| (Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con
indirizzi).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato da ultimo il 10
marzo 1999.
Il senatore Romualdo COVIELLO (PPI), relatore,
pronunciandosi sugli emendamenti (vedi allegato 2) alla
proposta di parere depositata (vedi allegato 1), esprime
parere contrario sugli emendamenti Pistelli 2, ritenendolo in
contrasto con lo spirito del decreto; Pistelli 3, facendo
presente che già nella proposta di parere al punto b8) si
prevede che la società costituisca nel rispetto dei criteri
indicati dalla legge n. 36 del 1994 rami di azienda che
gestiscano i servizi idrici integrati negli ambiti
territoriali ottimali di Puglia e Basilicata; Bonatesta 4
osservando che occorre mantenere in capo allo Stato la
gestione della fase di trasformazione dell'Ente visto che lo
Stato concede i finanziamenti per il risanamento finanziario;
Bonatesta 5, rilevando che già nella proposta di parere al
punto b6) è previsto l'inserimento delle regioni nella
struttura derivante dalla trasformazione dell'Ente in società
per azioni; Bonatesta 7, precisando che si intende lasciare ad
un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la
determinazione delle quote con riferimento all'utilizzo delle
risorse idriche.
Ritiene assorbito nella proposta di parere depositata
l'emendamento Pistelli 6.
Esprime infine parere favorevole sugli emendamenti
Pistelli 1 e D'Alessandro Prisco 8.
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Il senatore Michele BONATESTA (AN), illustrando gli
emendamenti a sua firma, fa presente che si tratta di proposte
emendative che non alterano lo spirito dello schema di decreto
in esame. Relativamente all'emendamento 4 osserva che il
riferimento all'intesa in luogo del previo parere nasce
dall'esigenza di conferire un valore vincolante al parere
delle regioni sul piano di ristrutturazione e risanamento
dell'Acquedotto pugliese società per azioni. Quanto poi
all'emendamento 5 fa notare che esso mira a consentire
l'inserimento nella struttura dell'istituenda società non solo
delle regioni ma anche degli enti locali interessati. A tal
proposito osserva che a tutt'oggi le province finanziano o
hanno finanziato con fondi propri opere di acqua e fognature
oggi gestite dall'ente. Appare pertanto opportuno attribuire
loro una quota del pacchetto azionario. Conclude rilevando che
con l'emendamento 7 si intende evidenziare che nel caso
dell'Ente in questione sono coinvolte due regioni come la
Puglia e la Basilicata, che hanno caratteristiche differenti.
Pertanto il riferimento al trasferimento di una parte del
capitale sociale alle suddette regioni in quote uguali, non
appare opportuno. Ritiene necessario riflettere su una diversa
articolazione del trasferimento del capitale sociale tra le
due regioni che può benissimo prescindere dal riferimento
all'estensione territoriale delle stesse.
Il sottosegretario Antonio BARGONE, condividendo le
considerazioni del relatore nel loro complesso, fa presente -
relativamente all'emendamento Bonatesta 5 - che la proposta
della rappresentanza degli enti locali interessati all'interno
dell'istituenda società può essere accolta a condizione che
sia prevista successivamente all'approvazione dell'accordo di
programma e a seguito della ricognizione dei cespiti
patrimoniali.
Relativamente all'emendamento Bonatesta 7 precisa che non
appare opportuno trasferire una parte del capitale sociale
alle regioni sulla base di quote stabilite con riferimento al
territorio, visto che occorre mantenere un equilibrio tra le
stesse regioni. Ritiene pertanto preferibile non inserire
alcun riferimento né alle quote né alla percentuale del
capitale sociale che sarà trasferito alle regioni
successivamente alla ricognizione dei beni. Aggiunge,
ribadendo quanto già precisato nelle precedenti sedute, che
con il provvedimento in esame non si ridefiniscono le
competenze dell'Ente autonomo acquedotto pugliese essendo a
ciò preposto la legge n. 36 del 1994. Considerato che
all'assetto dell'Ente parteciperanno i soggetti proprietari
dei cespiti patrimoniali solo successivamente alla rilevazione
degli stessi, reputa fuorviante il riferimento contenuto nella
proposta di parere alla regionalizzazione. Tale riferimento
potrebbe indurre a pensare che la gestione della risorsa
idrica sia affidata alle regioni che sono invece autorità di
governo sulla base delle disposizioni della legge n. 36 e
dell'accordo di programma previsto dall'articolo 17 della
stessa legge.
Conclude facendo notare che il riferimento al riordino
contenuto nella proposta di parere appare inopportuno visto
che lo schema di decreto in esame prende in considerazione la
ristrutturazione e riorganizzazione dell'Ente come previsto
all'articolo 1, comma 4, che a tal proposito prevede la
predisposizione di un piano. Il richiamo ad un riordino
dell'Ente in luogo del richiamo alla ristrutturazione dello
stesso potrebbe indurre a ritenere che il provvedimento in
esame incide sulle competenze dell'Ente autonomo acquedotto
pugliese che invece vengono disciplinate dalla legge n. 36.
Il senatore Romualdo COVIELLO (PPI), relatore,
osserva che la determinazione della percentuale del capitale
sociale da trasferire alle regioni nasce dall'esigenza di
riconoscere allo Stato - che è l'unico referente nella fase di
risanamento finanziario dell'Ente - una posizione di
maggioranza anche nella istituenda società.
Relativamente al riferimento contenuto al punto b6) della
proposta di parere al trasferimento del capitale sociale alle
regioni in quote uguali, fa presente che
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deriva dall'opportunità di responsabilizzare in ugual modo le
due regioni interessate.
Relativamente poi all'emendamento Bonatesta 5 come
precisato dallo stesso presentatore, si dichiara favorevole a
prevedere l'attribuzione di una quota del capitale sociale
anche agli enti locali interessati lasciando però la
determinazione della partecipazione a tale capitale ad un
successivo decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri.
Quanto infine al riferimento al riordino dell'Ente anziché
alla ristrutturazione dello stesso, precisa che con esso non
si intende interferire in un ambito quale quello delle
competenze dell'Ente, che è di esclusiva pertinenza della
legge n. 36 del 1994. A tal proposito fa presente che il
provvedimento in esame non dispone la mera trasformazione
dell'Ente stesso per la quale il Governo avrebbe potuto
utilizzare lo strumento del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri come previsto dall'articolo 1, comma
83, della legge 22 dicembre 1995, n. 549. Il ricorso allo
strumento del decreto legislativo si giustifica alla luce
della considerazione che con esso il Governo ha inteso dare
attuazione agli articoli 11 e 14 della legge 15 marzo 1997, n.
59 che delegano il Governo a riordinare gli enti pubblici
nazionali operanti in settori diversi da quelli
dell'assistenza e previdenza.
Pertanto il richiamo al riordino dell'Ente autonomo
acquedotto pugliese non è da ritenersi inopportuno non
intendendosi con tale riferimento inserirsi nella
ridefinizione delle competenze dell'Ente.
La Commissione passa a deliberare sui singoli emendamenti
presentati.
Relativamente all'emendamento Pistelli 1 il relatore
propone di inserire all'ultimo punto delle premesse della
proposta di parere dopo la parola "osservazioni" la seguente
espressione "della VIII Commissione Ambiente, territorio e
lavori pubblici della Camera dei deputati e...", eliminando le
seguenti parole "adottate dal Comitato per la vigilanza
sull'uso delle risorse idriche, nell'adunanza del
16/12/1998".
La Commissione approva l'emendamento Pistelli 1 come
riformulato dal relatore
La Commissione respinge con distinte deliberazioni gli
emendamenti Pistelli 2 e Pistelli 3.
Relativamente all'emendamento Bonato 4, il presidente
Vincenzo CERULLI IRELLI, osserva che la proposta di un'intesa
con le regioni per il piano di ristrutturazione e risanamento
dell'Acquedotto pugliese società per azioni previsto
all'articolo 1, comma 4 dello schema di decreto appare
inopportuna visto che le regioni non hanno alcun ruolo nella
fase di ristrutturazione, e quindi di risanamento finanziario
dell'Ente. Si tratta di una fase gestita esclusivamente dallo
Stato.
Il senatore Michele BONATESTA (AN), preso atto delle
osservazioni del relatore, del sottosegretario e del
Presidente, ritira l'emendamento 4 a sua firma.
Il senatore Romualdo COVIELLO (PPI), relatore,
con riferimento all'emendamento Bonatesta 5, sui cui esprime
parere favorevole modificando il parere contrario
precedentemente espresso, preso atto dei chiarimenti del
senatore Bonatesta, propone di riformularlo inserendo al punto
b6) dopo la parola "Basilicata" le seguenti "e agli enti
locali delle due regioni".
Concorde il presentatore la Commissione approva
l'emendamento Bonatesta 5 come riformulato dal relatore.
Il deputato Vincenzo CERULLI IRELLI, presidente,
dichiara assorbito nella proposta di parere depositata
l'emendamento Pistelli 6.
Il senatore Romualdo COVIELLO (PPI), relatore,
con riferimento all'emendamento 7, su cui esprime parere
favorevole modificando il parere contrario precedentemente
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espresso, propone di riformularlo sostituendo al punto b6)
della proposta di parere l'espressione "in quote uguali salvo
che sia intervenuta diversa intesa in materia" con la seguente
"in quote che saranno stabilite con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri d'intesa con la Conferenza
Unificata".
Concorde il presentatore, la Commissione approva
l'emendamento Bonatesta 7 come riformulato dal relatore.
La Commissione approva quindi l'emendamento D'Alessandro
Prisco 8.
Il senatore Romualdo COVIELLO (PPI), relatore,
condividendo le considerazioni del sottosegretario sulla
inopportunità del riferimento alla regionalizzazione nella
proposta di parere, visto che le regioni partecipano al
capitale sociale dell'istituenda società solo a seguito della
rilevazione dei cespiti patrimoniali, propone: 1) al quarto
capoverso della premessa della proposta di parere di eliminare
la parola "regionalizzazione"; 2) al punto a1) di eliminare
l'espressione "esso si caratterizzerà con la sua
regionalizzazione e, quando ne maturino i presupposti con la
sua privatizzazione, l'una e l'altra realizzabili anche in
forma parziale; 3) al punto a3) di eliminare le parole "delle
attribuzioni e".
La Commissione approva le proposte di soppressione testé
formulate dal relatore.
Il senatore Michele BONATESTA (AN), intervenendo in
sede di dichiarazione di voto finale, prende atto del fatto
che siano stati recepiti i principi degli emendamenti a sua
firma. Dichiara pertanto di astenersi dal voto finale sul
parere nel suo complesso. Conclude lamentando l'assenza di
molti componenti della Commissione in occasione dell'esame di
un provvedimento particolarmente importante quale quello
recante la trasformazione dell'ente autonomo acquedotto
pugliese in società per azioni.
La senatrice Franca D'ALESSANDRO PRISCO (DS-U),
intervenendo in sede di dichiarazione di voto finale, dichiara
voto favorevole sul parere nel suo complesso.
Il deputato Vincenzo CERULLI IRELLI, presidente,
riservandosi il coordinamento formale del testo, pone in
votazione la proposta di parere quale risulta dalle
riformulazioni accolte e dagli emendamenti approvati (vedi
allegato 3).
La Commissione approva.
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