| 1. I crediti per capitale ed interessi vantati dalle
Amministrazioni del tesoro e delle poste e delle
telecomunicazioni nei confronti della società concessionaria
del servizio pubblico radiotelevisivo, per i canoni di
concessione del servizio radiotelevisivo di cui all'articolo
24 della convenzione tra il Ministero delle poste e delle
telecomunicazioni e la RAI-Radiotelevisione italiana,
approvata con decreto del Presidente della Repubblica 1^
agosto 1988, n.367, relativi agli esercizi 1992 e 1993, sono
ceduti alla Cassa depositi e prestiti, contro il pagamento
alle predette Amministrazioni degli importi di rispettiva
competenza.
2. Successivamente alla rideterminazione di cui
all'articolo 2, comma 1, il Ministro del tesoro autorizza la
Cassa depositi e prestiti a convertire i crediti alla medesima
ceduti ai sensi del comma 1, aumentati degli interessi
maturati al saggio vigente per i finanziamenti della Cassa
medesima, in capitale della società concessionaria del
servizio pubblico radiotelevisivo, ovvero a trasformarli in
mutui a favore della medesima concessionaria, alle condizioni
stabilite con decreto del Ministero del tesoro, previa
individuazione dei parametri di conversione da determinarsi,
sulla base dell'effettivo valore dell'azienda, ad opera di un
collegio di tre periti nominati dal presidente del tribunale
di Roma. Il Ministro del tesoro rilascia l'autorizzazione
sulla base di un rapporto redatto dal direttore generale della
Cassa depositi e prestiti sullo stato patrimoniale e sulle
prospettive di riequilibrio economico e finanziario della RAI.
Il direttore generale della Cassa depositi e prestiti richiede
al consiglio di amministrazione della RAI tutte le
informazioni utili ai fini della redazione del predetto
rapporto. La conversione nel capitale della RAI dei crediti
ceduti alla Cassa depositi e prestiti deve essere effettuata
entro un mese dal rilascio dell'autorizzazione da parte del
Ministro del tesoro e comunque non oltre il 31 agosto 1995.
3. L'assemblea della società concessionaria del servizio
pubblico radiotelevisivo adotta le conseguenti modifiche
statutarie.
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