Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434959
SMC0473-0028
Bollettino Giunte e Commissioni n. 473 del 18 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-473)
(suddiviso in 112 Unità Documento)
Unità Documento n.28 (che inizia a pag.20 dello stampato)
              ...III COMMISSIONE PERMANENTE
                 (Affari esteri e comunitari)
 
 
...SEDE REFERENTE
C5652. LAVCOMM
C5652.
Ratifica Accordo euromediterraneo istitutivo di un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Marocco, dall'altra. C. 5652 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
Vito LECCESE, presidente e relatore. Marco PEZZONI. Dario RIVOLTA. Rino PISCITELLO. Marco ZACCHERA. Fabio CALZAVARA. Adria BARTOLICH. Il sottosegretario Umberto RANIERI.
Giovedì 18 marzo 1999. - Presidenza del Vicepresidente Vito LECCESE. - Intervengono il Sottosegretario di Stato per l'interno Giannicola Sinisi e il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Umberto Ranieri.
ZZSMC ZZRES ZZSMC180399 ZZSMC990318 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC473 ZZ13 ZZD ZZC3 ZZRE ZZHH ZZII ZZFF
     La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.
 
     Vito LECCESE,  presidente e relatore,  avverte che
  le Commissioni bilancio, lavoro e politiche dell'Unione
  europea hanno espresso parere favorevole e che la Commissione
  agricoltura ha espresso parere contrario.
 
                              Pag. 21
 
     Prima di svolgere la relazione, intende far presente che
  il disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori
  dell'Assemblea per la giornata di domani.
     Illustrando il testo in oggetto, fa presente che l'Accordo
  euromediterraneo si colloca nel più ampio contesto del
  rafforzamento della politica mediterranea, avviato sulla base
  degli orientamenti decisi dal Consiglio europeo svoltosi ad
  Essen nel dicembre 1994 e dal consiglio Europeo di Cannes del
  giugno 1995.  Tale rafforzamento si concretizzerà nella
  costituzione di un partenariato euromediterraneo, articolato
  in una serie di accordi bilaterali di associazione tra la
  Comunità europea e i suoi partners mediterranei, ispirati da
  un medesimo modello.
     Dopo aver ricordato gli Accordi del medesimo tipo
  sottoposti alla ratifica parlamentare e quelli in corso di
  negoziazione, sottolinea che l'Accordo in esame è inteso a
  istituire un'Associazione tra le comunità europee e i loro
  Stati membri, da una parte, e il Marocco, dall'altra,
  sostituendo dunque l'Accordo di cooperazione e l'Accordo
  relativo ai prodotti CECA, entrambi del 1976 e tuttora in
  vigore.  Esso disciplinerà le relazioni tra le Parti, per un
  periodo illimitato, in base al principio della reciprocità e
  secondo il criterio del partenariato.  Dette relazioni saranno
  inoltre fondate sul rispetto dei principi democratici e dei
  diritti dell'uomo, qualificati come "elemento essenziale
  dell'Accordo".
     Passa quindi ad illustrare gli obiettivi perseguiti
  dall'Accordo, e cioè: l'istituzione di un dialogo politico
  regolare tra le Parti; la progressiva liberalizzazione degli
  scambi di beni, servizi e capitali; il potenziamento delle
  relazioni economiche e sociali tra le Parti per favorire lo
  sviluppo e la prosperità del Marocco; l'incoraggiamento
  all'integrazione intramagrebina e allo sviluppo degli scambi
  regionali; la promozione della cooperazione in campo
  economico, sociale, culturale e finanziario.
     Il dialogo politico fra le Parti consentirà il confronto
  delle rispettive posizioni e la regolare concertazione sulle
  questioni internazionali di reciproco interesse, in vista
  soprattutto del consolidamento della sicurezza, della
  stabilità regionale e dell'elaborazione di iniziative
  comuni.
     Sul piano commerciale l'Accordo realizzerà
  progressivamente una zona di libero scambio, nell'arco di un
  periodo transitorio di non oltre dodici anni dalla sua entrata
  in vigore, secondo modalità diverse a seconda dei prodotti
  interessati ed in conformità alle norme dell'Accordo che
  istituiscono l'Organizzazione mondiale del commercio.
     La cooperazione economica, già instaurata nell'ambito del
  vigente Accordo, verrà potenziata il più possibile, nello
  spirito del Partenariato, in tutti i settori riguardanti le
  relazioni tra le due Parti in vista della integrazione
  intramagrebina e della progressiva armonizzazione economica
  euromarocchina, ponendo comunque particolare attenzione alla
  tutela ambientale.
     In linea generale, la cooperazione economica interesserà i
  seguenti settori: cooperazione regionale, scientifica, tecnica
  e industriale, istruzione e formazione professionale, tutela
  dell'ambiente, promozione e protezione degli investimenti,
  servizi finanziari, agricoltura e pesca, trasporti,
  telecomunicazioni, energia, turismo, lotta contro il
  narcotraffico e il riciclaggio del denaro proveniente da
  attività illecite.
     La cooperazione sociale include anche l'instaurazione di
  un dialogo sociale periodico, centrato soprattutto sui
  problemi dell'immigrazione e sulle condizioni degli immigrati.
  Verranno altresì istituite azioni e programmi di cooperazione
  sociale relativi a qualsiasi argomento di reciproco interesse,
  volti in particolare alla riduzione della pressione migratoria
  e al reinserimento dei rimpatriati, nonché alla promozione del
  ruolo della donna nel processo di sviluppo economico e
  sociale.
     La cooperazione investirà inoltre il campo culturale, al
  fine di migliorare la reciproca conoscenza, assicurando
  peraltro il reciproco rispetto delle differenti culture.
 
                              Pag. 22
 
     Oltre alla realizzazione degli obiettivi fissati in
  materia di cooperazione economica, sociale e culturale,
  l'impiego delle risorse finanziarie disponibili riguarderà in
  particolare l'ammodernamento dell'economia marocchina,
  l'adeguamento delle infrastrutture economiche, gli
  investimenti privati, nonché le ripercussioni della
  liberalizzazione degli scambi sul tessuto socio-produttivo
  locale.
     L'Accordo istituisce, infine, un Consiglio e un Comitato
  di associazione.
     Il primo si riunisce a livello ministeriale almeno una
  volta l'anno, ha il compito di esaminare le questioni
  importanti inerenti l'Accordo e qualunque altro problema
  bilaterale o unilaterale di reciproco interesse.  Al Consiglio
  è riconosciuto il potere di prendere decisioni vincolanti per
  le Parti oppure di formulare adeguate raccomandazioni.
     Dopo aver ricordato il lungo e contrastato iter al Senato,
  nel corso del quale sono emersi problemi legati
  all'esportazione dal Marocco di prodotti agricoli, evidenzia
  che l'Accordo ha suscitato vivacissime polemiche anche in
  talune aree geografiche dell'Italia, in particolare in Italia
  meridionale.  Si è infatti ritenuto erroneamente che le
  disposizioni danneggino l'agricoltura delle regioni
  mediterranee a vantaggio del settore industriale e
  dell'agricoltura continentale.
     Tiene poi a sottolineare un'altra questione delicata che
  riguarda il Marocco e cioè quella relativa al processo di pace
  tra tale paese e il Fronte polisario.  Al riguardo, sarebbe
  opportuno impegnare il Governo, eventualmente con un ordine
  del giorno, ad assumere iniziative per consentire lo
  svolgimento del referendum.
     Dopo aver fatto presente che sarebbe opportuno per
  l'Italia ratificare l'Accordo prima dell'inizio dei lavori
  della Conferenza euromeditteranea di Stoccarda di metà aprile,
  riterrebbe opportuno, alla luce del complesso dibattito svolto
  al Senato, ascoltare le opinioni dei diversi gruppi.
 
     Marco PEZZONI (DS-U) sottolinea la grande complessità e
  delicatezza dei temi in discussione, che non possono essere
  analizzati ed approfonditi in pochi minuti dalla
  Commissione.
     Dopo aver espresso perplessità su un eventuale
  collegamento tra i problemi del popolo Saharaui e l'Accordo
  euromediterraneo in esame, concorda sulla opportunità di
  impegnare il Governo ad attivarsi affinché abbia luogo il
  referendum entro la data del 31 dicembre 1999.
     Infine, sull'ordine dei lavori, ritiene che la Commissione
  non sia in grado di esaurire l'esame in sede referente nella
  seduta odierna e che pertanto la Commissione non potrà
  riferire domani in Assemblea.
 
     Dario RIVOLTA (FI), concordando con il deputato
  Pezzoni, è favorevole a non concludere nella giornata odierna
  l'esame in sede referente.
 
     Rino PISCITELLO (misto-D-U) sottolinea l'esigenza di
  non concludere oggi l'esame del provvedimento, allo scopo di
  consentire alla Commissione lo svolgimento di una discussione
  reale ed approfondita.  A tal fine, dovrebbe chiedersi il
  rinvio dell'esame in Assemblea almeno di una settimana.
 
     Vito LECCESE,  presidente e relatore,  invita la
  Commissione a considerare il significato politico della
  mancata conclusione dell'esame di un provvedimento iscritto
  nel calendario dei lavori dell'Assemblea.  Poiché la
  Commissione ha il dovere istituzionale di concludere l'esame
  in sede referente tenendo presente la programmazione
  dell'Assemblea, propone di esaminare il disegno di legge, sul
  quale sono pervenuti i pareri delle Commissioni, e di votare
  il mandato al relatore.  Nella seduta di domani si potrà sempre
  chiedere di non chiudere la discussione generale ed
  eventualmente chiedere il rinvio in Commissione.
 
     Marco PEZZONI (DS-U) insiste nella sua richiesta di non
  concludere l'esame in Commissione.
 
                              Pag. 23
 
     Marco ZACCHERA (AN) osserva che dai lavori del Senato
  emerge una grande confusione e l'esistenza di posizioni
  contraddittorie come dimostra il fatto che sono stati
  approvati ordini del giorno di impostazione diametralmente
  opposta l'uno dall'altro.
     Non comprende perché un provvedimento così complesso sia
  stato calendarizzato in Assemblea con tanta urgenza.
 
     Dario RIVOLTA (FI) in generale ritiene che la
  Commissione esteri sia vittima di un atteggiamento
  ostruzionistico da parte della Presidenza della Camera che
  tende a negare a priori la possibilità che i membri della
  Commissione stessa svolgano le loro funzioni anche attraverso
  le missioni all'estero: ciò quando anche oggi risultano 49
  deputati assenti per missione.  A questo atteggiamento
  ostruzionistico si aggiunge oggi un evidente atto di
  prepotenza formale poiché non ritiene che il disegno di legge
  in esame sia così urgente e, a quanto gli risulta, nessun
  Presidente di Gruppo, quanto meno del Polo, ha sollecitato
  l'iscrizione del disegno di legge all'ordine del giorno
  dell'Assemblea.  Pertanto giudica tali metodi e atteggiamenti
  inaccettabili.
 
     Fabio CALZAVARA (LNIP), a nome del suo gruppo, chiede
  di non proseguire l'esame del disegno di legge, poiché non vi
  sono le condizioni per i necessari approfondimenti.
 
     Rino PISCITELLO (misto-D-U) non condivide la proposta
  del Presidente e relatore di concludere l'esame in sede
  referente ed eventualmente chiedere, in Assemblea, il rinvio
  in Commissione, poiché tale rinvio presuppone un voto e quindi
  non garantisce che la Commissione sia effettivamente messa
  nelle condizioni di proseguire l'esame.
 
     Adria BARTOLICH (DS-U) propone di prendere contatti con
  la Presidenza della Camera per sottoporgli l'esigenza emersa
  in Commissione di rinviare l'inizio dell'esame in
  Assemblea.
 
     Il sottosegretario Umberto RANIERI tiene a precisare
  che non esistono certo  ultimatum  da parte del Marocco,
  un paese amico, nei confronti del nostro paese.  Quello che è
  certo è che l'Italia dovrà senza dubbio ratificare l'Accordo
  in esame.  L'Italia è l'unico paese a non averlo ancora
  fatto.
     Dopo aver fatto presente che la discussione al Senato è
  stata impegnativa ed importante e che pertanto il dibattito
  che si affronta oggi alla Camera non è privo di significativi
  elementi di riferimento, che in queste settimane il negoziato
  agricolo nel quadro dell'Agenda 2000 si è concluso
  positivamente per l'Italia, auspica che la Commissione
  convenga in ogni caso su un percorso tale da consentire il
  dovuto approfondimento senza impedire e ritardare
  ulteriormente l'approvazione del disegno di legge; è infatti
  necessario e giusto che l'Italia ratifichi l'Accordo prima
  della Conferenza di Stoccarda prevista per la metà di
  aprile.
 
     Vito LECCESE,  presidente e relatore,  alla luce
  del dibattito svolto, ritiene che non vi siano le condizioni
  per poter mettere in votazione il mandato a riferire
  favorevolmente in Assemblea.  Pertanto riferirà al Presidente
  Occhetto l'esito del dibattito odierno e nella seduta di
  domani dell'Assemblea chiederà di consentire alla Commissione
  di proseguire l'esame del provvedimento in sede referente.
     Rinvia, infine, il seguito dell'esame ad altra seduta.
 
     La seduta termina alle 16.40.
 
DATA=990318 FASCID=SMC13-473 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=03 SEDE=RE NSTA=0473 TOTPAG=0095 TOTDOC=0112 NDOC=0028 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C3 D PAGINIZ=0020 RIGINIZ=061 PAGFIN=0023 RIGFIN=062 UPAG=NO PAGEIN=20 PAGEFIN=23 SORTRES=9903183 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00473 SORTNAV=59903180 00473 b00000 ZZSMC473 NDOC0028 TIPDOCB DOCTIT0028 NDOC0028



Ritorna al menu della banca dati