprezzabili, non si
  dovrebbero verificare problemi per la collocazione del
  prodotto.
     Si assicura, tuttavia, che il Ministero continuerà ad
  adoperarsi presso le istituzioni comuniarie al fine di
  aumentare la soglia degli agrumi destinati alla
  trasformazione.  Non è nemmeno escluso che non vi sia una
  rivisitazione complessiva del regolamento OCM agrumicolo,
  andando verso sistemi di aiuti diretti al reddito (ad esempio,
  per albero, per ettaro), tali da poter semplificare
  ulteriormente la procedura.
     Nel contempo si auspica che le organizzazioni dei
  produttori utilizzino al massimo gli strumenti offerti dai
  piani operativi istituiti dalla nuova OCM e dai piani di
  ristrutturazione produttiva e commerciale previsti dal piano
  agrumicolo in via di approvazione, già predisposti dal
  ministero e all'ordine del giorno di domani della conferenza
  Stato-regioni.
     Quanto alla lamentata discriminazione tra gli
  agrumicoltori della fascia ionica e quelli delle zone
  tirreniche, si informa che il giorno 2 febbraio 1999 le parti
  in causa hanno firmato una integrazione all'accordo
  interprofessionale per gli agrumi destinati alla
  trasformazione industriale concluso il 21 ottobre 1998.
     Con tale documento integrativo viene fissato il pagamento
  del prezzo di contratto ad un livello minimo di 80 lire al
  chilo per le arance a polpa bionda, senza alcuna limitazione
  territoriale.
     Per quel che concerne, infine, la prevenzione e
  repressione dei noti fenomeni di criminalità che inquinano il
  regolare svolgimento delle varie fasi di produzione e
  commercializzazione del prodotto, vi comunico che proprio in
  questi giorni (vi è stato proprio ieri un comunicato stampa
  del ministero) sono in corso accertamenti, in particolare in
  Calabria, dove sono state segnalate diverse decine di casi di
  irregolarità, e questo grazie alla collaborazione tra il Corpo
  forestale dello Stato e il comando dei carabinieri del
  Ministero delle politiche agricole.
 
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