| PAOLO PALMA. Signor Presidente, accolgo l'invito, ma
vorrei chiarire che il testo dell'articolo aggiuntivo 16.02
del Governo, così come formulato, riconosce somme integrative
dello stipendio alle seguenti categorie: dirigenti delle forze
di polizia e delle Forze armate, docenti universitari, parte
della carriera prefettizia e diplomatica, vale a dire soltanto
i dirigenti - ad eccezione dei dirigenti generali (cioè
ambasciatori e prefetti), che hanno già ottenuto un primo
anticipo sui trattamenti grazie alla legge n. 334 del 1997 -,
escluse, però, le fasce giovanili che, per effetto di
disposizioni di legge, non hanno ottenuto nulla e sono le più
mortificate economicamente.
Non vi sono ragioni, nell'ottica dei principi di riforma,
per spezzare in questo modo l'unitarietà dell'organizzazione
degli stipendi. Si parla di unitarietà della carriera, di fine
della distinzione anacronistica tra dirigenti e direttivi, di
fuga delle migliori nuove energie dallo Stato, di disaffezione
e demotivazione dei giovani funzionari, e poi allarghiamo per
legge, senza motivo, la forbice retributiva.
Non ci si può far scudo del Tesoro per comprimere i
processi di riforma. A questo
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punto, mi chiedo se non sia più corretto eliminare - sarebbe
meno ipocrita - il riferimento alla unitarietà delle carriere
dal testo in esame; se le carriere sono unitarie, non si
capisce perché per legge ci si riferisca a qualcuno e non ad
altri. E' per tale ragione che avrei gradito l'approvazione
del mio subemendamento.
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