| DONATO BRUNO. Signor Presidente, dopo aver ascoltato la
relazione dell'onorevole Cesetti, ben poco resta da dire, se
non sottolineare alcuni aspetti della problematica del nostro
esame.
Il primo è quello della complessità del provvedimento di
ratifica: in effetti si tratta di più di un trattato, tutti
abbastanza complessi e riguardanti una materia molto delicata
quale la corruzione dei soggetti che operano nell'ambito degli
organismi europei ed internazionali. Tale problematica avrebbe
potuto trovarci impreparati ma, invece, la nostra legislazione
in materia già prevede le fattispecie contemplate dai
trattati.
Va dato atto, altresì, alle due Commissioni dell'impegno
posto per agevolare la ratifica dei trattati. Il Governo - se
vogliamo per la parte più facile - avrebbe avuto la
possibilità di far sì che le Commissioni non si impantanassero
su talune questioni e avrebbe dovuto agevolare il compito
delle Commissioni stesse; mi riferisco all'articolo 6 del
disegno di legge di ratifica. Invece, le Commissioni si sono
trovate una trave sul loro percorso: il Governo, infatti, ha
ritenuto di porre la norma secondo cui, per la prima volta nel
nostro ordinamento, si vuole ascrivere la responsabilità
penale alle persone giuridiche.
E' di tutta evidenza come il problema sia di portata anche
costituzionale e, pertanto, le Commissioni non potevano dar
corso alle aspettative, neppure legittime, del Governo. Ho la
sensazione - come spesso accade - che il Governo, a causa
della fretta e della genericità, proponga articolati che non
possono trasformarsi in provvedimenti legislativi.
In questo quadro, gli interventi dei colleghi di forza
Italia, onorevoli Marotta, Saponara e Gazzilli, hanno fatto sì
che la Commissione procedesse alla modifica di un articolo -
originariamente di tre righe, ma che poi è divenuto il corpo
dell'articolato - che tende a dare la delega al Governo volta
ad escludere la responsabilità penale delle persone giuridiche
ed a limitarsi a stabilire le responsabilità in sede civile ed
amministrativa.
Mi auguro che il Governo, nell'ambito della delega
stabilita dall'articolo 6 con voto unanime e su proposta del
relatore della II Commissione, possa rivedere le proprie
posizioni e riflettere su quanto proposto dalla
Commissione.
Mi auguro che il provvedimento sia approvato
dall'Assemblea nel testo approntato dalla Commissione e che il
Governo, nell'ambito della delega cui deve adempiere entro sei
mesi, recepisca l'indirizzo e il suggerimento del Parlamento:
quello di non toccare la responsabilità penale delle persone
giuridiche e di continuare a valutare, nell'ambito delle
responsabilità amministrative e civili, le conseguenze di
eventuali illeciti delle persone di cui trattasi.
In conclusione, mi auguro che il provvedimento sia
approvato dall'Assemblea a larga maggioranza ed in tempi
ristretti: è questo l'impegno del mio movimento politico
(Applausi dei deputati del gruppo di forza Italia).
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