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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435401
STA0508-0056
Somm. e Sten. d'Aula n. 508 del 19 marzo 1999 (STA13-508)
(suddiviso in 65 Unità Documento)
Unità Documento n.56 (che inizia a pag.15 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.50)
DISCUSSIONE: C5729. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5729) LAVASS
...DISCUSSIONE: C5729. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5729)
ANTONIO LEONE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI
ZZSTA ZZRES ZZSTA190399 ZZSTA990319 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA508 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ANTONIO LEONE.  Signor Presidente, questo decreto, che tra
  l'altro è stato stravolto dal Senato (e che mi auguro, in
  parte, che lo sia anche dalla Camera) porta all'attenzione di
  quest'Assemblea il modo di legiferare che ha caratterizzato
  finora la maggioranza.
     Il relatore Crema ha fatto passare in maniera molto
  soft,  per la verità, alcune questioni che sembrano
  irrilevanti, ma che in realtà non lo sono.  Nel momento in cui
  una legge deve servire a chiarire o a modificare una normativa
  che è stata la bandiera del Governo Prodi (sto parlando della
  cosiddetta legge Bassanini, in ordine alla quale proprio
  questa opposizione aveva denunciato alcune questioni), allora
  evidentemente abbiamo la riprova che ciò che dicevamo risponde
  a verità.
     La necessità di prorogare i termini, questione che sembra
  irrilevante o intesa a favorire gli enti locali per evitare
  sorprese o disservizi, non può essere posta all'attenzione
  della Camera in modo così superficiale, anche perché proprio
  la cosiddetta legge Bassanini ha precisato tutta una serie di
  passaggi che hanno letteralmente messo nei guai le
  amministrazioni locali.
 
                              Pag. 16
 
     Le modificazioni introdotte nella legge finanziaria hanno
  avuto un riflesso sulla finanza locale e non hanno consentito
  di rispettare alcune disposizioni normative.  In buona sostanza
  una cattiva legislazione ha determinato la necessità di
  correggere con il provvedimento in esame una normativa che
  evidentemente non era stata adottata nei giusti termini.
     Ci troviamo dinanzi ad una delle questioni che lo stesso
  relatore Crema ha definito indifferibile ed essenziale ai fini
  della conversione in legge di questo decreto.  Ma c'è un altro
  punto che ci induce a ritenere che ci troviamo sempre a dover
  adottare un tipo di legislazione correttiva o interpretativa:
  mi riferisco al punto concernente i segretari comunali e
  provinciali.
     Il Senato, nell'esaminare questo decreto, ha colto
  l'occasione per inserirvi altre questioni sulle quali il
  relatore, in maniera per la verità molto garbata, ha glissato,
  ma io direi che ha semplicemente dato la stura a
  considerazioni che a mio avviso meritano di essere
  evidenziate.
     Ritengo che l'introduzione, fatta dal Senato, del comma
  2- bis  in ordine alla disposizione relativa all'articolo
  6, comma 8, della legge n. 127 del 1997, riguardante i
  contratti di lavoro conclusi dagli enti locali, sia
  scandalosa.  E' vero che il relatore nel suo intervento ha
  anche detto che, se ci si limitasse a valutare solo tale
  aspetto, si potrebbe allora sollevare una questione
  concernente l'irretroattività, ma poiché con l'introduzione di
  questo comma si mira anche ad altro, allora è possibile,
  diciamo così, passarci sopra.  Ebbene, a me sembra che questo
  non possa essere un metodo accettabile da parte di
  quest'Assemblea.
     Vorrei fare poi un cenno a quella che a me sembra una
  aberrazione giuridica; sto parlando dell'ultima parte
  dell'articolo 3- bis,  introdotto dal Senato, in ordine
  alla proroga per legge dell'affidamento della riscossione e
  dell'accertamento del canone ai concessionari titolari di
  contratti stipulati per la gestione del servizio di
  accertamento e riscossione della TOSAP.  Quest'ultima
  rappresenta un altro fallimento del Governo!  Ricordo infatti
  che la TOSAP doveva essere eliminata, ma così non è stato, e
  ciò ha determinato dei disservizi e delle previsioni di
  bilancio da parte degli enti locali, che sono state poi
  disattese.
     Queste sono le osservazioni politiche e di base al
  provvedimento, che suscita molti dubbi perché, tra l'altro,
  non è in linea con quanto il Governo va sbandierando sul
  federalismo fiscale.
     E' la prova che quello che dicono il ministro Visco e lo
  stesso Presidente D'Alema è falso, proprio perché affermano
  che in Italia, con la legge Bassanini, il federalismo fiscale
  già esiste.
     E' la prova che il Governo prende in giro non solo se
  stesso, ma tutti i cittadini italiani e che, evidentemente,
  non vuole andare verso un vero federalismo fiscale ma verso
  una sorta di decentramento che porterà ulteriore confusione e
  delusione agli italiani e a tutti gli enti locali  (Applausi
  dei deputati del gruppo di forza Italia).
 
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