| FILIPPO ASCIERTO. Ricordo ai colleghi che in precedenza
con un emendamento riferito all'articolo 13 avevamo chiesto
maggiore attenzione nei confronti della mobilità del
personale, soprattutto in funzione del dettato della legge n.
100 del 1987 grazie alla quale il personale della pubblica
amministrazione non avrebbe dovuto avere problemi economici
nei primi due anni di servizio.
Purtroppo, la legge n. 100 del 10 marzo 1987 è -
consentitemi il gioco di parole - divenuta la legge n. 25,
perché oggi solo il 25 per cento di quanto è previsto dalla
legge n. 100 per il personale militare viene trasferito allo
stesso.
Vi sono situazioni particolari, conosciute dal Governo,
che riguardano i coniugi del personale militare in questione.
Nel nostro paese si provvede al ricongiungimento delle
famiglie extracomunitarie e non si riesce a far ricongiungere
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le famiglie italiane che vengono trasferite da una parte
all'altra dell'Italia. Quindi, con il mio emendamento 13.10 si
sarebbe sanata una sperequazione: oggi soltanto il personale
militare avente coniuge dipendente dello Stato può ottenere il
ricongiungimento; se, invece, il coniuge è della pubblica
amministrazione - che sembra non sia più Stato -, non si può
procedere al ricongiungimento della famiglia. Il mio
emendamento 13.10, purtroppo, è stato bocciato ed ognuno,
nella propria coscienza, se ne dovrà assumere la
responsabilità, compreso il Governo che ben conosce tali
problemi.
Il mio emendamento 15.14 mira ad un altro obiettivo. E' in
corso un trasferimento di personale militare, conseguente ad
una ristrutturazione nell'ambito della difesa: si stanno
costituendo nuovi reparti e, pertanto, si sta spostando del
personale da una parte all'altra dell'Italia, come se si
trattasse di pacchi postali, per dare efficienza al nuovo
modello di difesa. Come si fa a spostare tale personale, se
non si tiene conto delle esigenze sociali, umane e soprattutto
familiari di questi individui?
Dobbiamo, quindi, guardare ad una nuova politica degli
alloggi, che debbono essere costruiti nelle sedi di
destinazione di questo personale e che devono essere reperiti
dall'amministrazione, casomai vendendo altri alloggi che sono
situati ove non sono più necessari.
Il mio emendamento 15.14 è finalizzato a far costruire
all'amministrazione della difesa gli alloggi necessari,
attingendo ad un fondo appartenente all'amministrazione
medesima. Il Governo conosce bene gli orientamenti futuri e le
esigenze, non solo della difesa, ma anche del personale.
Non voglio che il mio emendamento 15.14 sia respinto,
perché ciò penalizzerebbe ulteriormente il personale militare.
Sono disposto, pertanto, a tramutarlo in un ordine del giorno,
nel quale vengano trasfusi gli orientamenti contenuti
nell'emendamento stesso.
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