| GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il
tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Gli
onorevoli Cerulli Irelli e Massa hanno già indicato il senso
dell'articolo aggiuntivo presentato dal Governo. D'altra
parte, credo risulti esplicitamente dagli atti parlamentari
che questo articolo aggiuntivo non è nato in una notte e con
un colpo di mano. L'articolo aggiuntivo del Governo nasce
dalla riflessione sul lavoro che la Commissione aveva
compiuto, dalla necessità di tener conto, insieme, di esigenze
di settori e delle compatibilità del bilancio, che rendevano
impossibili determinate soluzioni,
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e dalla concomitante esigenza di dare una risposta che fosse
corretta anche istituzionalmente.
Come si evince dagli atti parlamentari, di questo testo
sono state presentate ben tre riformulazioni successive,
perché si è tenuto conto del progredire della discussione in
Commissione. Con la proposta che infine si sottopone al voto,
il Governo si propone innanzitutto di effettuare la
perequazione per quelle parti della categoria dei dirigenti
che hanno subito effettive sperequazioni. Ma in alcuni settori
caratterizzati dall'unicità della carriera (e sono i casi
della carriera diplomatica e di quella prefettizia) la
perequazione comporta, e non può non comportare, un "rimbalzo"
verso i livelli più bassi, verso la carriera direttiva. A
questo fine risponde il quarto comma - come giustamente ha
detto il relatore - che indica, senza rigidità ma nella logica
delle procedure negoziali, la possibilità di sganciare
finalmente queste categorie dalla macchina generale della
pubblica amministrazione e di tenerle in rapporto tra loro.
Vorrei dire che quella indicazione di rapporti tra loro
proporzionati, integrata anche dall'individuazione di
parametri da definire di volta in volta in sede di
contrattazione, in relazione agli impegni che la riforma
contestualmente attribuirà a quelle fasce della categoria non
dirigenziale, ma che peraltro costituiscono il nerbo del corpo
delle carriere diplomatica e prefettizia, avrà effetti
sull'intera carriera diplomatica e prefettizia, nelle misure
che saranno rese compatibili con il complesso degli equilibri
della finanza pubblica, che riguardano tutti noi.
Come ho avuto modo di dire in occasione della discussione
che si è svolta su questo testo in Comitato ristretto, forse
per la prima volta da che io ricordi, la Commissione affari
costituzionali, in sede di discussione del prossimo documento
di programmazione economico-finanziaria, potrà non limitarsi
alle questioni genericamente di quadro istituzionale, ma potrà
affrontare anche questioni specifiche di compatibilità
economica. Per la prima volta, la Commissione affari
costituzionali potrà dar seguito alla discussione che in
queste settimane si è sviluppata su questo provvedimento,
preoccupandosi anche delle compatibilità economiche.
E' per questo che il Governo ritiene di aver corrisposto
alle esigenze poste dall'intero arco delle forze parlamentari
e di avere alla fine, con il concorso determinante della
Commissione, elaborato un testo che, insieme, dà una risposta
alle esigenze che erano state poste e che risponde anche
all'esigenza che il Governo ha posto all'attenzione del
Parlamento, di garantire la compatibilità economica delle
norme che si approvano.
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