| FILIPP0 MISURACA. Signor Presidente, la firma
dell'onorevole Vito, come vicepresidente del gruppo di forza
Italia, è tesa a dare particolare significato a questa
interpellanza urgente rivolta al Governo da alcuni
parlamentari siciliani del nostro gruppo.
Signor sottosegretario, come lei certamente sa, essendo
stato molto attivo nel territorio della regione siciliana ed
avendo anche conosciuto da vicino il Cefpas, il Centro per la
formazione permanente e l'aggiornamento del personale
sanitario, è stato realizzato a Caltanissetta grazie a
finanziamenti FIO che ammontavano, nel 1989, a 64 miliardi e
che, credo, con una rivalutazione aggiornata potrebbero
arrivare intorno ai 130-150 miliardi. Oggi per la prima volta
il caso Cefpas approda in quest'aula. Lo definisco "caso"
perché è uno degli esempi della mancata applicazione della
normativa per il rilancio di questa struttura, nata, come
dicevo, per la formazione sanitaria e finalizzata non solo
alla regione siciliana, ma anche al servizio sanitario
nazionale.
Tale centro è stato istituito con la legge regionale n. 30
del 1993 ed io devo dare atto al legislatore regionale della
lungimiranza dimostrata nella creazione di questo centro di
formazione. La struttura, però, non riesce a decollare, per
diversi motivi, alcuni indubbiamente legati ad una mancanza di
volontà politica che io individuo non solo nella regione
siciliana, ma anche nel Governo nazionale. La regione avrebbe
certamente potuto intervenire per far decollare questo centro
di formazione, dal momento che vi sono tutte le condizioni. Mi
permetto di ricordare, non solo per il sottosegretario, ma
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anche per coloro che vorranno leggere gli atti di questa
seduta, che il centro è costituito da 14 palazzine costruite
su due piani, da un albergo con una sala convegni di 500 posti
ed altre di varie dimensioni; da circa 200 camere, singole e
doppie; da un ristorante self service con una capacità
di almeno 700 coperti; da 60 aule, capaci di ospitare
contemporaneamente più di mille partecipanti; da laboratori
linguistici ed informatici e laboratori diagnostici; da una
palazzina attrezzata per la formazione nel campo delle
emergenze; da una biblioteca centrale e da una palestra
riabilitativa. Tutto ciò si estende su un'area di circa 26
mila metri quadrati. Allora, affinché la realizzazione di
questo centro non sia definita come uno spreco, ci siamo
attivati - con la partecipazione, devo dire, di tutte le forze
politiche - affinché tale struttura possa finalmente
decollare.
Abbiamo rivolto questa interpellanza al ministro della
sanità anche per parlare del consiglio d'amministrazione del
Cefpas, costituito da quattro membri, di cui uno in
rappresentanza del Ministero della sanità ed un altro del
Ministero della ricerca scientifica e tecnologica. C'è un
comitato scientifico formato da prestigiose autorità del mondo
scientifico nazionale, come previsto dalla legge istitutiva:
voglio ricordarne una tra le più prestigiose, il professor
Silvio Garattini.
Visto quanto stabilito dal decreto legislativo n. 502 del
1992, che prevede corsi di formazione anche per gli operatori
del servizio sanitario nazionale, ritengo che tale struttura
debba essere utilizzata come centro di formazione.
In secondo luogo, io ed i colleghi siciliani del mio
gruppo riteniamo che il Cefpas sia il centro ideale per
l'istituzione di una scuola sanitaria pubblica necessaria
anche all'attuazione di quanto previsto dal decreto
legislativo n. 502 del 1992. Ho già detto che vi sono tutte le
condizioni necessarie a che ciò si realizzi, così come
affermato anche dal ministro Bindi.
Chiedo, pertanto, quali siano le reali intenzioni del
Governo a questo fine e se intenda riconoscere il Cefpas come
sede di una delle scuole della sanità pubblica: infatti,
Caltanissetta, per la sua posizione geografica, credo risponda
adeguatamente alle necessità degli operatori pubblici
siciliani, ma anche alle richieste di formazione che
provengono dal nord Africa.
Mi riservo di fare ulteriori valutazioni dopo che il
Governo avrà fornito la sua risposta.
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