| GRAMAZIO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere -
premesso che:
notizie apparse sui giornali il Tempo e il
Corriere della sera riferiscono dell'acquisto da parte
del ministero della sanità della casa di cura privata S.
Raffaele del Monte Tabor (di proprietà della Fondazione di cui
è presidente Don Verzè) sita in Roma, località Mostacciano,
autorizzata dalla regione Lazio per 100 posti letto per ivi
trasferire il polo oncologico degli Ifo, che in cambio
cederebbe il nuovo ospedale S. Andrea e la struttura del
Regina Elena all'istituto superiore di sanità per essere
utilizzato dalla università di Roma La Sapienza -:
in base a quali criteri e valutazioni, sia stato
definito il valore di acquisto della casa di cura privata, che
sembra stimato in circa 350 miliardi, considerato peraltro che
attualmente è autorizzata per soli 100 posti letto e che al
momento sono sospesi i lavori per la realizzazione di
ulteriori 300 posti la cui definizione non è al momento
possibile prevedere;
come si giustifichi l'acquisto, tenuto conto delle gravi
difficoltà finanziarie del servizio sanitario che non
consentono di affrontare problemi assistenziali ben più gravi,
quali ad esempio i numerosissimi malati terminali per i quali
non è stato possibile stanziare più di quattrocento miliardi
che sono chiaramente insufficienti per una adeguata risposta
alle effettive esigenze da tempo poste;
quali accertamenti siano effettuati per la idoneità
della casa di cura alla nuova funzione cui si dovrebbe essere
destinata;
come si giustifichi la messa a disposizione della
università di Roma dell'ospedale S. Andrea che, dopo venti
anni di attesa e di ingenti finanziamenti per centinaia di
miliardi, viene ora sottratto alla funzione di centro di
riferimento per la cura dei tumori, proprio nel momento in cui
era possibile la sua concreta apertura;
quali modifiche si debbano effettuare nell'ospedale S.
Andrea per la eventuale nuova destinazione quale sede
universitaria;
in base a quale motivazione e per quali finalità
l'attuale Regina Elena verrebbe ceduto all'Istituto di sanità
superiore;
quali motivazioni abbiano indotto il ministero della
sanità ad intervenire su un aspetto di programmazione e di
organizzazione di servizi sanitari di competenza di una
singola regione (la regione Lazio), che di fatto verrebbe
privata della propria autonomia in materia e che dovrebbe poi
sostenere le spese conseguenti alla operazione in
questione.
(3-03551)
(8 marzo 1999)
(ex 4-20803 del 18 novembre 1998)
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