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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434942
SMC0473-0011
Bollettino Giunte e Commissioni n. 473 del 18 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-473)
(suddiviso in 112 Unità Documento)
Unità Documento n.11 (che inizia a pag.9 dello stampato)
               ...I COMMISSIONE PERMANENTE
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
 
 
...UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 15. Pag. 9 INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
...5 - 05993. LAVCOMM
...5 - 05993.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE 5-05993 MIGLIORI
Giovedì 18 marzo 1999. - Presidenza del Presidente Antonio MACCANICO. - Interviene il Ministro per gli affari regionali Katia Bellillo.
ZZSMC ZZRES ZZSMC180399 ZZSMC990318 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC473 ZZ13 ZZD ZZTX ZZC1 ZZNO ZZXX
     Né io né altro componente del Governo abbiamo mai
  contestato l'autenticità delle autonomie regionali.  Al
  contrario, il Governo è stato, sin dalla sua nascita,
  impegnato in un quotidiano sforzo di applicazione delle leggi
  che hanno avviato il processo di decentramento e di riforma
  dello Stato.  Nell'ambito del lavoro di verifica della
  costituzionalità delle leggi regionali, il mio ministero ha
  proposto ed ottenuto che venissero approvate centinaia di
  testi: in pochissimi casi, ancorché amplificati dai
  media,  è avvenuto il contrario e naturalmente per
  decisione unanime del Governo.
     Le cifre parlano da sole: il numero di leggi cui è stato
  dato corso nei primi quattro mesi di lavoro del Governo è pari
  a 334 contro le 52 per le quali è stato chiesto il rinvio.
     Quanto alla riforma per l'elezione diretta del presidente
  della regione, recentemente approvata dalla Camera, su di essa
  ho espresso, nell'ambito di una normale dialettica politica,
  la mia perplessità e non la mia contrarietà: non ritengo che
  l'elezione diretta del presidente sia di per sé un elemento
  migliorativo o risolutivo dei problemi legati all'attuazione
  della riforma.
     Né è possibile porre in parallelo la elezione del sindaco
  e quella del presidente della regione, atteso il diverso
  ambito di competenze: al secondo spettano competenze di tipo
  legislativo, che mancano nel caso del sindaco e che rendono,
  perciò, più delicati gli aspetti inerenti alle modalità della
  sua elezione.  Essa, tuttavia, è e resta prerogativa e frutto
  di scelte del Parlamento, che io rispetto profondamente.  Altra
  cosa è il varo di un testo da parte del Consiglio dei ministri
  che nasce da una discussione collegiale di una coalizione che
  ribadisce la sua unità d'intenti, ancorché abbia al suo
  interno specificità, accenti e culture politiche diversi.
     In merito, poi, alla proposta di revisione costituzionale
  in senso federalista approvata lo scorso 9 marzo dal Governo,
  non solo non ho espresso quello che lei ha definito "un
  motivato dissenso", ma, al contrario, ho espresso
  soddisfazione per ragioni di metodo - il ricorso all'articolo
  138 della Costituzione - e di merito: per esempio, per la
  sanzione costituzionale del  trend  di decentramento
  amministrativo, proposta che ho avanzato sin dall'inizio del
  mio mandato.  Ritengo, inoltre, che questo disegno di legge
  abbia il valore politico di avere riavviato le riforme.  E'
  un'opinione che gli organi di stampa hanno puntualmente
  riferito (lo hanno fatto  La Stampa, la Repubblica,  il
  Corriere della Sera  e le principali agenzie di stampa).
  Pertanto, anche in precedenza avevo espresso complessivamente
  un buon giudizio sulla cosiddetta bozza Amato, nella fase
  della sua definizione, pur formulando la proposta di taluni
  aggiustamenti.  Ricordo di averlo fatto il 3 marzo in occasione
  di un convegno a Chianciano dedicato al decentramento.  L'ho
  ribadito ogni volta che sono stata interpellata in proposito,
  dentro e fuori le sedi istituzionali.  Quando qualche organo di
  stampa, magari con l'intenzione di promuovere dissensi fra
  ministri, mi ha chiesto cosa
 
                              Pag. 10
 
  pensavo del federalismo, ho risposto e lo posso ripetere
  anche qui, che la parola, spesso abusata, si presta a molte
  interpretazioni diverse.  Alcune di queste mi fanno ricordare
  che l'Italia non è un insieme di tanti Stati, ma una
  Repubblica che, attraverso la propria Carta costituzionale,
  definisce i rapporti fra lo Stato e le regioni, i comuni e gli
  enti locali.
     Le rispondo, in conclusione, che ritengo i miei
  atteggiamenti, le mie opinioni e il lavoro del Dipartimento
  per gli affari regionali, che opera nel quotidiano rispetto
  della Costituzione, non solo compatibili, ma del tutto in
  sintonia con gli orientamenti programmatici e i provvedimenti
  del Governo, che alla Costituzione ha giurato fedeltà.
 
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