| I problemi prospettati nell'atto ispettivo non riguardano
infatti competenze istituzionali di questo Ministero e dei
suoi uffici.
Per fornire esaustive notizie si è proceduto tuttavia ad
acquisire notizie aggiornate anche presso l'Autorità di Bacino
del Po.
Sul merito dei problemi dei dissesti idrogeologici
riguardanti il bacino del torrente Parma su cui l'interrogante
ha giustamente manifestato gravi preoccupazioni la regione
Emilia Romagna aveva già fornito ampia relazione degli
interventi operati nei decorsi anni.
Com'è noto la frana attivatasi nel territorio del comune
di Corniglio nel novembre 1994 e successivamente dopo un
periodo di relativa quiescenza, nel periodo dicembre
1995-gennaio 1996, ha provocato crolli in numerosi fabbricati
civili e di rischio per tutta la comunità residente e per
tutte le strutture sia pubbliche sia private ubicate nel
territorio collegato al movimento franoso.
La regione si è attivata attuando interventi tecnici di
monitoraggio e controllo dello stato di pericolo, e di
esecuzione dl lavori sul corpo di frana per l'allontanamento
delle acque superficiali e sotterranee e delle acque profonde
dal centro storico adottando altresì la legge regionale del 18
agosto 1996, n. 32 per il finanziamento degli interventi
urgenti per la ricostruzione e la ripresa economica dell'area
produttiva interessata all'evento nonché per proposte di legge
di iniziativa della giunta per assicurare ulteriori interventi
di protezione civile nella regione Emilia Romagna.
Sul merito degli interventi era già stata inoltrata su
richiesta dell'Amministrazione dei lavori pubblici una
dettagliata relazione riguardante i lavori attuati e le
iniziative avviate dalla regione di cui consegno copia.
Per quanto concerne in particolare la frazione Lama di
Corniglio segnalata la regione informa che non è stato
possibile sinora prendere in considerazione la esecuzione dei
definitivi lavori di sistemazione della frana storica né dei
dissesti verificatisi nel centro storico correlati alla frana
storica nella frazione la Lama.
I progetti che sono stati, tuttavia, realizzati hanno
raggiunto l'obiettivo di ottenere una mitigazione del rischio,
ed i lavori previsti riguardavano sia la esecuzione di
sistemazioni estensive del corpo della frana storica la Lama
(a mezzo di canali per scolo delle acque) sia la esecuzione
delle opere per il drenaggio delle acque profonde dal
sottosuolo del centro storico di Corniglio (a meno di opere
speciali di drenaggio costituite principalmente da dreni sub
orizzontali anche con tecniche particolari, fori drenanti,
pozzi di aggottamento acque).
Poiché i problemi prospettati riguardano anche
essenzialmente la fase di razionale generale programmazione
degli interventi da attuare per la sistemazione idrogeologica
della zona, sono stati richiesti elementi all'Autorità di
bacino del Po.
Esulano dalla competenza dell'Autorità gli interventi
volti a fronteggiare situazioni contingenti connesse ad un
pericolo in atto immediato e pertanto non programmabile, che
risultino disciplinati da specifiche disposizioni (legge n.
1010 del 1948
Pag. 77
ed articoli 69 e 70 del regolamento 1895/350), la cui
realizzazione nella specifica ipotesi spetta alla regione
Emilia Romagna.
Preso atto della situazione di dissesto segnalata
l'Autorità assicura che in ogni caso avrebbe valutato con la
regione Emilia Romagna l'eventualità di interventi urgenti di
manutenzione.
Da notizie recenti che questo Ministero ha avuto cura di
acquisire l'Autorità di bacino comunica che proprio in data
odierna viene avviato un esame confronto con la regione Emilia
Romagna per approfondire e valutare i problemi connessi a tale
settore.
Si ripromette di seguire attentamente la questione per
modo di informare tempestivamente l'interrogante sui risultati
delle ulteriori iniziative che saranno adottate dagli uffici
competenti (ancorché, ripeto non riguardino attività
istituzionalmente attribuite a questo Ministero), per modo di
fornire un quadro più completo delle iniziative volte a
risolvere i problemi predetti.
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