| GIOVANNI FILOCAMO. Signor Presidente, signor ministro,
credo sappiate che le uniche risorse della Calabria e della
provincia di Reggio Calabria, in particolare, sono
l'agricoltura, l'agrumicoltura, l'ulivicoltura, il turismo e i
beni artistico-culturali. Proprio queste attività sono state
completamente abbandonate e in quelle zone si vive vegetando.
La criminalità comune ed organizzata, che si è infiltrata
anche nelle istituzioni (vedi porto di Gioia Tauro), la fa da
padrone, mentre la disoccupazione giovanile cresce sempre di
più ed ha raggiunto quote iperboliche.
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Fino agli anni cinquanta-sessanta intere famiglie di
agricoltori della mia zona ionica reggina riuscivano a far
studiare i propri figli fuori della Calabria perché in questa
regione non vi erano università. Quasi tutti si realizzavano
nelle professioni.
Nella mia zona esistevano allora anche due piccole
industrie agroalimentari per la trasformazione degli agrumi
che poi, però, sono fallite e nessun aiuto è stato fornito dal
Governo.
Adesso siamo giunti al punto che neppure quei pochi agrumi
ed olive che si riescono a coltivare possono essere raccolti,
perché le sovvenzioni ed i contributi nazionali, regionali ed
europei non vengono erogati oppure vengono erogati a
singhiozzo. Ciò mentre constatiamo che anche in Calabria siamo
invasi da prodotti spagnoli, greci, portoghesi e persino
israeliani.
Essendo questa la situazione dell'agricoltura e
dell'agrumicoltura in Calabria e nella zona ionica reggina,
volevamo sapere dal Governo che cosa, in concreto, si stia
facendo. Per la verità, signor ministro, debbo ringraziarla
per la sua esposizione, che è stata una relazione
programmatica perfetta. Quanto lei ha detto, però, poi in
Calabria non si realizza, non si concretizza.
Non so dove si fermino le sue parole. Di quanto lei ha
detto noi non vediamo niente; anzi, assistiamo all'esatto
contrario. Lei ha parlato di scuole professionali: sa che il
ministro della pubblica istruzione ha chiuso in Calabria le
scuole professionali? Nel mio collegio elettorale, nella
Locride, sono state chiuse due scuole professionali per
l'agrumicoltura e l'agricoltura. Questa è la realtà che si
vive da noi e quindi, signor ministro, nel ringraziarla la
sollecito ad essere attento ai problemi della Calabria, perché
i calabresi si sentono completamente abbandonati e non possono
più vivere in queste condizioni: da un lato, abbandonati
completamente dallo Stato; dall'altro, sopraffatti dalla
criminalità comune ed organizzata che si è infiltrata nelle
istituzioni locali. Ciò non si rileva con questo Governo di
sinistra perché i suoi rappresentanti e la Commissione
antimafia, quando vengono in Calabria, non fanno che difendere
le istituzioni, mentre queste ultime sono infiltrate da
delinquenti. Noi vorremmo che questo in Calabria finisse e che
il Governo si interessasse dei reali problemi della nostra
regione, che sono quelli dell'agricoltura e del turismo. Solo
così si potrà dare lavoro ai nostri giovani disoccupati e
portare il progresso anche in Calabria.
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