| (Ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento -
Esame e rinvio).
Domenico VOLPINI (PD-U), relatore, rileva che lo
schema di regolamento in esame è condivisibile nella sua
complessiva impostazione ed assume rilievo fondamentale in
quanto concilia l'istituto del dottorato di ricerca con
l'attuale realtà del mondo del lavoro ed, in particolare, con
l'attività imprenditoriale.
Ritiene, tuttavia, necessario svolgere taluni rilievi, in
primo luogo, per quanto concerne il numero complessivo dei
dottorandi di ricerca, definito dall'articolo 7, comma 1,
lettera e), che può raggiungere al massimo il doppio del
numero di borse di studio conferite dalle università su fondi
ripartiti dai decreti del Ministro di cui all'articolo 4,
comma 3, della legge n. 210 del 1998. Non condivide tale
previsione, rilevando che l'eventuale limitazione del numero
di dottorandi dovrebbe derivare esclusivamente dalle
potenzialità delle singole strutture universitarie a
disposizione della ricerca, così come avviene nella gran parte
delle università europee. Propone, pertanto, di sopprimere la
lettera e) e di aggiungere al termine della lettera
f) il seguente periodo: "in assenza di borsa di studio,
gli oneri per i contributi per l'accesso e la frequenza ai
corsi sono a carico dei dottorandi ammessi ma non vincitori di
borsa di studio".
Il sottosegretario Luciano GUERZONI rileva che
attualmente le borse di studio sono circa 4000 e vi è la
volontà di incrementarle, regolando l'istituto del dottorato
di ricerca sotto il profilo numerico.
Domenico VOLPINI (PD-U), relatore, fa presente
che il titolo di dottore di ricerca, allo stato attuale, non
conferisce una specifica professionalità, ritenendo necessario
che il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica promuova l'attuazione del comma 7, dell'articolo
4, della legge n. 210 del 1998 ove è prevista la valutabilità
dei titoli del dottorato di ricerca ai fini dell'ammissione a
concorsi pubblici per attività non universitaria attraverso
uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri.
Ritiene altresì che la definizione del numero dei dottorandi
debba essere rimessa alle singole università, sulla base dei
criteri precedentemente richiamati, senza che essa venga
equiparata al numero chiuso previsto nei corsi di
specializzazione universitari.
Il sottosegretario Luciano GUERZONI fa presente che in
tutti i paesi europei è previsto il numero chiuso per il
dottorato di ricerca.
Domenico VOLPINI (PD-U), relatore, concorda sul
numero chiuso, ma non sulle modalità della sua determinazione.
Quanto alla valutazione dei requisiti di idoneità, rileva che
il nucleo di valutazione interno ai singoli atenei dovrebbe
contemperare nel rapporto con l'osservatorio nazionale anche
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organi interni alle università come, ad esempio, il consiglio
d'ateneo e i singoli consigli di facoltà, per evitare di
conferire a quegli organismi poteri troppo rilevanti.
Considera, poi, riduttiva la formulazione del comma 1,
dell'articolo 4, nella parte in cui si prevede che la
formazione del dottore di ricerca è finalizzata
all'acquisizione della metodologia della ricerca scientifica,
in quanto in essa non è contemplato il livello teorico, di
grande rilievo nello svolgimento dell'attività di ricerca.
Rileva, altresì, l'opportunità di modificare il comma 4,
dell'articolo 5, nel senso di prevedere che il rettore nomini
con proprio decreto la commissione incaricata della
valutazione comparativa dei candidati, composta da tre membri
designati su proposta del collegio dei docenti del corso di
dottorato, scelti fra professori e ricercatori universitari di
ruolo che facciano parte del collegio stesso. Ritiene anche
necessario prevedere che la presenza dei due esperti aggiunti
sia necessaria qualora si realizzino le condizioni di cui al
comma 3, dell'articolo 4.
Giovanni CASTELLANI, presidente, osserva che
lasciare le Università libere nella determinazione del numero
dei dottorandi può comportare il rischio di inflazionare il
numero. Al riguardo, ritiene che si potrebbe applicare il
metodo previsto per coloro che si iscrivono al primo anno
della Facoltà di Medicina. In tal modo, le Università
potrebbero indicare le loro disponibilità, da sottoporre
successivamente al Ministero dell'Università e della ricerca
scientifica e tecnologica, al quale spetterebbe la
determinazione del numero di posti e di borse ministeriali.
Altrimenti, si potrebbero prendere in considerazione il numero
complessivo delle borse comprensivo di quelle finanziate dalle
università su fondi ministeriali o da soggetti esterni e
attivare un numero di posti di dottorato pari al doppio di
tali borse.
Ritiene estremamente importante che sia riconosciuta
l'autonomia al nucleo di valutazione, ma sarebbe altresì
necessario che il Senato accademico si esprima sulla relazione
dello stesso nucleo di valutazione.
Infine, condivide le osservazioni del relatore circa la
designazione dei membri della commissione incaricata della
ammissione che dovrebbero essere designati dal collegio dei
docenti anche al di fuori del collegio stesso.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame a domani alle ore
16.15, ricordando che nella stessa seduta è prevista la
conclusione con la votazione delle proposte di parere.
La seduta termina alle 11.20.
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