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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434876
STA0506-0375
Somm. e Sten. d'Aula n. 506 del 17 marzo 1999 (STA13-506)
(suddiviso in 391 Unità Documento)
Unità Documento n.375 (che inizia a pag.64 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.314)
SVOLGIMENTO: 3 - 03551; 3 - 03552; 3 - 03338; 3 - 03239; 3 - 03416; 3 - 03590; 3 - 01661; 3 - 02004; 3 - 02463; 3 - 02779; 3 - 02988. ...(Applicazione della "legge Simeone")
...SVOLGIMENTO: 3 - 03551; 3 - 03552; 3 - 03338; 3 - 03239; 3 - 03416; 3 - 03590; 3 - 01661; 3 - 02004; 3 - 02463; 3 - 02779; 3 - 02988. ...(Applicazione della "legge Simeone")
ALBERTO SIMEONE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI (ore 16,40)
ZZSTA ZZRES ZZSTA170399 ZZSTA990317 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA506 ZZ13
    ALBERTO SIMEONE.  Signor Presidente, signor
  sottosegretario, non sono assolutamente soddisfatto della sua
  risposta, anche perché le assicurazioni che ella ha fornito
  sono totalmente in contrasto con le dichiarazioni rese
  ultimamente dal ministro dell'interno.  Pare che si debba
  andare ad una rivisitazione di tutta la materia disciplinata
  dalla legge del 1975, che ha modificato l'ordinamento
  penitenziario, dalla cosiddetta legge Gozzini e dalla legge n.
  165 del 27 maggio 1998.
     Quindi, le sue assicurazioni sono in contrasto con quelle
  del ministro dell'interno, mi auguro che le stesse possano
  trovare conferma e che non si crei un contenzioso tra il
  ministro della giustizia e quello dell'interno.  Dico questo
  perché da un po' di tempo a questa parte assistiamo ad una
  gara tra i ministri: se il ministro della giustizia fa quelle
  dichiarazioni che sono sotto gli occhi di tutti perché le
  leggiamo sui giornali, se è così sollecito nel rampognare gli
  avvocati che
 
                              Pag. 65
 
  si astengono dalle udienze per protestare legittimamente
  contro l'invasione del potere legislativo, da parte del potere
  giudiziario, è molto meno accorto quando si tratta di
  stigmatizzare il comportamento di certe procure aduse ad
  infischiarsene letteralmente delle disposizioni
  legislative.
     Per tornare in argomento, il caso a cui mi riferisco è
  quello dei tribunali di sorveglianza che impiegano ben sei
  mesi prima che l'istanza di un detenuto venga esaminata.
  Allora non bastano le buone intenzioni, occorrono fatti
  concreti né sono sufficienti le assunzioni di 155 assistenti
  sociali, contro i 670 la cui assunzione è stata prevista dalla
  legge n. 165 del 1998, se non viene assunto personale
  amministrativo, se non vengono assunti gli educatori, così
  come quella stessa legge prevede.
     Oggi sono del tutto vanificati gli articoli 1 e 13
  dell'ordinamento penitenziario, istituito con la legge n. 354
  del 26 luglio 1975, il che determina quel malessere generale,
  quell'affanno nella vita carceraria che sta contrassegnando
  tutti gli istituti di pena del nostro paese.
     Non è soltanto la morte di Silvana Giordano sotto gli
  occhi del suo bambino di tre anni a destare lo sconcerto ed il
  grande rammarico per una legislazione assolutamente non
  all'altezza di un paese che si possa definire civile, ma sono
  i tanti altri suicidi che avvengono nelle carceri italiane che
  dimostrano quanto sia precaria la situazione da un punto di
  vista non solo trattamentale (che pure la legislazione in atto
  dovrebbe esaltare, sublimare) ma anche igienico e
  abitativo.
     Occorre una revisione completa o, meglio, una piena
  affermazione di quanto è contenuto nella legislazione attuale
  per evitare i numerosi suicidi che si registrano.  Non mi
  riferisco soltanto alla vicenda di Silvana Giordano; mi sembra
  che nell'anno 1998 vi siano stati ben 14 suicidi, un numero
  che suscita un grande allarme da un punto di vista carcerario
  oltre che da un punto di vista morale.  Ciò significa che la
  riforma del 1975 è fallita miseramente, mentre dobbiamo far sì
  che lo spirito di quella riforma venga attuato e che le norme
  successive (la legge Gozzini e la cosiddetta legge Simeone)
  esplichino compiutamente i propri effetti.
     Concludo con la raccomandazione di dare direttive non solo
  al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ma
  soprattutto ai tanti tribunali di sorveglianza che impiegano
  tempi biblici per fissare le udienze per le istanze
  legittimamente presentate dai tanti detenuti.
 
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