| GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il
tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Signor
Presidente, l'onorevole Boccia ha posto una questione
effettivamente delicata, ossia come si concili la
programmazione delle assunzioni - che sta funzionando -
introdotta con la legge finanziaria del 1997 e confermata,
migliorandola, con la legge finanziaria del 1998, con il fatto
che in quest'ambito sono autorizzati limitati, ma in qualche
caso anche consistenti, aumenti dell'organico. Penso, ad
esempio, al corpo penitenziario, ma anche ad altre, limitate,
espansioni di organico.
La posizione del Governo in materia è la seguente: a
legislazione vigente, non c'è discussione. Le norme generali,
quelle previste dalla legge finanziaria del 1997 e confermate
da quella del 1998, valgono e prevedono che il Governo,
periodicamente, nel quadro di una programmazione e
dell'obiettivo di una riduzione complessiva dell'organico,
indichi i limiti entro cui devono essere contenute le
ricostituzioni dell'organico per far fronte alle vacanze. C'è
però la possibilità che in determinati comparti (da quello
penitenziario a quello della riorganizzazione della presenza
all'estero) sia necessario ristrutturare la propria rete. In
questo caso è
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del tutto evidente che non si può rimanere all'interno dei
criteri di programmazione. Se, infatti, per esempio, aumenta
la dotazione di psicologi dentro le carceri, ma il ruolo dello
psicologo non è previsto, è evidente che in quel caso occorre
derogare in modo esplicito, per legge, alle norme sulla
programmazione.
A questo fine, peraltro, soccorrono le distinte poste che
sono previste in bilancio per far fronte a queste esigenze.
Nei bilanci ordinari sono previste poste che tengono conto del
fatto che l'amministrazione è impegnata da norme generali a
ridurre il proprio organico dell'1,5 per cento. Nei fondi
globali, ministero per ministero, là dove si prevede che
occorrono riforme del settore, da quello diplomatico a quello
della giustizia, ci sono le risorse per far fronte a queste
riforme dell'organico e a questa riparametrazione.
Questo è lo spirito con il quale il Governo affronta la
questione, distinguendo - credo in modo abbastanza limpido -
tra nuove esigenze da affrontare con nuovi criteri legislativi
e gestione corretta a legislazione vigente, che va effettuata
recuperando efficienza e che, quindi, porta alla riduzione
dell'organico e della spesa.
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