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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435544
SMC0475-0016
Bollettino Giunte e Commissioni n. 475 del 23 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-475)
(suddiviso in 206 Unità Documento)
Unità Documento n.16 (che inizia a pag.26 dello stampato)
               ...I COMMISSIONE PERMANENTE
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
 
 
PARERE SU ATTI DEL GOVERNO
SCHEMA DI REGOLAMENTO. LAVCOMM
SCHEMA DI REGOLAMENTO.
Schema di regolamento concernente l'organizzazione del Ministero degli affari esteri.
Franco FRATTINI. Giacomo GARRA. Antonio MACCANICO, presidente e relatore. Il sottosegretario Umberto RANIERI. Marco BOATO. Domenico MASELLI. Vincenzo CERULLI IRELLI. Paolo ARMAROLI.
Martedì 23 marzo 1999 - Presidenza del Presidente Antonio MACCANICO - Interviene il Sottosegretario di Stato per gli esteri Umberto Ranieri.
ZZSMC ZZRES ZZSMC230399 ZZSMC990323 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC475 ZZ13 ZZD ZZC1 ZZNO ZZXX
  (Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con
  osservazione)
 
     La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 17
  marzo 1999.
 
     Franco FRATTINI (FI) ritiene che lo schema di
  regolamento abbia il pregio obiettivo di avviare una svolta
  anche per quanto riguarda l'organizzazione ed il metodo di
  lavoro del Ministero degli affari esteri.  Sotto questo profilo
  tale schema di regolamento si inserisce nella stessa linea
  seguita dalla riforma ordinamentale della carriera diplomatica
  che la Camera dovrebbe approvare nei prossimi giorni.  Il
  provvedimento va altresì inquadrato nell'ambito del più ampio
  percorso di riorganizzazione delle amministrazioni statali,
  che dovrà portare sia la Presidenza del Consiglio sia gli
  altri ministeri ad un profondo riordino strutturale e
  funzionale.
     Esprime pertanto apprezzamento per le scelte di fondo
  operate dallo schema di regolamento, ma chiede taluni
  chiarimenti al rappresentante del Governo.  Innanzitutto,
  comprende le ragioni che hanno portato ad una maggiore
  articolazione degli uffici del Ministero in un segretariato
  generale e dodici direzioni generali.  Si chiede peraltro se
  non sia opportuno inserire tra tali figure dei soggetti
  intermedi di alta amministrazione, come dei vice segretari
  generali preposti a vari settori tematici, che possano
  realizzare un primo coordinamento interno.  Si sofferma inoltre
  sulla funzione del direttore politico, la cui figura è
  presente nei ministeri degli esteri di tutti i paesi
  occidentali, domandandosi in particolare quali compiti si
  vogliano assegnare a tale direttore politico.  Infine, richiama
  l'attenzione sul ruolo di coordinamento del Ministero degli
  affari esteri, che assume una importanza decisiva soprattutto
  per quanto riguarda le fasi ascendente e discendente nei
  rapporti con la politica dell'Unione europea.  Ritiene
  necessario distinguere con precisione le competenze relative
  all'una e all'altra fase, in quanto si rischia altrimenti di
  provocare una duplicazione di funzioni rispetto a quelle del
  Dipartimento per il coordinamento con le politiche dell'Unione
  europea.
 
     Giacomo GARRA (FI) fa presente che il suo gruppo ha
  apprezzato il riferimento contenuto nel parere del Consiglio
  di Stato in ordine alla creazione del Ministero per gli
  italiani all'estero operata dal Governo Berlusconi.  Osserva
  che la lettera  d)  del comma 8 dell'articolo 6 dello
  schema di regolamento attribuisce alla direzione generale per
  il personale il contenzioso relativo al personale e alle
  questioni disciplinari, mentre il comma 2 dell'articolo 9
  affida le questioni relative al contenzioso diplomatico ad
  un'altra direzione generale.  Esprime apprezzamento per tali
  norme, ma rileva che esiste anche un altro tipo di contenzioso
  - ad esempio concernente le obbligazioni non
 
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  assolte o la responsabilità aquiliana - che non rientra nei
  due generi citati: non si capisce chi debba occuparsene.
  Personalmente non ritiene possibile che tale compito possa
  essere assolto dal consulente legale del ministro, occupato da
  ben altre questioni.
 
     Antonio MACCANICO,  presidente e relatore,
  condivide le osservazioni del deputato Frattini, rilevando che
  lo schema di regolamento mira a realizzare una riforma
  estremamente importante che è opportuno raccolga il consenso
  sia della maggioranza sia dell'opposizione.  Per quanto
  riguarda la proposta di istituire figure intermedie tra il
  segretario generale e i direttori generali, fa presente che lo
  schema di regolamento mira a rafforzare il primo,
  demandandogli compiti di coordinamento complessivo, sia in
  ordine alle aree tematiche e geografiche sia in ordine alla
  direzione degli affari politici.  Condivide le osservazioni del
  deputato Frattini in merito ai problemi di coordinamento,
  facendo presente che i rapporti con l'Unione europea non hanno
  esclusivamente carattere intergovernativo.  Nella fase
  ascendente devono essere affrontati diversi argomenti ed è
  pertanto giusto che tale fase venga guidata dalla Presidenza
  del Consiglio e, in particolare, dal dipartimento per il
  coordinamento delle politiche comunitarie esistente presso di
  essa.  Ritiene inoltre che l'ufficio di rappresentanza
  dell'Italia presso l'Unione europea dovrebbe essere alle
  dipendenze della Presidenza del Consiglio.  Al momento però non
  vi è ancora un provvedimento di riordino della stessa e,
  quindi, è necessario richiamare l'attenzione sulla necessità
  di realizzare un maggiore coordinamento tra la direzione
  generale per l'integrazione europea del Ministero degli affari
  esteri ed il citato dipartimento.  Comprende le osservazioni
  formulate dal deputato Garra in merito ai contenziosi, ma
  ritiene che di ciò dovrà occuparsi il consulente legale del
  ministro, investendone eventualmente l'Avvocatura dello
  Stato.
     Illustra, quindi, la proposta di parere sullo schema di
  regolamento da lui formulata  (vedi allegato).
 
     Il sottosegretario Umberto RANIERI rileva
  preliminarmente l'importanza che su un provvedimento come
  quello in esame si ottenga il consenso della maggioranza e
  dell'opposizione.
     Lo schema di regolamento si propone di avviare una
  ristrutturazione ed un ammodernamento del Ministero degli
  affari esteri al fine di adeguarlo alle trasformazioni
  intervenute sulla scena internazionale rendendolo più pronto a
  raccogliere le sfide che si profilano nel mutato contesto
  internazionale.  Tale provvedimento si connette al progetto di
  riordino della carriera diplomatica che la Camera dovrebbe
  approvare entro la settimana.  Con questi due provvedimenti si
  mira a realizzare un assetto più efficace e funzionale, di
  modo che la politica estera italiana possa avvalersi di
  strumenti più agili che le consentano di competere con gli
  altri paesi.  Ritiene che la creazione delle direzioni generali
  geografiche sia una delle innovazioni di maggior rilievo, che
  consente di conformare il sistema italiano a quello utilizzato
  nei paesi europei e negli Stati Uniti.  Vengono poste infatti
  su un piano di parità le competenze territoriali e quelle
  trasversali, pur permanendo una distinzione tra di esse.  Il
  fine è quello di affermare un'ottica unitaria per realizzare
  una trattazione globale dei problemi.  Reputa altresì
  estremamente importante il potenziamento dell'istituto
  diplomatico, aprendolo alla formazione di funzionari
  internazionali.  Richiama inoltre l'attenzione sul Consiglio
  per gli affari internazionali che rappresenta una novità di
  notevole rilievo, essendo un organo che consente di realizzare
  una riflessione sugli indirizzi strategici.
     Ritiene che il problema del coordinamento venga risolto
  dal provvedimento in modo soddisfacente.  Il coordinamento
  politico è assicurato dal Ministro, coadiuvato dai
  sottosegretari, in rapporto con il Parlamento.  Il
  coordinamento gestionale è il
 
                              Pag. 28
 
  piano su cui si collocano le funzioni del segretario
  generale, tese ad assicurare la coerenza della attività svolta
  da strutture istituzionalmente autonome nel quadro del
  decentramento delle responsabilità.
     Per quanto riguarda il suggerimento di istituire figure
  intermedie tra il segretario generale e i direttori generali,
  ritiene che ciò non sia convincente: esso rischia di
  contraddire il principio ispiratore della riforma - volto ad
  uno snellimento della scala gerarchica ed un decentramento
  decisionale - e di far diminuire l'autonomia delle direzioni
  generali.  Ricorda che viene mantenuta la figura del direttore
  politico pur non essendoci più una direzione degli affari
  politici, nel senso che il direttore politico è il direttore
  generale competente per area.
     La scelta di dare vita ad una direzione generale per
  l'integrazione europea consente di realizzare una trattazione
  integrata delle tematiche comunitarie.  A seguito del Trattato
  di Amsterdam appare infatti difficile tenere distinti i vari
  aspetti della politica dell'Unione europea.  E' necessario
  creare il migliore raccordo con la Presidenza del Consiglio,
  al fine di evitare pericolose sovrapposizioni di competenze.
  La direzione generale citata si adopererà per sostenere
  l'azione del dipartimento per il coordinamento delle politiche
  comunitarie della Presidenza del Consiglio, il cui ambito di
  responsabilità riguarda il delicato e complesso versante
  interno delle politiche comunitarie.
     In merito alla questione relativa all'esistenza di un
  tertium genus  di contenzioso, condivide le
  considerazioni del presidente, ritenendo che di esso possa
  occuparsi il consulente legale del ministro, investendone
  l'Avvocatura dello Stato.  Sul punto, auspica comunque che si
  svolga una riflessione ulteriore.
 
     Marco BOATO (Misto-Verdi-U) annuncia il voto favorevole
  sulla proposta di parere formulata dal relatore, condividendo
  l'importanza della osservazione in essa contenuta, che
  evidenzia la centralità della questione del raccordo tra
  Ministero degli affari esteri e Presidenza del Consiglio.  Tale
  problema dovrà comunque essere affrontato anche nell'ambito
  della riforma della Presidenza del Consiglio.
 
     Domenico MASELLI (DS-U) annuncia il voto favorevole
  sulla proposta di parere del relatore.  Ritiene che il
  provvedimento in esame rappresenti un passo decisivo per la
  riorganizzazione del Ministero degli affari esteri.
 
     Vincenzo CERULLI IRELLI (PDU) annuncia il voto
  favorevole sulla proposta di parere del relatore, pur
  ricordando che il provvedimento in esame si inserisce nel
  complessivo riordino dei ministeri, che dovrà essere operato
  in base alla legge n. 59 del 1997.  Il futuro decreto
  legislativo attuativo della stessa dovrà pertanto affrontare
  il problema delle possibili sovrapposizioni e duplicazioni di
  competenze, come quella tra la direzione generale per
  l'integrazione europea del Ministero degli affari esteri ed il
  dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
  della Presidenza del Consiglio.  Ritiene pertanto che anche lo
  schema di regolamento in esame dovrà comunque essere rivisto
  alla luce di tale decreto legislativo successivo.  Chiede
  quindi di inserire una considerazione al riguardo nell'ambito
  delle premesse del parere.  Osserva, infine, che la competenza
  relativa all'Unione europea dovrà in futuro essere sottratta
  al Ministero per gli affari esteri in quanto non si tratta più
  di politica estera ma interna.
 
     Giacomo GARRA (FI) annuncia il voto favorevole del suo
  gruppo sulla proposta di parere del relatore.
 
     Paolo ARMAROLI (AN) annuncia il voto favorevole sulla
  proposta di parere del relatore.
 
     Il sottosegretario Umberto RANIERI precisa che si sta
  lavorando anche per una riforma della Presidenza del Consiglio
 
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  e in quel contesto si affronteranno i problemi relativi al
  coordinamento con il quadro comunitario.  In ogni modo,
  sottolinea che attualmente non vi è una "diarchia" in materia
  tra Ministero degli affari esteri e Presidenza del Consiglio,
  in quanto le rispettive competenze sono chiare e distinte.
  Peraltro, potrebbero realizzarsi in futuro mutamenti e
  sviluppi ulteriori dei quali si terrà conto.
 
     Antonio MACCANICO,  presidente e relatore,
  riformula la sua proposta di parere nel senso richiesto dal
  deputato Cerulli Irelli.
 
     Marco BOATO (Misto - Verdi - U), intervenendo
  sull'ordine dei lavori, invita il presidente ad assumere
  iniziative affinché sia evitato che quando la Commissione
  affronta questioni delicate, quali quelle relative alla
  riorganizzazione dei Ministeri, fuori dall'Aula si formino
  "picchetti" di funzionari appartenenti a tali Ministeri, che
  possono esercitare una pressione anche psicologica sui
  componenti della Commissione.  Ricorda che in passato era stata
  data disposizione ai commessi di allontanare tali soggetti
  durante lo svolgimento dei lavori della Commissione.
 
     Antonio MACCANICO,  presidente e relatore,
  condivide la preoccupazione del deputato Boato, assicurando
  che si attiverà in tal senso.
 
     Il sottosegretario Umberto RANIERI precisa che i
  funzionari del Ministero degli affari esteri hanno seguito
  l'esame dello schema di regolamento, nelle sedi consone, con
  misura e riservatezza.
 
     Marco BOATO (Misto-Verdi-U) sottolinea che la sua
  osservazione ha carattere generale, prescindendo dal caso
  concreto.
     La Commissione approva la proposta di parere del relatore,
  nel testo riformulato  (vedi allegato).
 
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