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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435463
STA0509-0034
Somm. e Sten. d'Aula n. 509 del 22 marzo 1999 (STA13-509)
(suddiviso in 86 Unità Documento)
Unità Documento n.34 (che inizia a pag.24 dello stampato)
...(Discussione sulle linee generali - Doc. II, n. 36)
...(Discussione sulle linee generali - Doc. II, n. 36)
...Proposta di modificazione degli articoli 5, 13, 14, 118-bis, 119, 135-bis, 153-ter del regolamento (modificazioni alla disciplina relativa alla costituzione dell'Ufficio di Presidenza e alla costituzione dei gruppi ...
MAURO PAISSAN.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI
ZZSTA ZZRES ZZSTA220399 ZZSTA990322 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA509 ZZ13
    MAURO PAISSAN.  Attualmente abbiamo cinque componenti che
  hanno più di dieci deputati: i democratici-l'Ulivo con 19
  deputati, i verdi-l'Ulivo con 15, il CCD con 13, rifondazione
  comunista-progressisti
 
                              Pag. 25
 
  con 13, rinnovamento italiano con 12.  I membri di queste
  cinque componenti assommano a 72 deputati.
     Abbiamo poi altre quattro componenti politiche con meno di
  dieci deputati: i socialisti democratici italiani con 9, i
  federalisti liberaldemocratici e repubblicani con 6, il centro
  popolare europeo (uscito recentemente dall'UDR) con 6, le
  minoranze linguistiche con 5.  Sono ventisei i deputati che
  fanno riferimento a queste quattro componenti.  Abbiamo poi 11
  deputati che sono o realmente  single  oppure membri di
  componenti politiche che non hanno le caratteristiche per
  essere riconosciute in base al dettato regolamentare.
  Complessivamente, dunque, sommando i 72 deputati che fanno
  parte di componenti politiche con più di dieci membri, i 26
  appartenenti a componenti con meno di dieci deputati e gli 11
  singoli, si arriva al totale di 109 deputati, che è il numero
  attuale.
     Come abbiamo raggiunto queste cifre?  Cito solo, in modo
  estremamente sintetico, i passaggi politicamente più
  significativi.
     All'inizio della legislatura, cioè il 9 maggio 1996,
  eravamo ventisei deputati, in grande maggioranza verdi (14
  unità), con l'aggiunta delle minoranze linguistiche e, come
  componenti politiche, della Rete e dei repubblicani.
     Già al 1^ gennaio 1997, però, siamo diventati 39, perché
  alla composizione originaria si sono aggiunti i socialisti
  italiani ed i pattisti, che sono usciti dal gruppo di
  rinnovamento italiano.  Un anno dopo, il 1^ maggio 1998, siamo
  diventati quarantotto per l'adesione dei colleghi del CDU,
  usciti dal gruppo CCD-CDU.  Il 9 ottobre 1998 vi è stato un
  altro balzo, fino a raggiungere sessanta deputati, con
  l'arrivo della componente di rifondazione comunista, a seguito
  dei noti eventi politici.  Il 16 dicembre 1998 siamo diventati
  settantadue, con la costituzione della componente Italia dei
  valori.  L'11 febbraio di quest'anno vi è stato un ulteriore
  salto, fino a novantacinque deputati, a seguito dello
  scioglimento di rinnovamento italiano e dell'adesione di quei
  colleghi al gruppo misto.  Infine, il 10 marzo 1999 abbiamo
  raggiunto quota centonove, a seguito della costituzione della
  componente i democratici-l'Ulivo e dell'arrivo, dall'UDR, dei
  deputati della componente del centro popolare europeo.
     Sono questi i passaggi storici che hanno determinato
  l'attuale dimensione del gruppo misto, che ormai pone problemi
  di diversa natura; citerò soltanto alcuni dati per far
  comprendere l'entità dei problemi stessi.  Anzitutto, per
  quanto riguarda i finanziamenti, in base all'attuale
  composizione, il gruppo raggiunge ormai un fatturato annuo di
  13 miliardi e mezzo; si tratta di una cifra consistente che
  distribuiamo in modo assolutamente proporzionale tra le
  diverse componenti.  Tale fatturato pone, fra molte virgolette,
  problemi che derivano dal continuo andirivieni di deputati,
  con complicazioni amministrative di non poco conto che
  investono il finanziamento del gruppo, le spese per i
  collaboratori dei deputati e per i dipendenti veri e
  propri.
     Quella dei dipendenti è un'altra nota dolente perché,
  sulla base delle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza,
  dopo molte trattative, si era stabilito un numero di
  ventiquattro dipendenti per un organico di quarantasette
  deputati.  Oggi, con centonove deputati, siamo passati da
  ventiquattro a trentaquattro dipendenti, non rispettando più
  la precedente proporzione.  Occorre tener presente che a
  ciascuna componente deve essere assicurato un minimo di
  personale e che, quindi, più componenti vi sono più costosa
  diventa la gestione del gruppo misto.
     Esistono, poi, altri fattori che rendono complicata la
  gestione del personale.  Anzitutto, ci troviamo di fronte a
  dipendenti storicamente legati ad una appartenenza politica.
  Ovviamente, ad esempio, come presidente del gruppo misto, non
  posso assegnare ad una componente di estrema destra un
  dipendente legato all'estrema sinistra, o viceversa.  Spesso il
  personale è il risultato di scissioni, di liti, di
  contrapposizioni interne ai partiti; tutto ciò determina
  rigidità notevoli nell'assegnazione del personale.
 
                              Pag. 26
 
     Le complicazioni sono aggravate dal fatto che alla Camera,
  storicamente, il gruppo misto gestisce la cosiddetta mobilità:
  quando un dipendente, per diversi motivi (dallo stato di
  salute a difficoltà legate al rapporto di lavoro), non viene
  assegnato ad alcun gruppo, finisce al gruppo misto, che deve
  tentare di riassegnarlo.
     La gestione è ulteriormente complicata dal fatto che ogni
  passaggio di gruppo comporta un costo per il dipendente,
  rappresentato dall'estinzione del rapporto di lavoro.  Ad ogni
  passaggio, infatti, corrisponde l'estinzione e la costituzione
  di un nuovo rapporto di lavoro: il dipendente viene liquidato
  totalmente (rateo di tredicesima, ferie, eccetera) e poi
  assunto nuovamente.  La continua mobilità - o mobilitazione -
  dei deputati produce anche tali conseguenze sui diritti dei
  lavoratori.
     Dopo di che, una volta collocato politicamente in una
  componente, l'arrivo di una componente molto dissimile
  politicamente non permette una redistribuzione del personale
  per le ragioni che ho appena detto.
      Un altro elemento sul quale vi invito a riflettere è il
  fatto che nel gruppo misto attualmente vi sono numerosissimi
  leader di partito tra cui l'onorevole Romano Prodi, il
  presidente Dini, l'onorevole Fausto Bertinotti, l'onorevole
  Casini, l'onorevole Buttiglione, l'onorevole Boselli e
  l'onorevole La Malfa (cioè sette segretari di partito, due
  vicepresidenti della Camera, compreso l'attuale Presidente di
  turno, e diversi ministri e sottosegretari.  Capirete
  l'imbarazzo che si crea al momento del riparto dei tempi nel
  dover lesinare i secondi - più che i minuti, spesso - ad
  esponenti di rilievo della nostra scena politica.  Vi devo
  confessare che ho avuto qualche motivo di imbarazzo,
  recentemente, nel dover assegnare sei minuti, non un secondo
  in più, all'onorevole Prodi per l'intervento sulla legge sul
  finanziamento dei partiti!  Un ex-Presidente del Consiglio,
  forse prossimo Presidente della Commissione europea, si è
  sentito dire che disponeva di non più di sei minuti - anzi,
  forse di qualche secondo in meno - per l'intervento in
  aula!
 
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