Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


65257
DDL5513-0002
Progetto di legge Camera n. 5513 - testo presentato - (DDL13-5513)
(suddiviso in 13 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5513. TESTIPDL
...C5513.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5513 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - La rivoluzione del commercio
  elettronico è alle porte, essa comporterà sfide ed opportunità
  che il nostro Paese non può mancare.  Il commercio elettronico,
  che fino a poco tempo fa si limitava ad un'attività tra
  imprese su reti chiuse di tipo "proprietario", ora si sta
  rapidamente espandendo in una complessa rete di attività
  commerciali svolte su scala globale tra un crescente numero di
  partecipanti (imprese e privati, noti e ignoti) su reti aperte
  globali quali, ad esempio, INTERNET.  Ovviamente, il commercio
  elettronico non si limita ad INTERNET, esso comprende numerose
  applicazioni nella banda stretta  (videotex),  di
  radiodiffusione (televendita), come pure contesti
  off-line  (vendita tramite cataloghi su  CD-ROM)  e
  reti d'impresa "proprietarie" (servizi bancari).  Tuttavia
  INTERNET, che si avvale di protocolli affidabili e
  indipendenti dalla rete, sta rapidamente realizzando la
  fusione di svariate forme di commercio elettronico, mentre le
  reti d'impresa si trasformano in altrettante INTRANET.
     Il commercio elettronico - secondo la definizione
  contenuta nella comunicazione della Commissione delle Comunità
  europee del 16 aprile 1997 "Un'iniziativa europea in materia
  di commercio elettronico" - consiste nello svolgimento di
  attività commerciali per via elettronica.  Esso è basato
  sull'elaborazione e sulla trasmissione di dati (tra cui testo,
  suoni e immagini video) per via elettronica e comprende
  attività disparate quali: commercializzazione di merci e di
  servizi per via elettronica; distribuzione  on-line  di
  contenuti digitali; effettuazione per via elettronica di
 
                               Pag. 2
 
  operazioni quali trasferimenti di fondi, compravendita di
  azioni, emissione di polizze di carico, vendite all'asta,
  progettazione e ingegneria in cooperazione;  on-line
  sourcing;  appalti pubblici per via elettronica, vendita
  diretta al consumatore e servizi post-vendita.
     Il commercio elettronico comprende prodotti (ad esempio
  prodotti di consumo, apparecchiature specialistiche per il
  settore sanitario), servizi (ad esempio servizi di
  informazione, servizi giuridici e finanziari), attività di
  tipo tradizionale (ad esempio l'assistenza sanitaria e
  l'istruzione) e di nuovo tipo (ad esempio centri commerciali
  virtuali).
     Sotto la denominazione di "commercio elettronico" sono
  compresi il commercio elettronico indiretto (ordinazione per
  via elettronica di beni materiali, la cui consegna fisica è
  pur sempre effettuata tramite canali di tipo convenzionale,
  quali la posta o i corrieri commerciali) e il commercio
  elettronico diretto (ordinazione, pagamento e consegna
  on-line  di beni e servizi immateriali quali
  software  informatico, materiali d'intrattenimento o
  servizi informativi su scala globale).
     Essendo un contesto in rapida evoluzione, il commercio
  elettronico sta dando origine ad un'ampia gamma di imprese, di
  mercati e di collettività commerciali innovative, grazie alla
  creazione di nuove funzioni e di nuovi flussi di entrate.
     La citata comunicazione della Commissione delle Comunità
  europee, ha inteso incoraggiare uno sviluppo intenso del
  commercio elettronico in Europa, un settore destinato secondo
  tutti gli esperti ad una rapida evoluzione.  L'Europa è dunque
  impegnata nel sostegno a questo settore nella considerazione
  che un suo adeguato sviluppo è destinato ad avere un notevole
  impatto sulla competitività dei sistemi locali, vista la
  dimensione globale del commercio elettronico.  Il commercio
  elettronico presenta, infatti, enormi potenzialità per i
  consumatori e per le imprese, in particolare per quelle di
  piccole dimensioni.
     Ma di pari passo con le opportunità crescono anche le
  sfide alle quali il sistema industriale e commerciale sono
  chiamati a rispondere.
     Il commercio elettronico è destinato ad indurre profondi
  cambiamenti strutturali nelle economie e nella vita degli
  individui.  Sarà, infatti, necessario disporre di nuove
  competenze per creare e per conservare posti di lavoro in
  Europa.  Settori quali il dettaglio e la distribuzione (che
  contano in Europa 20 milioni di occupati) e il turismo (6
  milioni di occupati) dovranno adeguarsi per poter sfruttare
  queste opportunità, espandendo le imprese esistenti e
  avviandone di nuove.
     Per il nostro Paese è questa una grande opportunità.  I
  principali concorrenti dell'Europa hanno già colto con
  decisione le potenzialità offerte dal commercio elettronico.
  In particolare gli Stati Uniti sono in una posizione molto più
  avanzata rispetto all'Europa, che soffre della lentezza con la
  quale procede alla definizione di procedure e di normative
  omogenee.  Tuttavia l'adozione della moneta unica, il rapido
  sviluppo del commercio su INTERNET in vari Stati membri
  dell'Unione europea, la forza delle infrastrutture
  tecnologiche europee, la grande creatività, la diversità
  linguistica e culturale di cui è ricca l'Unione europea fanno
  ritenere che si assisterà ad una forte accelerazione nel
  processo di adozione del commercio elettronico in Europa.
     E' utile rilevare che il commercio elettronico rende
  possibili scambi a basso costo tra regioni e frontiere
  nazionali e che, per trarre i pieni vantaggi che esso offre, è
  necessario sviluppare una serie di canali di distribuzione e
  una rete transeuropea efficaci per la consegna fisica delle
  merci ordinate per via elettronica, che comprenda, tra
  l'altro, servizi postali moderni ed efficienti.
     Il commercio elettronico, per lungo tempo ostacolato dalle
  elevate tariffe delle telecomunicazioni, a seguito
  dell'applicazione del pacchetto di misure di liberalizzazione
  nel settore delle telecomunicazioni sta già producendo una
  diminuzione dei prezzi e sistemi di determinazione dei prezzi
  più flessibili.  Attualmente si pone il problema dei "colli di
 
                               Pag. 3
 
  bottiglia" che ostacolano la capacità disponibile e la
  fornitura di un'infrastruttura ad elevata larghezza di banda
  che rappresentano una sfida per l'Europa.  Altro problema
  chiave è quello di garantire l'interoperabilità globale in
  settori chiave quali, ad esempio, la garanzia delle tecnologie
  e dei sistemi di pagamento.
     Lo sviluppo del commercio elettronico ha come fondamento
  la fiducia e la sicurezza tra le imprese e i consumatori.  Ciò
  comporta la diffusione di tecnologie affidabili (quali le
  firme elettroniche, i certificati elettronici e meccanismi
  sicuri di pagamento elettronico), nonché di un contesto
  giuridico e istituzionale che consenta la messa in opera di
  tali tecnologie.
     E' indispensabile evitare incongruenze a livello
  regolamentare e garantire un quadro giuridico e regolatore
  coerente per il commercio elettronico a livello dell'Unione
  europea, fornendo tuttavia risposte di tipo regolamentare in
  tutte le fasi dell'attività commerciale, che vanno dalla
  creazione dell'impresa fino alla promozione e alla diffusione
  delle attività nel campo del commercio elettronico, alla
  conclusione dei contratti e all'effettuazione di pagamenti per
  via elettronica.  Nel contempo è necessario affrontare problemi
  decisivi quali la sicurezza dei dati, la tutela dei diritti di
  proprietà intellettuale, dei servizi ad accesso condizionato,
  della vita privata e la creazione di un contesto fiscale
  trasparente e neutrale.
     Il mercato INTERNET italiano mostra negli ultimi anni una
  grande, vivacità riguardo allo sviluppo delle pagine
  Web.  Infatti mentre nei 15 Paesi membri dell'Unione
  europea, queste ultime sono salite da 3,419 milioni nel
  gennaio del 1996 a 23,484 milioni nel luglio 1997 (dati
  Databank Consulting), nello stesso periodo le pagine  Web
  in Italia sono passate da 320 mila a 2,875 milioni.  L'Italia è
  così passata al terzo posto in Europa dopo la Germania e la
  Gran Bretagna e davanti alla Francia.  Tuttavia deve essere
  sottolineata la peculiarità della crescita del mercato
  INTERNET nel nostro Paese, che come negli altri Paesi del sud
  Europa, è caratterizzata da una penetrazione relativamente
  bassa di  host  INTERNET rispetto alla media di pagine
  Web  per  host,  che risulta molto più alta del nord
  Europa.  Ciò fa sì che permanga un divario nella crescita degli
  host  nei Paesi del sud Europa rispetto alla crescita
  delle pagine  Web,  con il rischio che la crescita della
  rete non tenga il passo con lo sviluppo del  Web.
     Con la definizione del quadro regolamentare delle
  comunicazioni (legge 31 luglio 1997, n. 249) il nostro Paese
  ha definito i princìpi generali per la completa apertura del
  mercato delle telecomunicazioni, mentre sempre nel 1997 è
  stato completato il recepimento delle direttive comunitarie
  (95/51/CE della Commissione, del 18 ottobre 1995, 95/62/CE del
  Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 1995,
  96/2/CE della Commissione, del 16 gennaio 1996, 96/19/CE,
  97/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 aprile
  1997, 97/33/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30
  giugno 1997) che portano a compimento la liberalizzazione del
  settore e regolamentano il settore della telefonia
  pubblica.
     Inoltre, con il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114,
  recante la riforma della disciplina relativa al settore del
  commercio, è stato compiuto il primo passo per una politica di
  sostegno allo sviluppo del settore.  L'articolo 21 del citato
  decreto stabilisce infatti che il Ministero dell'industria,
  del commercio e dell'artigianato promuova l'introduzione e
  l'uso del commercio elettronico attraverso azioni mirate a
  sostenerne la crescita, a tutelare gli interessi dei
  consumatori, a promuovere lo sviluppo di campagne di
  informazione e di apprendimento per operatori del settore, a
  predisporre azioni finalizzate a migliorare la competitività
  globale delle imprese, a favorire l'uso di strumenti e
  tecniche di gestione volti a garantire l'affidabilità degli
  operatori, accrescendo in tale modo la fiducia del
  consumatore, e a garantire la partecipazione italiana al
  processo di cooperazione e negoziazione europea ed
  internazionale per lo sviluppo del commercio elettronico.  Il
  Ministero in tale azione si avvarrà di convenzioni e di
  accordi di programma con soggetti pubblici e privati.
 
                               Pag. 4
 
     Come si noterà, il decreto legislativo n. 114 del 1998,
  non è entrato nel merito di una vera e propria
  regolamentazione del settore, rimane quindi del tutto aperta
  la prospettiva, affidata all'iniziativa parlamentare, di
  stabilire un insieme di norme orientate a sostenere lo
  sviluppo del commercio elettronico, evitando di ingabbiarne le
  enormi potenzialità, legate alla flessibilità e alla velocità
  tipiche delle attività che si svolgono nell'etere.  A tale fine
  è stata predisposta la presente proposta di legge, della quale
  si auspica la rapida approvazione.
     Le principali linee di intervento sulle quali intende
  muoversi la presente proposta di legge sono l'individuazione
  delle finalità; la definizione di transazioni elettroniche
  (transazioni tra imprese; transazioni tra imprese e
  consumatori o utenti; transazioni tra pubblica amministrazione
  e imprese; transazioni tra pubblica amministrazione e
  cittadini); l'individuazione degli operatori del commercio
  elettronico anche attraverso l'obbligo di iscrizione delle
  imprese di commercio elettronico ad uno speciale registro
  della camera di commercio, industria, artigianato e
  agricoltura; l'individuazione delle diverse forme di vendita
  elettronica (dettaglio, ingrosso, beni, servizi, eccetera);
  l'istituzione della Commissione per i servizi informatizzati e
  il commercio elettronico presso l'Autorità per le garanzie
  nelle comunicazioni; la semplificazione di normative e di
  procedure anche di tipo fiscale e doganale; il sostegno a
  progetti informativi e pilota; l'adozione di misure atte a
  sviluppare sistemi di pagamento semplici, efficaci e sicuri;
  la tutela della proprietà intellettuale e dei marchi; la
  regolamentazione della firma digitale; la definizione dei
  requisiti dei soggetti certificatori.  Tutto questo nel
  contesto di un sostanziale accoglimento delle linee contenute
  nella proposta di direttiva attualmente all'esame della
  Commissione europea.
 
DATA=981215 FASCID=DDL13-5513 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=5513 TOTPAG=0016 TOTDOC=0013 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=008 PAGFIN=0004 RIGFIN=035 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=4 SORTRES= SORTDDL=551300 00 FASCIDC=13DDL5513 SORTNAV=0551300 000 00000 ZZDDLC5513 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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