| Onorevoli Colleghi! - Il decreto legislativo 30 aprile
1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), prevedendo che i
pedoni possano contare su marciapiedi di almeno due metri di
spazio di larghezza e che le verande con tavolini dei locali
pubblici devono distare almeno otto metri da una curva, mette
di fatto fuorilegge a decorrere dal 1999 i " dehors " dei
locali pubblici (ovvero le verande con tavoli e seggiole).
Questi ultimi sono un elemento tipico del paesaggio di molti
centri italiani, soprattutto delle piccole località turistiche
delle coste, come ad esempio in Liguria, dove gli esercizi
pubblici, oltre a rappresentare uno dei principali punti di
ritrovo per residenti e turisti, costituiscono un consolidato
retaggio culturale. Perciò la loro eliminazione comporterebbe
gravi conseguenze dal punto di vista economico e dell'immagine
per molti comuni.
La presente proposta di legge mira a modificare l'articolo
20 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, ammettendo
l'occupazione dei marciapiedi nelle zone di rilevanza
storico-ambientale ovvero quando sussistano particolari
caratteristiche geometriche della strada, a condizione che sia
garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e
delle persone con limitata o impedita capacità motoria. In
questo modo si tende a capovolgere la norma attualmente
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prevista, secondo la quale la presenza di " dehors " o
strutture di pertinenza dei locali pubblici deve essere
soggetta a una specifica autorizzazione, introducendo un
principio qualificante delle democrazie liberali in forza del
quale tutto ciò che non è espressamente vietato è
automaticamente consentito.
L'obiettivo della presente proposta di legge è dunque
quello di preservare la combinazione tra il patrimonio
naturalistico e ambientale e l'intelligente sfruttamento degli
spazi realizzatosi nel corso degli anni in moltissimi comuni,
combinazione che ha valorizzato e reso il nostro Paese di
grande attrattiva per i turisti provenienti da qualsiasi parte
del mondo, contribuendo fortemente alla vita economica di
molti centri abitati.
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