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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435297
STA0507-0254
Somm. e Sten. d'Aula n. 507 del 18 marzo 1999 (STA13-507)
(suddiviso in 273 Unità Documento)
Unità Documento n.254 (che inizia a pag.58 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.232)
SVOLGIMENTO: 2 - 01704; 2 - 01688; 2 - 01696; 2 - 01709; 2 - 01707; 2 - 01710. ...(Morte di un neonato in una incubatrice nell'ospedale di Benevento)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01704; 2 - 01688; 2 - 01696; 2 - 01709; 2 - 01707; 2 - 01710. ...(Morte di un neonato in una incubatrice nell'ospedale di Benevento)
ALBERTO SIMEONE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI (ore 12,40)
ZZSTA ZZRES ZZSTA180399 ZZSTA990318 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA507 ZZ13
    ALBERTO SIMEONE.  Onorevole Presidente, sono largamente
  insoddisfatto.  D'altronde, ritengo che l'onorevole
  sottosegretario non avrebbe potuto riferire di più, ma quanto
  egli ci ha dichiarato ci lascia veramente perplessi.  Mi auguro
  che il nucleo ispettivo vada veramente fino in fondo e ci
  possa dare tutte le risposte ai quesiti che il tragico caso ha
  sollevato.
     Il problema non è soltanto quello del piccolo Tonino,
  morto in quelle condizioni, perché è tutto l'ospedale "Gaetano
  Rummo" ad aver bisogno di verifiche, di controlli e di
  ispezioni, perché i casi di malasanità a Benevento, onorevole
  Presidente e onorevole sottosegretario, sono veramente tanti.
  Quelli che ho citato sono soltanto gli ultimi, ma sono tanti
  gli episodi di malasanità, perché non esiste la sanità in
  quella città.
     Mi rendo conto che le risposte finora avute sono state
  parziali e dovevano essere tali, perché ritengo che il nucleo
  ispettivo sia soltanto all'inizio del suo mandato, ma mi
  auguro che possiamo tornare sull'argomento per avere tutti le
  idee più chiare dopo quello che si è verificato e dopo quello
  che andrà a verificare il nucleo ispettivo.
     Onorevole Buffo, non ci troviamo certo in presenza di un
  presunto omicidio colposo: è omicidio colposo quello che si è
  consumato nel reparto di neonatologia dell'ospedale "Rummo" di
  Benevento!  Certo, la magistratura verificherà i responsabili,
  ma lascia veramente sconvolti quanto apprendiamo dal dottor
  Spinosa, responsabile del reparto, cioè che le visite
  sistematiche avvengono dalle 8 alle 14 e che in ogni caso vi è
  una carenza di personale.  Non so come avvengano
  sistematicamente queste visite dalle 8 alle 14, perché un
  bimbo che sta nel reparto di neonatologia in una culla
  termica, per superare una nascita difficile, necessita a mio
  avviso di visite continue, di essere guardato a vista.  Almeno
  stando a quelle dichiarazioni, dalle 5,15, quando la
  vigilatrice ha ispezionato quella culla, alle 6, l'ora in cui
  si è consumata la tragedia, sono passati ben 45 minuti.
     Ritengo che 45 minuti di intervallo siano troppi viste le
  condizioni di quello sfortunato bambino che ha visto la morte
  dopo soli nove giorni di vita.
     Allora, occorre andare fino in fondo con questa verifica:
  non è sufficiente guardare soltanto le contravvenzioni
  contestate in materia di sicurezza ai responsabili
  dell'ospedale Rummo di Benevento.  Occorre verificare non
  soltanto le carenze tecniche, ma soprattutto quelle
  scientifiche affinché non accadano più episodi tanto
  tragici.
     L'ospedale Rummo di Benevento, con quest'ultimo tragico
  evento, è l'emblema, o meglio il marchio, di una provincia
  dalle carenze croniche in tantissimi settori, in tutti i
  livelli; una provincia contrassegnata da ritardi per certi
  versi biblici, quasi irreversibili e di certo non facilmente
  colmabili, che si tenta di superare con interventi a volte
  meramente individuali e con sforzi che non è difficile
  definire sovrumani.  L'ospedale Rummo di Benevento ha una
  storia di degrado e di disorganizzazione che vanno inquadrati
  sicuramente nelle responsabilità dirigenziali, ma anche nel
  comportamento di taluni medici, di alcuni reparti in
  particolare, che sono stati omissivi nell'organizzazione degli
  stessi.  In questo ospedale il personale paramedico viene male
  utilizzato negli uffici amministrativi e nei servizi
  ambulatoriali.
     Non dimentichiamo, onorevole sottosegretario, onorevole
  Presidente, che l'acceleratore lineare non funziona da quando
  è stato installato, e questa è un'altra carenza che grida
  vendetta; il personale
 
                              Pag. 59
 
  addetto, tra l'altro, presta servizio in ambulatorio o, a
  volte, nell'unità di terapia fisica.
     Questo è l'ospedale Rummo di Benevento: il nucleo
  ispettivo lo vada a vedere!
     Alla base di tutto - il Governo deve saperlo - c'è una
  cultura della irresponsabilità, una irresponsabilità
  generalizzata, ma soprattutto c'è una insensibilità anche di
  fronte a tutte le segnalazioni effettuate e ad alcuni altri
  problemi eclatanti.
     Come dicevo nella illustrazione dell'interpellanza, vi è
  stata la chiusura della camera iperbarica, dell'acceleratore
  lineare, dell'unità di terapia intensiva coronarica, del
  reparto di psichiatria, di chirurgia di urgenza, con
  disfunzioni nel servizio e nelle prestazioni, nonché nel
  pronto intervento, nonostante le continue sollecitazioni atte
  a mettere la dirigenza dell'ospedale Rummo nelle condizioni di
  intervenire con risultati positivi.  Si è trattato di
  segnalazioni sempre tempestive, alle quali ha corrisposto una
  colpevole mancanza di intervento della dirigenza ospedaliera.
  Il pronto soccorso è assolutamente inadeguato.
     Ci troviamo di fronte ad un ospedale che è assolutamente a
  rischio in quasi tutti i reparti e ciò significa che alla
  popolazione sannita non è assolutamente garantito il diritto
  alla salute, diritto che è costituzionalmente sancito.
     La situazione non è più sopportabile e le varie ispezioni
  da parte della regione Campania non hanno avuto alcun esito,
  dal momento che i manager rimangono ancora a guidare
  quell'azienda ospedaliera, i malati continuano a morire e
  tanti altri evitano la morte andandosi a curare altrove.
  Occorre far presto, onorevole sottosegretario; è necessaria
  una svolta immediata prima che sia davvero troppo tardi.
 
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