| MARIANNA LI CALZI, Sottosegretario di Stato per la
giustizia. L'agenzia riporta opinioni del professor Verde,
che è il Vicepresidente del Consiglio superiore della
magistratura. Mi preme sottolineare in modo particolare - e mi
dispiace che non sia più presente il collega Frattini -
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che non è stato il ministro Diliberto a dichiarare che
l'articolo aggiuntivo in questione non gli piace ma - ammesso
che l'agenzia abbia testualmente riferito parole del professor
Verde - è stato quest'ultimo ad aver detto quanto sappiamo.
Dobbiamo riportare il discorso sul terreno del lavoro
proficuo condotto il Commissione. Do atto ai colleghi del
fatto che l'articolo aggiuntivo sia stato presentato dal
Governo in una fase successiva ma il lavoro svolto è stato
contrassegnato da una grande collaborazione e da un profondo
equilibrio tra i membri del Comitato e del Governo. Il
rappresentante del Ministero di grazia e giustizia ha
collaborato pienamente rispondendo a tutte le esigenze
derivanti dalle proposte emendative presentate dai vari
colleghi (mi riferisco soprattutto a quelle dei colleghi Boato
e Parenti); così come ha risposto positivamente all'appello
circa la necessità di presentare emendamenti concernenti
l'aspetto finanziario, che poi sono diventati della
Commissione.
Che vi sia stata, da parte del Vicepresidente del
Consiglio superiore della magistratura, una non
accondiscendenza verso il risultato finale di questo testo,
non cambia la mia opinione, perché ritengo che questo sia il
migliore possibile nel rispetto delle garanzie costituzionali
e nel contemperamento dell'esigenza di dare all'organo di
autogoverno della magistratura un assetto amministrativo che
ancora non ha e che aspetta dal 1958. Lo ripeto, questo è il
miglior testo possibile. Non vi sono state pressioni nei
confronti del Parlamento, tanto più che l'agenzia fa
riferimento ad un eventuale intervento sul Presidente della
Repubblica affinché intervenisse sul ministro il quale, a sua
volta, avrebbe dovuto ritirare l'articolo aggiuntivo. Tale
ritiro non si è verificato, ma il Governo comunque era
disposto, prima della sospensione dei lavori dell'Assemblea
prevista per altri motivi, a discutere l'articolo aggiuntivo
nel testo riformulato in sede di Comitato dei nove. Rimane
all'Assemblea e, dunque, al Parlamento la libertà di decidere
in merito, fermo restando che possono esservi manifestazioni
di pensiero e di critica che devono essere prese per quello
che sono senza acuirle al punto tale da denominarle
"conflitti", perché ciò non farebbe altro che incancrenire le
situazioni, cosa che non vogliamo.
Lavoriamo con spirito costruttivo, così come abbiamo
sempre fatto e, in questa sede, lo dimostreremo.
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