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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435579
SMC0475-0051
Bollettino Giunte e Commissioni n. 475 del 23 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-475)
(suddiviso in 206 Unità Documento)
Unità Documento n.51 (che inizia a pag.53 dello stampato)
              ...VI COMMISSIONE PERMANENTE
                          (Finanze)
 
 
...INTERROGAZIONI
...5 - 03412; 5 - 05904; 5 - 06016. LAVCOMM
...5 - 03412; 5 - 05904; 5 - 06016.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE MUZIO ED ALTRI N. 5-03412
Martedì 23 marzo 1999. - Presidenza del Vicepresidente Alessandro REPETTO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per le finanze Ferdinando De Franciscis.
ZZSMC ZZRES ZZSMC230399 ZZSMC990323 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC475 ZZ13 ZZD ZZTX ZZC6 ZZNO ZZXX
     Con l'interrogazione in esame gli interroganti chiedono
  informazioni in merito all'attuale destinazione dell'edificio
  demaniale sito in Merano, denominato Villa San Marco, che
  risulterebbe recuperato forzosamente dall'ufficio del genio
  civile - il quale lo aveva adibito a sede del tronco di
  custodia n. 1 del circondario idraulico di Bolzano - per
  assegnarlo in locazione "ad una associazione culturale privata
  denominata Accademia di studi italo-tedeschi".
     Al riguardo il competente Dipartimento del territorio ha
  comunicato che effettivamente l'immobile denominato Villa San
  Marco, sito in Merano, è stato oggetto di una lunga contesa
  per la sua adeguata utilizzazione tra gli uffici del genio
  civile, che lo avevano in disponibilità per l'intera
  consistenza, e l'Amministrazione finanziaria che, invece,
  lamentava quantomeno il disuso di una porzione dell'immobile
  per un lungo periodo.
     Risulta, preliminarmente, che sul predetto immobile, sito
  nel centro abitato della città di Merano, "in una zona
  signorile con superfici circostanti adibite a parchi privati
  e/o giardini", sin dal marzo 1981, era stato imposto vincolo
  di tutela artistica, (ai sensi della legge n. 1089 del 1939),
  in considerazione del notevole rilievo
  artistico-architettonico dello stabile.  Con decreto (n.
  1233/86) del Giudice tavolare era stata ordinata l'annotazione
  del predetto vincolo di tutela artistica.
     Peraltro, già dal febbraio 1964, il Provveditorato alle
  opere pubbliche di Trento aveva comunicato all'ufficio del
  genio civile ed all'allora Intendenza di finanza
  territorialmente competente, il riscontro dell'inidoneità
  dell'immobile per la conservazione del materiale di piena cui
  era destinato e l'opportunità della sua restituzione
  all'Amministrazione finanziaria per una più corretta e
  proficua utilizzazione.
     Sulla base delle predette argomentazioni, la Direzione
  centrale del demanio (con comunicazione del 4 luglio 1994, n.
  53143 alla locale sezione staccata) riteneva di poter
  accogliere l'istanza di concessione dell'intero compendio
  presentata dall'Accademia di studi italo-tedeschi.
     Tuttavia, l'ufficio del genio civile (con lettera del 22
  giugno del 1995) chiedeva di rientrare in possesso della
  porzione dell'immobile per sopravvenute esigenze di servizio,
  peraltro mai precisate nonostante le formali richieste da
  parte dei competenti uffici dell'Amministrazione finanziaria
  (con nota n. 53320 del 20 ottobre 1995 e successivi
  solleciti).
     Della questione e stata doverosamente informata la Procura
  generale della Corte dei Conti al fine di accertare le
  responsabilità per eventuali danni erariali concernenti il
  mancato utilizzo per dieci anni della predetta porzione
  immobiliare.
     In seguito (con foglio n. 6358 del 25 gennaio 1996)
  l'ufficio del genio civile di Bolzano rendeva noto che,
  essendo venuta meno l'esigenza di fornire adeguata
  sistemazione al nuovo dirigente di quell'ufficio, al momento
  non era più necessario proporre la revoca della concessione
  all'Accademia di studi italo-tedeschi del 2^ piano
  dell'immobile demaniale "Villa San Marco", mentre confermava
  l'esigenza di disporre della restante porzione dell'immobile
  per il tempo necessario alla realizzazione del nuovo magazzino
  idraulico di Marlengo.
     Le successive vicende intercorse tra l'ufficio del genio
  civile di Bolzano, anche alla luce delle determinazioni
  assunte al riguardo da parte del Ministero dei lavori
 
                              Pag. 54
 
  pubblici (Direzione generale per la difesa del suolo e
  Direzione generale affari generali e del personale) e i
  competenti uffici dell'Amministrazione finanziaria (Direzione
  centrale del demanio, Direzione compartimentale del territorio
  e Sezione staccata del demanio di Bolzano), hanno consentito
  l'effettiva consegna di un'ulteriore porzione del fabbricato,
  sito al primo piano di Villa San Marco, all'Accademia di studi
  italo-tedeschi, precedentemente destinata ad alloggio del
  sorvegliante idraulico.
     Ed invero, sulla base degli accertamenti sui documenti e
  sugli atti del fascicolo, effettuati dai competenti uffici
  dell'Amministrazione finanziaria, si evidenziava l'esistenza
  del Casello idraulico in via Palade n. 1, inutilizzato dal
  1983.  Tale immobile, ubicato lungo il fiume Adige, a parere
  dei predetti uffici, risultava più idoneo all'uso di che
  trattasi, rispetto all'immobile denominato "Villa San Marco"
  che, oltre a risultare inglobato nel centro cittadino, distava
  in linea d'aria dal fiume Adige circa 3 chilometri.  Inoltre,
  per l'esistenza del vincolo di tutela artistica,
  l'assegnazione di parte dello stabile ad alloggio di servizio
  del casellante idraulico appariva impropria.
     Pertanto, la Sezione staccata di Bolzano (con nota del 13
  maggio 1996, n. 1284) comunicava l'intenzione di dare inizio
  alla procedura di sfratto in via amministrativa nei confronti
  del signor Marco Cicala, ex sorvegliante idraulico,
  dimissionario dal 1^ gennaio 1996.
     Nelle more della consegna della predetta porzione di
  immobile, da parte dell'ufficio del genio civile veniva
  avviata la procedura di sdemanializzazione del compendio ed il
  Magistrato delle acque di Venezia esprimeva parere favorevole,
  pur ritenendo che dovesse essere temporaneamente mantenuta la
  disponibilità dell'immobile fino all'attivazione del nuovo
  magazzino idraulico di Marlengo.
     Soltanto nel marzo 1998 i locali destinati ad alloggio di
  servizio (siti al 1^ piano di Villa San Marco) venivano
  consegnati alla Sezione staccata del demanio di Bolzano, ed in
  seguito alla predetta Accademia, stante, tra l'altro,
  l'intavolazione (di cui al decreto tavolare 12 settembre 1997,
  n. 2310/96) del diritto di proprietà dell'intero complesso nel
  Demanio pubblico dello Stato - ramo storico, artistico,
  archeologico, richiesta dal Ministero delle finanze.
     Anche la Direzione generale degli affari generali e del
  personale del Ministero dei lavori pubblici (con foglio n. 798
  del 20 febbraio 1998), preso atto della "avvenuta
  escorporazione dal ramo opere idrauliche di 2^ categoria",
  riteneva che fosse venuto meno il presupposto dell'utilizzo
  dell'immobile quale casello idraulico.
     Nella disponibilità del predetto ufficio del genio civile
  rimaneva, comunque, il magazzino materiali, ubicato al piano
  seminterrato per la resa in disponibilità del quale gli uffici
  competenti dell'Amministrazione finanziaria avevano già
  precedentemente suggerito l'utilizzo temporaneo del predetto
  casello idraulico sito in via Palade n. 1, in attesa della
  costruzione del nuovo magazzino idraulico di Marlengo.
     Ciò nonostante, la Direzione generale della difesa del
  suolo rilevava l'illegittimità del recupero forzoso del
  compendio demaniale in questione, ritenendolo del tutto
  arbitrario. Né l'immobile, a parere della predetta Direzione,
  avrebbe potuto essere sdemanializzato prima della avvenuta
  costruzione e messa in servizio effettiva del nuovo magazzino
  idraulico da istituire a Marlengo.
     In ogni caso (nel maggio 1998), l'Ufficio del genio civile
  di Bolzano ha comunicato al competente Dipartimento del
  territorio di aver inserito la costruzione del predetto nuovo
  magazzino idraulico di Marlengo nel programma di interventi
  per l'esercizio 1998 (sul capitolato 7701) trasmesso al
  magistrato delle acque di Venezia.
     Dai fatti illustrati, sembrano adeguate le motivazioni che
  hanno spinto gli uffici dell'Amministrazione finanziaria ad un
  differente utilizzo dell'immobile di che trattasi, pur
  nell'attesa dei nuovi impianti di Marlengo e senza alcun
  pregiudizio per il servizio pubblico.
 
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