| GRAMAZIO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere -
premesso che:
la vicenda dell'acquisto da parte del ministero della
sanità o da parte dell'Ifo della casa di cura privata San
Raffaele del Monte Tabor in Roma (località Mostacciano), già
oggetto di una interrogazione presentata il 18 novembre 1998,
per la quale si attende una sollecita risposta, sembra offrire
ulteriori sviluppi, su cui è urgente che il Governo fornisca
chiarimenti;
risulta che la Banca di Roma debba rientrare di cospicui
finanziamenti erogati alla fondazione Monte Tabor per i lavori
dell'edificio situato nella zona di Mostacciano comprendente
la casa di cura privata non accreditata San Raffaele di Roma
-:
chi abbia autorizzato l'Ifo ad effettuare trattative
dirette con la Fondazione del Monte Tabor, presieduta da Don
Verzè, per l'acquisto della casa di cura privata San
Raffaele;
in base a quale valutazione dovrebbe effettuarsi in
questi giorni l'acquisto per circa 400 miliardi della casa di
cura privata San Raffaele, autorizzata solo per 100 posti
letto, peraltro ancora non accreditati, e il cui valore di
mercato non dovrebbe comunque superare la cifra di 60
miliardi;
come si intendano tutelare gli interessi dei cittadini
nell'ambito della operazione d'acquisto di una struttura
sanitaria sulla cui destinazione e funzionalità il ministero
della sanità non ha ancora dato risposta rispetto alle
perplessità già manifestate con diverse interrogazioni,
perplessità che a giudizio dell'interrogante potrebbero far
configurare un legittimo interessamento dell'autorità
giudiziaria e della procura della Corte dei conti per il
controllo sugli atti di spesa del pubblico denaro;
se nell'operazione di cui in premessa vi siano state
iniziative di sensibilizzazione da parte della Banca di
Roma.
(3-03552)
(8 marzo 1999)
(ex 4-21127 del 9 dicembre 1998)
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