| ALBERTO SIMEONE. Onorevole Presidente, sono largamente
insoddisfatto. D'altronde, ritengo che l'onorevole
sottosegretario non avrebbe potuto riferire di più, ma quanto
egli ci ha dichiarato ci lascia veramente perplessi. Mi auguro
che il nucleo ispettivo vada veramente fino in fondo e ci
possa dare tutte le risposte ai quesiti che il tragico caso ha
sollevato.
Il problema non è soltanto quello del piccolo Tonino,
morto in quelle condizioni, perché è tutto l'ospedale "Gaetano
Rummo" ad aver bisogno di verifiche, di controlli e di
ispezioni, perché i casi di malasanità a Benevento, onorevole
Presidente e onorevole sottosegretario, sono veramente tanti.
Quelli che ho citato sono soltanto gli ultimi, ma sono tanti
gli episodi di malasanità, perché non esiste la sanità in
quella città.
Mi rendo conto che le risposte finora avute sono state
parziali e dovevano essere tali, perché ritengo che il nucleo
ispettivo sia soltanto all'inizio del suo mandato, ma mi
auguro che possiamo tornare sull'argomento per avere tutti le
idee più chiare dopo quello che si è verificato e dopo quello
che andrà a verificare il nucleo ispettivo.
Onorevole Buffo, non ci troviamo certo in presenza di un
presunto omicidio colposo: è omicidio colposo quello che si è
consumato nel reparto di neonatologia dell'ospedale "Rummo" di
Benevento! Certo, la magistratura verificherà i responsabili,
ma lascia veramente sconvolti quanto apprendiamo dal dottor
Spinosa, responsabile del reparto, cioè che le visite
sistematiche avvengono dalle 8 alle 14 e che in ogni caso vi è
una carenza di personale. Non so come avvengano
sistematicamente queste visite dalle 8 alle 14, perché un
bimbo che sta nel reparto di neonatologia in una culla
termica, per superare una nascita difficile, necessita a mio
avviso di visite continue, di essere guardato a vista. Almeno
stando a quelle dichiarazioni, dalle 5,15, quando la
vigilatrice ha ispezionato quella culla, alle 6, l'ora in cui
si è consumata la tragedia, sono passati ben 45 minuti.
Ritengo che 45 minuti di intervallo siano troppi viste le
condizioni di quello sfortunato bambino che ha visto la morte
dopo soli nove giorni di vita.
Allora, occorre andare fino in fondo con questa verifica:
non è sufficiente guardare soltanto le contravvenzioni
contestate in materia di sicurezza ai responsabili
dell'ospedale Rummo di Benevento. Occorre verificare non
soltanto le carenze tecniche, ma soprattutto quelle
scientifiche affinché non accadano più episodi tanto
tragici.
L'ospedale Rummo di Benevento, con quest'ultimo tragico
evento, è l'emblema, o meglio il marchio, di una provincia
dalle carenze croniche in tantissimi settori, in tutti i
livelli; una provincia contrassegnata da ritardi per certi
versi biblici, quasi irreversibili e di certo non facilmente
colmabili, che si tenta di superare con interventi a volte
meramente individuali e con sforzi che non è difficile
definire sovrumani. L'ospedale Rummo di Benevento ha una
storia di degrado e di disorganizzazione che vanno inquadrati
sicuramente nelle responsabilità dirigenziali, ma anche nel
comportamento di taluni medici, di alcuni reparti in
particolare, che sono stati omissivi nell'organizzazione degli
stessi. In questo ospedale il personale paramedico viene male
utilizzato negli uffici amministrativi e nei servizi
ambulatoriali.
Non dimentichiamo, onorevole sottosegretario, onorevole
Presidente, che l'acceleratore lineare non funziona da quando
è stato installato, e questa è un'altra carenza che grida
vendetta; il personale
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addetto, tra l'altro, presta servizio in ambulatorio o, a
volte, nell'unità di terapia fisica.
Questo è l'ospedale Rummo di Benevento: il nucleo
ispettivo lo vada a vedere!
Alla base di tutto - il Governo deve saperlo - c'è una
cultura della irresponsabilità, una irresponsabilità
generalizzata, ma soprattutto c'è una insensibilità anche di
fronte a tutte le segnalazioni effettuate e ad alcuni altri
problemi eclatanti.
Come dicevo nella illustrazione dell'interpellanza, vi è
stata la chiusura della camera iperbarica, dell'acceleratore
lineare, dell'unità di terapia intensiva coronarica, del
reparto di psichiatria, di chirurgia di urgenza, con
disfunzioni nel servizio e nelle prestazioni, nonché nel
pronto intervento, nonostante le continue sollecitazioni atte
a mettere la dirigenza dell'ospedale Rummo nelle condizioni di
intervenire con risultati positivi. Si è trattato di
segnalazioni sempre tempestive, alle quali ha corrisposto una
colpevole mancanza di intervento della dirigenza ospedaliera.
Il pronto soccorso è assolutamente inadeguato.
Ci troviamo di fronte ad un ospedale che è assolutamente a
rischio in quasi tutti i reparti e ciò significa che alla
popolazione sannita non è assolutamente garantito il diritto
alla salute, diritto che è costituzionalmente sancito.
La situazione non è più sopportabile e le varie ispezioni
da parte della regione Campania non hanno avuto alcun esito,
dal momento che i manager rimangono ancora a guidare
quell'azienda ospedaliera, i malati continuano a morire e
tanti altri evitano la morte andandosi a curare altrove.
Occorre far presto, onorevole sottosegretario; è necessaria
una svolta immediata prima che sia davvero troppo tardi.
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