| ARMANDO VENETO. - Ai Ministri per le politiche agricole,
per le politiche comunitarie e del lavoro e della previdenza
sociale. - Per sapere - premesso che:
la gravissima crisi agrumicola in atto ha colpito
agrumicoltori e lavoratori agricoli di vaste aree dell'Italia
meridionale, che vivono prevalentemente di agricoltura;
in particolare, nella piana di Gioia Tauro-Rosarno, si
sono costituiti comitati di lotta, è stata sospesa la raccolta
ed il conferimento degli agrumi per uso industriale, vi è
addirittura minaccia per l'ordine pubblico;
le molteplici ragioni della crisi sono improvvisamente
emerse, a causa del ritardo nel pagamento dei contributi
compensativi europei per gli agrumi destinati alla
trasformazione industriale; ed a causa del previsto
abbattimento del 42 per cento sugli importi previsti per
l'annata 1996-1997;
le conseguenze della crisi ricadono sui lavoratori
agricoli, perché gli agrumicoltori non raccolgono il prodotto,
sicché i lavoratori non raggiungono le giornate minime per
avere diritto ad assegni familiari ed assegno di
disoccupazione;
ricadono sugli agrumicoltori che non dispongono dei
capitali necessari per la raccolta e non hanno speranza di
recuperare le spese di produzione;
ricadono sulle associazioni che non possono conferire i
quantitativi di prodotto trattati con le industrie e sono
esposti alle conseguenze delle inadempienze;
gli esperti assumono che bisognerà ottenere un
plafud nazionale degli agrumi destinati all'industria,
per non dover subire le inadempienze e gli eccessi produttivi
di altri Stati membri, come Spagna, Grecia, Portogallo;
sarà necessario mettere ordine sul sistema produttivo,
di raccolta e commercializzazione degli agrumi, spesso intriso
di illegalità e, nella Piana, anche di mafia;
tuttavia, è urgente sostenere l'economia dell'estremo
sud, fondata proprio su agrumicoltura ed olivicoltura, con
provvedimenti tampone che si appalesano indispensabili -:
se siano a conoscenza delle ragioni della grave crisi
del comparto agrumicolo, anche ulteriori rispetto a quelle
esposte;
se intendano intervenire per instaurare una politica di
medio e lungo periodo idonea ad evitare in futuro la
stabilizzazione dello stato di crisi;
in particolare, se intendano dichiarare lo stato di
crisi, facendosene promotori nel Consiglio dei ministri,
affinché anche i lavoratori dipendenti del comparto, pur in
assenza delle condizioni di prestazioni lavorative minime,
possano ottenere il riconoscimento del diritto ad assegni
familiari ed indennità di disoccupazione;
se intendano intervenire affinché gli agrumicoltori
siano rimborsati per gli agrumi non raccolti e quindi non
conferiti, per mancanza dei capitali necessari;
se intendano intervenire affinché il prezzo inizialmente
fissato quale contributo compensativo, sia mantenuto indenne
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dal ribasso del 42 per cento anche mediante interventi
diretti a risarcire gli agrumicoltori;
come intendano intervenire per ristabilire legalità e
trasparenza in tutto il settore, ripulendo le associazioni da
infiltrazioni criminali e mafiose, individuando ed eliminando
truffe, collusioni e corruzioni che gonfiano l'entità del
prodotto, o incidono sui costi, o avvantaggiano indebitamente
le industrie di trasformazione o coloro che si sono
impossessati del meccanismo di conferimento del prodotto e
redistribuzione del prezzo e dei contributi comunitari.
(3-03239)
(14 gennaio 1999)
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