| MARETTA SCOCA, Sottosegretario di Stato per la
giustizia. Signor Presidente, il detenuto Luigi Doria è
stato effettivamente trasferito, con provvedimento in data 13
maggio 1998, dalla casa circondariale di Rebibbia all'istituto
di Castrovillari, come premesso dall'interrogante. Il
dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha precisato
al riguardo che il trasferimento è stato disposto a causa
dell'affollamento in quel periodo degli istituti penitenziari
romani; situazione, quest'ultima, che si verifica
frequentemente e che impone, a volte, il trasferimento di
detenuti in altri istituti al fine di assicurare a tutti un
trattamento penitenziario dignitoso e conforme a quanto
previsto dall'ordinamento penitenziario.
La capacità recettiva degli istituti penitenziari è del
resto diversa nelle varie regioni e ciò rende inevitabile,
talvolta, l'assegnazione in istituti ubicati in luoghi che non
coincidono con la residenza dei detenuti stessi.
L'amministrazione penitenziaria cerca comunque di limitare al
massimo che ciò si verifichi, proprio per facilitare i
contatti tra i detenuti e i loro familiari, nel rispetto delle
finalità perseguite dall'ordinamento.
Il signor Doria, dall'11 marzo 1999, è ristretto nella
casa circondariale di Napoli per motivi di giustizia; al
termine del
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periodo verrà ritradotto all'istituto penitenziario di
assegnazione e cioè alla casa circondariale di
Castrovillari.
Per quanto concerne l'istanza di trasferimento, si
comunica che il signor Doria ha recentemente richiesto di
poter essere trasferito, per motivi di lavoro, in uno dei
seguenti istituti penitenziari: Santa Maria Capua Vetere,
Secondigliano, Carinola e Gorgona.
Non si è potuto allo stato accogliere la richiesta,
ostandovi esigenze di sovraffollamento negli istituti
penitenziari campani; invece, per quanto concerne la sede di
Gorgona, tale istituto, attese le peculiari caratteristiche
dei programmi lavorativi cui attualmente è improntata
l'impostazione della struttura, non offriva concrete
possibilità di impiego per il signor Doria.
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