| CENTO. - Al Ministro di grazia e giustizia. - Per
sapere - premesso che:
il signor Musumeci Carmelo detenuto nella casa di
reclusione di Parma ha presentato in data 7 gennaio 1998
davanti alla polizia giudiziaria una dichiarazione nella quale
metteva in evidenza una serie di azioni messe in atto dal
direttore del carcere di Parma da cui risultavano, a suo
avviso, restrizioni illegittime;
il carcere di Parma è stato aperto nell'ottobre del 1992
e ancora non esiste un regolamento interno al quale i detenuti
possono attenersi e fare riferimento;
i detenuti della 2/B vengono esclusi dalle commissioni
cucina, sportiva e culturale perché devono essere sorvegliati
più degli altri; vengono inoltre esclusi dalle attività di
risocializzazione, cioè non possono svolgere attività
lavorativa in celle né in laboratorio e non possono
frequentare le scuole;
in tutte le carceri italiane il pacco del cambio di
stagione è di dieci chilogrammi mentre nel carcere di Parma
risulta essere di cinque chilogrammi;
le finestre sono state ricoperte da fittissima rete
metallica che sta creando problemi alla vista dei detenuti;
è stato eliminato il colloquio del sabato, che veniva
utilizzato da molti familiari abbinandolo al colloquio del
venerdì;
sebbene previste da apposita circolare, non sono state
allestite le salette per i colloqui area verde;
non sono permessi più di tre libri per cella con
l'impossibilità quindi dei detenuti di migliorare la propria
cultura;
i pacchi inviati dai familiari vengono consegnati in
ritardo anche di 7-8 giorni dopo l'arrivo del cartoncino
postale del ritiro -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti
riportati in premessa, se questi corrispondano al vero e, in
caso affermativo, quali iniziative intenda intraprendere per
tutelare i diritti dei detenuti.
(3-02004)
(23 febbraio 1998)
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