| La Commissione inizia l'esame del disegno di legge
all'ordine del giorno.
Giovanni CARUANO (DS-U), relatore, manifesta
disappunto per la ristrettezza dei tempi con i quali la
Commissione deve esaminare la ratifica di un Accordo che
coinvolge direttamente il settore primario. La Conferenza di
Barcellona del 1995 ha posto come obiettivo la realizzazione
di accordi con i Paesi dell'area mediterranea, che sono stati
siglati prescindendo dalle valutazioni del Ministero per le
politiche agricole e da un'analisi dell'impatto sul settore
primario. Tali accordi, che contribuiscono a garantire lo
sviluppo pacifico dell'area e a controllare i flussi di
immigrazione, sono condivisibili a condizione che vengano
accompagnati da un processo di modernizzazione del settore
primario italiano, il quale non è competitivo con quello dei
Paesi che si affacciano sul Sud del mediterraneo, che possono
contare su minori costi di produzione e su normative meno
stringenti in materia di sicurezza del lavoro e alimentare e
di tutela dell'ambiente.
L'accordo in esame privilegia di fatto, per quanto
riguarda i flussi di esportazione, i comparti industriali
dell'Unione europea e i prodotti agricoli continentali,
danneggiando di contro le produzioni mediterranee dell'Unione
europea e dell'Italia, che non sono in grado di competere a
pieno titolo nel nuovo scenario economico mondiale. Pertanto,
le concessioni al Regno del Mediterraneo relative alle
esportazioni di prodotti ortofrutticoli possono procurare,
nonostante la limitazione dei previsti incrementi ai
contingenti di esportazione già vigenti fra Unione europea e
Marocco, ulteriori gravi danni soprattutto alle esportazioni
di prodotti ortofrutticoli italiani sul mercato europeo.
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Nella elaborazione delle linee di politica estera e
commerciale non è stato previsto un coinvolgimento del
Ministero per le politiche agricole fin dalla fase iniziale
dei negoziati, né si è prestata attenzione ai calendari di
ingresso nei nostri mercati delle produzioni agricole dei
Paesi terzi mediterranei. Di conseguenza, non è stata attivata
alcuna misura compensativa in favore delle produzioni agricole
italiane danneggiate dagli accordi, al contrario di quanto
ottenuto, in sede comunitaria, dai Paesi Bassi a favore del
settore floricolo. E' mancato, inoltre, il coinvolgimento
delle Commissioni parlamentari competenti per il settore
agricolo. Invita il Governo a mettere in atto provvedimenti
atti a salvaguardare le produzioni agricole mediterranee.
Non condividendo la campagna demagogica in corso di
svolgimento sull'accordo, ritiene di non potere esprimere un
parere favorevole in assenza di un confronto con i
rappresentanti del Ministero degli affari esteri.
Il sottosegretario Roberto BORRONI richiama le
preoccupazioni del dicastero manifestate, pur nella piena
condivisione degli obiettivi fissati a Barcellona, dal
Ministro De Castro al Ministro degli affari esteri in ordine
all'impatto dell'accordo sui prodotti italiani. Lo stesso
Ministro De Castro, unitamente al Ministro dell'agricoltura
spagnolo, ha posto, in sede di Unione europea, il problema di
studiare complessivamente l'impatto degli accordi commerciali
con Paesi terzi sui prodotti mediterranei, evidenziando il
forte squilibrio esistente tra tali prodotti e quelli
dell'agricoltura continentale.
Giuseppe ROSSIELLO (DS-U) invita il relatore a
formulare un parere favorevole con condizioni, nella
convinzione che un parere contrario non sortirebbe alcun
effetto a livello di immagine, dato che l'accordo già è stato
concluso. Le condizioni dovrebbero concernere un previo
confronto in sede parlamentare con le Commissioni agricoltura,
l'elaborazione di uno studio in ordine all'impatto degli
accordi commerciali sui prodotti mediterranei e la definizione
di misure compensative a favore dei medesimi prodotti. Queste
ultime si rendono indispensabili per riequilibrare il rapporto
con i prodotti continentali, tenendo conto che il Marocco non
può esportare altro che prodotti ortofrutticoli.
Giovanni CARUANO (DS-U), relatore, condividerebbe
l'impostazione dell'onorevole Rossiello se fosse possibile
discutere la questione con i rappresentanti del Ministero
degli affari esteri. Il minimo spazio concesso alla
Commissione, mentre al Senato il confronto è stato ampio sia
in Commissione agricoltura, sia in Assemblea, lo induce a
formulare la seguente proposta di parere:
"La XIII Commissione (Agricoltura)
esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento
in oggetto;
rimarcando la necessità che si individuino, a livello
comunitario e nazionale, misure compensative per i prodotti
mediterranei, previa verifica del complessivo impatto sui
prodotti medesimi degli accordi commerciali dell'Unione
europea con i Paesi terzi;
esprime PARERE CONTRARIO".
Giovanni DI STASI, presidente, considera comunque
opportuno esprimere un parere anche nella ristrettezza dei
tempi a disposizione, suggerendo che il confronto prosegua
attraverso la discussione di risoluzioni sull'argomento. In
quella sede, si potrà coinvolgere anche il Ministero degli
affari esteri.
La Commissione approva la proposta di parere del
relatore.
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