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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435016
SMC0473-0085
Bollettino Giunte e Commissioni n. 473 del 18 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-473)
(suddiviso in 112 Unità Documento)
Unità Documento n.85 (che inizia a pag.64 dello stampato)
             ...XIII COMMISSIONE PERMANENTE
                        (Agricoltura)
 
 
C5652. LAVCOMM
C5652.
Ratifica Accordo euromediterraneo istitutivo di un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Marocco, dall'altra. C. 5652 Governo. (Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere contrario)
Giovanni CARUANO. Giuseppe ROSSIELLO. Giovanni DI STASI, presidente.
Giovedì 18 marzo 1999 - Presidenza del Vicepresidente Giovanni DI STASI. Interviene il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, Roberto Borroni.
ZZSMC ZZRES ZZSMC180399 ZZSMC990318 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC473 ZZ13 ZZD ZZCN ZZC13 ZZHH ZZII
     La Commissione inizia l'esame del disegno di legge
  all'ordine del giorno.
 
     Giovanni CARUANO (DS-U),  relatore,  manifesta
  disappunto per la ristrettezza dei tempi con i quali la
  Commissione deve esaminare la ratifica di un Accordo che
  coinvolge direttamente il settore primario.  La Conferenza di
  Barcellona del 1995 ha posto come obiettivo la realizzazione
  di accordi con i Paesi dell'area mediterranea, che sono stati
  siglati prescindendo dalle valutazioni del Ministero per le
  politiche agricole e da un'analisi dell'impatto sul settore
  primario.  Tali accordi, che contribuiscono a garantire lo
  sviluppo pacifico dell'area e a controllare i flussi di
  immigrazione, sono condivisibili a condizione che vengano
  accompagnati da un processo di modernizzazione del settore
  primario italiano, il quale non è competitivo con quello dei
  Paesi che si affacciano sul Sud del mediterraneo, che possono
  contare su minori costi di produzione e su normative meno
  stringenti in materia di sicurezza del lavoro e alimentare e
  di tutela dell'ambiente.
     L'accordo in esame privilegia di fatto, per quanto
  riguarda i flussi di esportazione, i comparti industriali
  dell'Unione europea e i prodotti agricoli continentali,
  danneggiando di contro le produzioni mediterranee dell'Unione
  europea e dell'Italia, che non sono in grado di competere a
  pieno titolo nel nuovo scenario economico mondiale.  Pertanto,
  le concessioni al Regno del Mediterraneo relative alle
  esportazioni di prodotti ortofrutticoli possono procurare,
  nonostante la limitazione dei previsti incrementi ai
  contingenti di esportazione già vigenti fra Unione europea e
  Marocco, ulteriori gravi danni soprattutto alle esportazioni
  di prodotti ortofrutticoli italiani sul mercato europeo.
 
                              Pag. 65
 
     Nella elaborazione delle linee di politica estera e
  commerciale non è stato previsto un coinvolgimento del
  Ministero per le politiche agricole fin dalla fase iniziale
  dei negoziati, né si è prestata attenzione ai calendari di
  ingresso nei nostri mercati delle produzioni agricole dei
  Paesi terzi mediterranei.  Di conseguenza, non è stata attivata
  alcuna misura compensativa in favore delle produzioni agricole
  italiane danneggiate dagli accordi, al contrario di quanto
  ottenuto, in sede comunitaria, dai Paesi Bassi a favore del
  settore floricolo.  E' mancato, inoltre, il coinvolgimento
  delle Commissioni parlamentari competenti per il settore
  agricolo.  Invita il Governo a mettere in atto provvedimenti
  atti a salvaguardare le produzioni agricole mediterranee.
     Non condividendo la campagna demagogica in corso di
  svolgimento sull'accordo, ritiene di non potere esprimere un
  parere favorevole in assenza di un confronto con i
  rappresentanti del Ministero degli affari esteri.
     Il sottosegretario Roberto BORRONI richiama le
  preoccupazioni del dicastero manifestate, pur nella piena
  condivisione degli obiettivi fissati a Barcellona, dal
  Ministro De Castro al Ministro degli affari esteri in ordine
  all'impatto dell'accordo sui prodotti italiani.  Lo stesso
  Ministro De Castro, unitamente al Ministro dell'agricoltura
  spagnolo, ha posto, in sede di Unione europea, il problema di
  studiare complessivamente l'impatto degli accordi commerciali
  con Paesi terzi sui prodotti mediterranei, evidenziando il
  forte squilibrio esistente tra tali prodotti e quelli
  dell'agricoltura continentale.
 
     Giuseppe ROSSIELLO (DS-U) invita il relatore a
  formulare un parere favorevole con condizioni, nella
  convinzione che un parere contrario non sortirebbe alcun
  effetto a livello di immagine, dato che l'accordo già è stato
  concluso.  Le condizioni dovrebbero concernere un previo
  confronto in sede parlamentare con le Commissioni agricoltura,
  l'elaborazione di uno studio in ordine all'impatto degli
  accordi commerciali sui prodotti mediterranei e la definizione
  di misure compensative a favore dei medesimi prodotti.  Queste
  ultime si rendono indispensabili per riequilibrare il rapporto
  con i prodotti continentali, tenendo conto che il Marocco non
  può esportare altro che prodotti ortofrutticoli.
 
     Giovanni CARUANO (DS-U),  relatore,  condividerebbe
  l'impostazione dell'onorevole Rossiello se fosse possibile
  discutere la questione con i rappresentanti del Ministero
  degli affari esteri.  Il minimo spazio concesso alla
  Commissione, mentre al Senato il confronto è stato ampio sia
  in Commissione agricoltura, sia in Assemblea, lo induce a
  formulare la seguente proposta di parere:
     "La XIII Commissione (Agricoltura)
     esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento
  in oggetto;
     rimarcando la necessità che si individuino, a livello
  comunitario e nazionale, misure compensative per i prodotti
  mediterranei, previa verifica del complessivo impatto sui
  prodotti medesimi degli accordi commerciali dell'Unione
  europea con i Paesi terzi;
                  esprime PARERE CONTRARIO".
 
     Giovanni DI STASI,  presidente,  considera comunque
  opportuno esprimere un parere anche nella ristrettezza dei
  tempi a disposizione, suggerendo che il confronto prosegua
  attraverso la discussione di risoluzioni sull'argomento.  In
  quella sede, si potrà coinvolgere anche il Ministero degli
  affari esteri.
     La Commissione approva la proposta di parere del
  relatore.
 
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