| FILIPPO MISURACA. Onorevole sottosegretario, prendo atto,
e non poteva essere diversamente, come peraltro avevo già
detto in precedenza, della sua personale volontà di
condividere il contenuto della mia interpellanza. Forse lei
avrebbe
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voluto darmi una risposta diversa da quella preparata
dall'ufficio legislativo del Ministero della sanità, anche,
debbo dirlo, sulla base della volontà politica dello stesso
ministro della sanità.
Prendo altresì atto che ancora una volta si va avanti nel
rinviare le decisioni. Poc'anzi, signor sottosegretario, lei
stesso ha riconosciuto che a Caltanissetta, presso il Cefpas,
si sono tenuti convegni ed incontri; ed è in corso un
dibattito, presso quella città, sull'utilizzo di tale
struttura.
Personalmente ritengo - ma credo di non essere il solo -
che non possiamo giocare su promesse che col tempo poi possono
indurre il Cefpas a prendere altre decisioni; quella non può
certamente essere una struttura per convegni né una struttura
per organizzare chissà che cosa. Attualmente vi viene ospitata
una facoltà universitaria ed è giusto utilizzarla come sede
logistica poiché la città di Caltanissetta e gli
amministratori del consorzio per l'università non hanno ancora
individuato altri locali.
Signor sottosegretario, lei ha parlato di una
collaborazione con le università di Catania e di Messina; mi
consenta però di parlare anche di una collaborazione con
l'università di Palermo, a proposito di una scuola di sanità
pubblica. Come lei sa infatti, in quella città vi è una
facoltà di medicina dove da parecchi anni i giovani si
laureano. Devo dire che ciò risponde al criterio del decreto
legislativo n. 502 e di diversi disegni di legge presentati da
altri colleghi, nei quali si sostiene che la formazione non
può essere più effettuata in policlinici, spesso
sovraffollati, che non consentono di assistere alle lezioni
sia pratiche sia teoriche.
Il decentramento dell'università e la possibilità di avere
anche a Caltanissetta una facoltà di medicina con il Cefpas
potrebbero consentire un necessario decongestionamento,
assicurando una migliore formazione non solo per i medici, ma
per tutti i settori della sanità. Non possiamo parlare solo di
medicina, dovremmo parlare anche di veterinaria e della
formazione parasanitaria degli infermieri.
Mi fa piacere che lei abbia parlato di una scuola per
dirigenti amministrativi. Credo che si riferisse alla
formazione dei cosiddetti manager delle aziende
sanitarie locali. Si potrebbe trattare di un processo
veramente innovativo per Caltanissetta.
Lei ha parlato anche di limiti e condizioni. Il Governo ha
dichiarato che a Caltanissetta le condizioni esistono. I
limiti sono di carattere legislativo e allora, signor
sottosegretario - mi rivolgo a lei che rappresenta il Governo
-, non possiamo più attendere. Non parlo solo della scuola di
sanità pubblica da allocare a Caltanissetta, ma
dell'istituzione di una scuola di sanità pubblica a livello
nazionale che dovrebbe essere accelerata con le necessarie
disposizioni normative. Tale scuola esiste già in altri paesi
come, ad esempio, la Francia: l'Ecole nationale de la santé
publique eroga programmi di formazione. Non si riesce a capire
perché, ancora una volta, l'Italia si trovi indietro rispetto
agli altri paesi europei.
La classe medica ha richiesto una scuola di sanità
pubblica e, considerato che a Caltanissetta il Cefpas è una
struttura da utilizzare, chiedo al Governo di accelerarne la
realizzazione. Chiedo, inoltre, di prendere posizione subito,
anche se mi rendo conto che vi sono tempi necessari per l'iter
legislativo. Onorevole sottosegretario, l'Istituto superiore
di sanità organizza corsi di formazione. Le chiedo perché il
Cefpas non possa essere destinatario di tali corsi, dal
momento che il direttore dell'istituto ci ha offerto la sua
disponibilità.
Un ultimo appello, signor sottosegretario. Credo che il
Governo nazionale debba prendere posizione nei confronti del
governo regionale che non ha prestato attenzione a questa
struttura che potrebbe essere un fiore all'occhiello. Per
governo regionale non intendo, ovviamente, l'attuale governo,
ma tutti quelli che si sono succeduti negli ultimi tempi.
Nell'ultima fase, immediatamente precedente a quella attuale,
sono giunti segnali dall'assessore alla sanità che aveva
predisposto corsi di formazione e un nuovo disegno di pianta
organica.
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Mi auguro, allora, che le promesse e la disponibilità del
Governo nazionale siano realizzate al più presto. Ritengo che,
ancora una volta, si possa attuare una mobilitazione simile a
quella degli anni passati, non solo per la città di
Caltanissetta ma anche per dimostrare che in questo territorio
l'avviamento a pieno ritmo del Cefpas potrebbe risolvere anche
problemi nazionali. Il Presidente D'Alema va in giro offrendo
al Mezzogiorno e chiedendo le "cento idee". Concludo allora
proponendone una al Presidente D'Alema, che è quella di far
decollare il Cefpas, perché ciò potrebbe dare risposte
occupazionali più di un'attività imprenditoriale.
Mi dichiaro soddisfatto per la sua personale disponibilità
nei confronti del Cefpas, ma sono molto critico verso il
Governo nazionale, che non riesce ad accelerare l'istituzione
di una scuola di sanità pubblica in Italia e, in particolare,
nel Mezzogiorno.
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