| Giacomo GARRA (FI) ritiene che esista un circuito
perverso in base al quale lo Stato non adempie i suoi debiti
nei confronti della regione e quest'ultima non effettua
conseguentemente i pagamenti nei confronti dei suoi enti
creditori, ciò che produce un vero e proprio "salasso"
dell'economia siciliana.
Il ministro Katia BELLILLO fa presente che la finanza
della regione siciliana è stata oggetto di una indagine
condotta dal professor Brancasi nell'ambito di un gruppo di
lavoro composto da rappresentanti statali e regionali.
L'indagine ha riguardato somme di cui lo Stato e la regione
erano, a tutto il 1996, reciprocamente debitori e creditori a
causa della
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mancata osservanza delle disposizioni in materia di rapporti
finanziari tra Stato e regione siciliana. A tale riguardo,
secondo il coordinatore del gruppo di lavoro la
contabilizzazione si conclude con un credito della regione di
oltre 500 miliardi di lire. Fa presente, infine, che, a
seguito della verifica da parte delle amministrazioni del
tesoro e delle finanze, il Governo presenterà un disegno di
legge con il quale saranno disciplinate le modalità di
liquidazione delle somme (il testo integrale della risposta
è pubblicato in allegato).
Giacomo GARRA (FI) dichiara la sua totale
insoddisfazione per la risposta del ministro, sottolineando
come si sia ormai arrivati all'esito assurdo per cui, in luogo
del fondo di solidarietà cui la regione siciliana ha diritto
di attingere secondo le previsioni del suo statuto speciale,
si è venuto creando un fondo di solidarietà "alla rovescia".
Fa presente, infine, che i crediti della regione siciliana sui
quali non c'è contestazione da parte dello Stato assommano a
circa 1500 miliardi di lire.
La seduta termina alle 14.25.
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