| La Commissione prosegue l'esame del
provvedimento.
Il ministro Enrico LETTA, replicando, conferma anzitutto
la disponibilità del Governo sugli emendamenti correlati a
ordini del giorno accolti dal Governo in sede di approvazione
della legge comunitaria 1998. Su tali emendamenti le uniche
osservazioni sono legate al fatto che alcuni di essi pongono
problemi sotto il profilo della coerenza con il diritto
comunitario. E' infatti evidente che non è possibile approvare
disposizioni in contrasto con la normativa comunitaria,
oltretutto nella legge comunitaria.
Per quanto riguarda alcune richieste di chiarimenti emersi
nel dibattito, precisa anzitutto che le procedure del
contenzioso si possono raggruppare in tre tipi: omesso
recepimento di direttive nell'ordinamento nazionale, supposte
violazioni del diritto comunitario e non corretta
trasposizione di normative comunitarie. Conferma inoltre
quanto sottolineato dal relatore che l'indicazione delle
direttive da attuare in via amministrativa, contenute nella
relazione illustrative al disegno di legge, è legata alla
possibilità di consentire la soppressione dell'articolo 4 e
del relativo allegato D. Per quanto riguarda le direttive non
inserite nel disegno di legge, prendendo atto
dell'orientamento della Commissione, anticipa che il Governo
presenterà un emendamento volto ad ampliare il numero delle
direttive da recepire. Vi è infine la disponibilità a
modificare il provvedimento tenendo conto dell'ordine del
giorno presentato nel corso dell'esame della precedente legge
comunitaria contenente i rilievi espressi dal Comitato per la
legislazione; in proposito risultano già presentati dal
relatore alcuni emendamenti. Si riserva infine di intervenire
ulteriormente nel corso dell'esame dei singoli emendamenti.
Domenico BOVA (DSU), relatore, rinuncia ad
intervenire in sede di replica, riservandosi di svolgere
osservazioni puntuali nel corso dell'esame degli
emendamenti.
Antonio RUBERTI, presidente, avverte che si
procederà ora all'esame degli emendamenti (vedi allegato
2). Ricorda che, come convenuto nell'ultima riunione
dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei
gruppi, oggi si procederà all'esame degli emendamenti senza
votazioni in quanto le stesse avranno luogo nella giornata di
domani.
Prima di iniziare la votazione degli emendamenti, ricorda
i criteri che sono stati messi a punto nel corso dell'esame
delle precedenti leggi comunitarie sentito il Presidente della
Camera e che saranno seguiti anche quest'anno per l'esame
degli emendamenti al disegno di legge comunitaria.
Per quanto riguarda gli emendamenti approvati dalle
singole Commissioni, questi non sono inclusi automaticamente
nel testo-base da portare in Assemblea; è necessaria infatti
per tale inclusione un'implicita pronuncia positiva, cioè
un'approvazione da parte della XIV Commissione. Tali
emendamenti, peraltro, secondo quanto prescrive il
Regolamento,
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possono essere respinti dalla XIV Commissione solo per motivi
di compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze
di coordinamento generale.
Per quanto riguarda gli emendamenti presentati
direttamente presso la XIV Commissione e volti ad introdurre
materie nuove o comunque attinenti al merito del testo, questi
sono stati trasmessi alle Commissioni di settore per il
parere.
Quegli emendamenti sui quali la Commissione di settore ha
espresso parere favorevole potranno essere respinti dalla XIV
Commissione solo per motivi attinenti alla compatibilità con
la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento
generale.
Quanto agli emendamenti sui quali la Commissione di
settore ha espresso parere contrario, la XIV Commissione non
procederà al loro esame.
Per quanto riguarda, infine, gli emendamenti riferiti a
materie che attengono alla competenza propria della XIV
Commissione, su di essi è stato acquisito l'ordinario parere
della I Commissione.
Oreste ROSSI (LNIP) segnala di ritirare il suo
emendamento 1.9 in quanto contrario a fermare la ricerca
sull'importante tema delle biotecnologie.
Mario PEZZOLI (AN) ricorda di aver ritirato la propria
firma dagli emendamenti presentati dal deputato Fei, il cui
contenuto può essere peraltro condivisibile. Tali emendamenti
sono volti ad evitare un uso eccessivo del ricorso alla delega
legislativa, limitando i poteri del Parlamento, e si
propongono di procedere al riordino normativo della materia e
ad una riforma della legge La Pergola. Tale riforma dovrebbe
consentire una maggiore partecipazione del Parlamento alla
fase ascendente e procedere quindi con legge all'applicazione
dell'ordinamento comunitario consentendo alle amministrazioni
pubbliche di dar subito corso agli adempimenti in via
amministrativa evitando i ritardi registrati in passato. In
quest'ottica il ricorso al conferimento al Governo della
delega legislativa dovrebbe essere solo eventuale e residuale.
Su tali emendamenti chiede al Governo se il loro esame possa
rappresentare un ostacolo nell'approvazione tempestiva della
legge comunitaria.
Oreste ROSSI (LNIP) si dichiara sconcertato per il
parere contrario espresso dalle Commissioni in sede consultiva
su gran parte degli emendamenti presentati dal suo gruppo. E'
inoltre perplesso sull'attuale procedura che non consente alla
XIV Commissione di esaminare nel merito tutti gli emendamenti.
Ricorda inoltre che il Governo si era impegnato, nel corso
dell'esame della precedente legge comunitaria, a recepire
nell'attuale provvedimento molte delle questioni affrontate
dagli emendamenti presentati dal suo gruppo. Intende pertanto
conoscere qual è la posizione del Governo su tali
emendamenti.
Antonio RUBERTI, presidente, sottolinea che in
precedenza ha dovuto ricordare i criteri per l'esame degli
emendamenti previsti nel sistema attuale. Segnala peraltro di
aver presentato una proposta di modifica al regolamento volta
a rivedere la procedura di esame del disegno di legge
comunitaria che tenga conto del fatto che la XIV Commissione è
ormai a tutti gli effetti una Commissione permanente.
Enrico NAN (FI) concorda sul fatto che l'attuale
procedura di esame in Commissione del disegno di legge
comunitaria è ormai superata. E' urgente procedere ad una
modifica del regolamento che tenga conto del nuovo ruolo della
XIV Commissione come Commissione permanente.
Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) sottolinea che il
provvedimento in esame lascia aperti alcuni temi delicati come
il recepimento della direttiva comunitaria in materia di
biotecnologie. Ricorda che in proposito il Governo aveva
deciso di farne oggetto di un autonomo provvedimento; chiede
se vi sono novità su tale scelta. Concorda sulla necessità di
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superare l'attuale regolamento per quanto riguarda la
procedura d'esame del disegno di legge comunitaria. Si riserva
infine di ripresentare in Assemblea gli emendamenti che
saranno respinti in Commissione.
Antonio RUBERTI, presidente, prende atto del
consenso unanime manifestato dalla Commissione circa la
modifica delle norme regolamentari sul procedimento di esame
della legge comunitaria. Per quanto riguarda gli emendamenti
volti a trasformare le deleghe legislative in provvedimenti di
legge, sottolinea che essi sono ovviamente in contrasto con il
sistema vigente, e in questo senso va spiegato il parere
contrario su di essi espresso dalla I Commissione. Tale
questione può essere però riproposta in un autonomo
provvedimento volto a modificare la legge La Pergola. Ricorda
infatti che la questione delle procedure di recepimento è un
tema aperto, sul quale il prossimo 25 marzo vi sarà un
convegno organizzato proprio dal ministro per le politiche
comunitarie.
Mario PEZZOLI (AN), nel concordare con le osservazioni
del Presidente, sottolinea che al momento l'aspetto centrale è
rafforzare il ruolo del Parlamento nella fase ascendente.
Quando ciò avverrà sarà possibile ridiscutere le modalità di
svolgimento della fase discendente.
Il ministro Enrico LETTA, per quanto riguarda la questione
politica posta dal deputato Rossi, conferma l'impegno del
Governo a dare seguito agli ordini del giorno accolti in
occasione dell'esame della precedente legge comunitaria. In
vista del successivo passaggio del provvedimento in Assemblea,
si dichiara disponibile ad un esame informale di tali
emendamenti con tutti i gruppi al fine di trovare una
soluzione che sia per tutti soddisfacente.
Antonio RUBERTI, presidente, concorda con il
percorso prospettato dal ministro che consente di utilizzare
per gli opportuni approfondimenti lo spazio di tempo
intercorrente tra la fine dell'esame in Commissione e l'inizio
della discussione in Assemblea.
Domenico BOVA (DSU), relatore, si associa alla
proposta formulata dal Governo.
Il ministro Enrico LETTA, rispondendo al deputato Pezzoli
circa gli emendamenti sui quali la I Commissione ha espresso
parere contrario, sottolinea che non appare utile in questo
momento introdurre nel provvedimento modifiche ordinamentali
alla legge La Pergola, un tema che è attualmente in una fase
di confronto politico come dimostrato dal prossimo convegno
del 25 marzo; l'esame di tali emendamenti comporterebbe perciò
un inevitabile ritardo nell'approvazione della legge
comunitaria 1999. Sulla base delle stesse motivazioni il
Governo ha assunto ed ora conferma la scelta politica di non
recepire nel provvedimento la direttiva comunitaria in materia
di biotecnologie, perché la complessità della questione
rischierebbe di ritardare l'approvazione del disegno di
legge.
Antonio RUBERTI, presidente, condividendo le
osservazioni del ministro, ricorda che già nelle precedenti
leggi comunitarie sono state introdotte modifiche consistenti
sul piano ordinamentale alle leggi Fabbri e La Pergola. Ora si
è aperta una discussione più ampia circa l'utilità del
meccanismo stesso o l'opportunità di una sua revisione, e tale
dibattito va svolto nelle sedi idonee.
Oreste ROSSI (LNIP), apprezzando le dichiarazioni del
ministro, si dichiara disponibile a partecipare ad un gruppo
informale prima dell'inizio della discussione in Assemblea del
provvedimento, per mettere a punto proposte di modifica al
testo.
Antonio RUBERTI, presidente, ritiene che a questo
punto si può procedere all'esame degli emendamenti.
Considerato che, come in precedenza ricordato, nella
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seduta di oggi non vi saranno votazioni, suggerisce di
acquisire innanzitutto il parere del relatore e del Governo su
quegli emendamenti sui quali le Commissioni di settore hanno
già espresso il prescritto parere. Ricorda infatti che nella
seduta odierna dovrebbero essere espressi i pareri da parte
delle Commissioni ambiente ed agricoltura. Successivamente si
può procedere ad una illustrazione da parte dei presentatori
degli emendamenti presentati.
Domenico BOVA (DSU), relatore, esprime parere
favorevole sugli identici emendamenti 1.1 e 1.5; raccomanda
l'approvazione dei suoi emendamenti 1.3, 4.1 e 6.3.
Il ministro Enrico LETTA si rimette alla Commissione sugli
identici emendamenti 1.11 e 1.5 ed esprime parere favorevole
sugli emendamenti 1.3, 4.1 e 6.3.
Domenico BOVA (DSU), relatore, suggerisce di
accantonare l'esame dell'articolo aggiuntivo 8.01 sul quale la
XIII Commissione deve ancora esprimere il parere, nonché il
quasi identico articolo aggiuntivo 9.021. Si dichiara quindi
contrario all'articolo aggiuntivo 8.02 ed esprime parere
favorevole agli identici articoli aggiuntivi 8.03 e 9.014.
Il ministro Enrico LETTA concorda sull'opportunità di
accantonare l'esame degli articoli aggiuntivi 8.01 e 9.021. Si
rimette alla Commissione sull'articolo aggiuntivo 8.02 ed
esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 8.03.
Domenico BOVA (DSU), relatore, si dichiara
contrario all'emendamento 9.11 in quanto contrastante con la
normativa comunitaria.
Il ministro Enrico LETTA si associa sulla contrarietà
all'emendamento 9.12 che non è compatibile con la normativa
comunitaria.
Domenico BOVA (DSU), relatore, è contrario
all'emendamento 9.1 per motivi di compatibilità con la
normativa comunitaria.
Il ministro Enrico LETTA esprime, per le stesse
motivazioni del relatore, parere contrario sull'emendamento
9.1 sul quale vi è anche il parere contrario dei ministri
dell'agricoltura e della sanità.
Domenico BOVA (DSU), relatore, per quanto
riguarda i numerosi e talvolta simili emendamenti presentati
all'articolo 9 relativi a modifiche al decreto legislativo n.
155 del 1977, ritiene che si potrebbe trovare una formulazione
unitaria nell'emendamento 9.13 approvato dalla XII
Commissione. Invita pertanto al ritiro degli altri emendamenti
all'articolo 9.
Il ministro Enrico LETTA fa presente che l'emendamento
9.13 comporta dei problemi di contrasto col diritto
comunitario. Tuttavia, considerato che esso è legato ad un
ordine del giorno accolto dal Governo nella precedente legge
comunitaria, è disponibile a lavorare per trovare una
formulazione che superi tali problemi.
Mario PEZZOLI (AN) sottolinea che quasi tutti i gruppi
hanno presentato emendamenti su tale argomento e che il
Governo ha in proposito confermato la sua disponibilità a
modificare il decreto legislativo n. 155. Ricorda che
l'emendamento 9.13 approvato dalla XII Commissione riproduce
un emendamento presentato dal suo gruppo che viene incontro a
legittime esigenze delle piccole imprese.
Francesco FERRARI (PDU) raccomanda l'approvazione del
suo emendamento 9.1 volto a salvaguardare la tipicità di
prodotti che provengono da aziende situate in montagna o
svantaggiate per le ridotte dimensioni per le quali il
rispetto degli adempimenti costituirebbe motivo di cessione
dell'attività.
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Il ministro Enrico Letta conferma la sua disponibilità a
cercare una soluzione che risolva in modo soddisfacente il
problema delle modifiche al decreto legislativo n. 155. Si
riserva entro domani di verificare una formulazione che
consenta di evitare contrasti con il diritto comunitario.
Oreste ROSSI (LNIP) sottolinea che gli emendamenti
presentati all'articolo 9 rispondono a problemi reali posti
dalla produzione italiana legata a situazioni di ridotte
dimensioni o in zona di montagna.
Mario PEZZOLI (AN) suggerisce, per superare i problemi
di contrasto con il diritto comunitario, di valutare una
modifica dell'emendamento 9.13 che faccia riferimento non già
a cinque dipendenti quanto a cinque addetti.
Il ministro Enrico Letta ritiene che la modifica proposta
dal deputato Pezzoli possa superare i problemi di
compatibilità comunitaria. Si riserva pertanto di presentare
un subemendamento in proposito.
Antonio RUBERTI, presidente, ritiene che la
soluzione che si sta prefigurando possa portare al ritiro
degli altri emendamenti presentati sull'argomento all'articolo
9, così da approvare concordemente una formulazione
unitaria.
Mario PEZZOLI (AN) dichiara di accedere alla
formulazione dell'emendamento 9.13 come modificato dal
subemendamento che il Governo presenterà. Non insiste perciò
sugli altri emendamenti da lui presentati sull'argomento.
Francesco FERRARI (PDU) prendendo atto del
raggiungimento di una soluzione unitaria ed accogliendo
l'invito del presidente, ritira il suo emendamento 9.1.
Paola MARIANI (DSU), sulla base delle stesse
motivazioni, ritira il suo emendamento 9.5.
Domenico BOVA (DSU), relatore, passando all'esame
dei restanti emendamenti, esprime parere favorevole sugli
emendamenti 9.018, 9.020 e 11.3. esprime invece parere
contrario sull'emendamento 11.4 in quanto contrastante con la
normativa comunitaria. Esprime parere favorevole sull'articolo
aggiuntivo 12.01.
Il ministro Enrico Letta raccomanda l'approvazione degli
articoli aggiuntivi 9.018, 9.020 e 12.01. Esprime parere
favorevole sull'emendamento 11.3 e si rimette al relatore
sull'emendamento 11.4. Per quanto riguarda la questione della
soppressione dell'articolo 12 si riserva di prendere nella
giornata di oggi contatti con il ministro dell'industria;
nella seduta di domani esprimerà la posizione del Governo.
Antonio RUBERTI, presidente, concordando la
Commissione, rinvia quindi a domani il seguito dell'esame del
provvedimento.
La seduta termina alle 13.20.
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