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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


65296
DDL5519-0002
Progetto di legge Camera n. 5519 - testo presentato - (DDL13-5519)
(suddiviso in 7 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5519. TESTIPDL
...C5519.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5519 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - La città di Trani trae origine
  dallo stanziamento di un nucleo di abitanti, probabilmente
  pescatori, attestatasi in prossimità di un  flumicellum,
  terminante con un'insenatura naturale.  L'originario nucleo
  crebbe in maniera più consistente, fino a formare un vero e
  proprio centro urbano, con un porto naturale.  Trani, città
  marinara, divenne uno dei più importanti porti dell'Adriatico
  dal quale si imbarcavano per la Palestina e l'Oriente
  mercanti, crociati e pellegrini provenienti da tutta l'Europa.
  A Trani vennero promulgati nel 1063 gli Statuti marittimi, il
  più antico codice della navigazione del medioevo:
  Ordinamenta seu consuetudo maris edita per consules
  civitatis Trani.
     Nell'anno 1099 fu iniziata la costruzione della cattedrale
  in onore del santo locale, Nicola il Pellegrino, venuto da
  Stiro nella Grecia e beatificato appena cinque anni dopo la
  sua morte avvenuta a Trani il 2 giugno 1094.  Barisano da Trani
  aveva creato in questa città una sua scuola d'arte per la
  fusione del bronzo, specializzandosi nella tecnica della
  scultura a rilievo, che fu una svolta decisiva nella tecnica
  scultorea, innovativa rispetto a quella a linee incise,
  propria delle porte in bronzo bizantine.  Nel 1175 questo
  artista realizzò la porta della cattedrale di Trani e
  successivamente fuse le porte del Duomo di Ravello e di
  Monreale.
     La prosperità economica, la fede religiosa della
  popolazione, il richiamo di artisti stranieri, la presenza di
  artigiani lavoratori della pietra, tra i quali molti si erano
  elevati a vette artistiche, fecero sorgere a Trani una fucina
 
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  d'arte, che divenne poi, nel XIII secolo, una vera e propria
  scuola artistica come testimoniato dai documenti e confermato
  dalla presenza di valenti artisti.  Per l'intensità di traffici
  con il vicino oriente Trani vide insediarsi una consistente
  comunità ebraica, cui appartennero valenti studiosi quali
  Isahia Ben Malì, detto il Vecchio, che fondò la scuola di
  studi ebraici, e suo nipote Isahia Ben Elia, detto il Giovane,
  importante talmudista.  A Trani nel XIII secolo vi erano ben
  quattro sinagoghe, delle quali quella meglio conservata oggi,
  trasformata in tempio cattolico, era detta  Scolanova.
     Nel 1221 Federico di Svevia, venuto a Trani, coerente con
  il suo ruolo di protettore di tutte le genti che si
  insediavano nei Regni di Puglia e di Sicilia, confermò agli
  ebrei tutti i privilegi e le usanze di cui godevano e concesse
  inoltre alla comunità di Trani l'esclusiva nel meridione della
  lavorazione e del commercio della lana e della seta.  Il
  Castello federiciano fu sede di avvenimenti storici di grande
  importanza.  Per la sua realizzazione l'aspetto estetico e
  l'impianto architettonico furono tenuti in grande
  considerazione assicurando, comunque, la possanza e
  l'efficienza proprie di una fortificazione atta alla difesa da
  terra e dal mare, che pertanto può considerarsi un gioiello
  dell'architettura federiciana e più in generale significativa
  testimonianza di architettura medievale.  All'interno delle sue
  mura si svolsero due matrimoni d'eccezione: quello del re
  Manfredi con la bella Elena d'Epiro, il 2 giugno 1259, e
  quello di Carlo d'Angiò con Margherita di Nevers, figlia del
  conte di Borgogna, il 18 novembre 1268.
     Anche l'architettura civile esprime opere pregevoli
  risalenti alla dominazione aragonese.  Sono riferibili a questo
  periodo il palazzo Caccetta, costruito dal ricco mercante
  Caccetta e residenza del governatore veneziano, il palazzo
  Palagano del conte di Trani Pietro Palagano, il palazzo Vischi
  successivamente adibito a biblioteca comunale.  Sempre allo
  stesso periodo risale il pregevole monastero dei santi Agnese
  e Paolo ora di Santa Chiara, già convento delle nobili
  clarisse di San Giovanni.  Nei secoli successivi altri palazzi
  di notevole interesse arricchirono Trani quali i palazzi
  Torres, Beltrani, De Angelis, Ventricelli, Lopez, Gadaleta,
  Bianchi, Lepore-Campitelli, Soria, Antonacci, Quercia,
  Valenzano, Broquier, definito uno dei più belli della regione,
  Covelli, definito dal cardinale Tisserant "un angolo di
  Versailles", tutti sottoposti al vincolo di cui alla legge n.
  1089 del 1939.
     Il patrimonio architettonico-religioso annovera, con
  riferimento all'XI secolo, oltre all'incomparabile Cattedrale,
  la chiesa sotterranea di San Martino e quella di Santa Maria
  De Russis ora di San Giacomo; inoltre sono quattro le chiese a
  cupole affiancate dedicate, rispettivamente, a San Francesco,
  Sant'Andrea, Santa Lucia e Sant'Antonio Abate.  Del XIII secolo
  sono le chiese di S. Croce, ora San Domenico, e le sinagoghe
  di Scolanova e Sant'Anna, il suggestivo monastero Colonna e la
  chiesa rupestre di Santa Geffa.  Non è un caso, quindi, che
  tanto rilievo urbanistico comportò che Trani fu sede nel 1792
  del primo teatro aperto in Puglia intitolato a Ferdinando II,
  in seguito, purtroppo, abbattuto.
     La città di Trani, in particolare il suo centro storico,
  rappresenta quindi un patrimonio inestimabile che deve essere
  preservato e salvato dal degrado dovuto all'incuria e alla
  mancanza di fondi necessari al suo restauro.  Il nostro Paese
  non può disinteressarsi ad un insieme urbanistico e
  monumentale che potrebbe costituire, se adeguatamente tutelato
  e valorizzato, una occasione di crescita economica e culturale
  non solo per la stessa città ma per l'intera regione.  A tale
  fine la presente proposta di legge prevede la concessione di
  uno stanziamento triennale al comune di Trani, necessario per
  procedere al restauro conservativo degli immobili storicamente
  pregevoli oltre ad un riassetto degli elementi caratterizzanti
  l'identità del tessuto urbanistico.
 
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