| Onorevoli Colleghi! - Il comune di Osimo, come
testimoniano i documenti storici e una iscrizione che si trova
nell'atrio del palazzo comunale, già nel II secolo avanti
Cristo possedeva un teatro costruito dai Romani. Poi non
abbiamo più documenti sino al secolo XVIII dopo Cristo.
Il 23 febbraio 1768, trentanove cittadini firmarono un
compromesso con il quale, mentre si sottoscrivevano per quote,
riservandosi ciascuno un palco, davano mandato di procedere
alle pratiche per la scelta del luogo e per la costruzione di
un nuovo edificio. Nell'atto sono riportate tutte le
condizioni alle quali ogni firmatario doveva sottostare e
furono sottoscritti trenta palchi dell'ordine nobile (il primo
e il secondo), tredici del terzo ordine e due del quarto. Fu
acquistata per 1.800 scudi una casa situata nel luogo dove
oggi è situato il Teatro "La Fenice" che era adibita parte a
cantina e parte a teatro, e che aveva la facciata sulla Via
Grande, oggi Corso Mazzini. Nel teatro, costruito in legno su
disegni del Morelli, furono date le rappresentazioni del
" Barbiere di Siviglia " già nel 1821 e della
" Cenerentola " nel 1822.
Dopo l'unificazione d'Italia sembrò che il teatro, con i
palchi in legno e le strutture non più in perfetto stato,
dovesse essere rinnovato profondamente. Così, nello stesso
1885, il condominio cominciò a trattare con il comune di Osimo
per provvedere al relativo finanziamento. E il comune di Osimo
deliberò un contributo di lire 20 mila.
Messa la prima pietra il 31 marzo 1887, si lavorò su
progetto dell'ingegner Canedi, specializzato in lavori del
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genere, essendo stato il progettista dei teatri di Vigevano,
del "Manzoni" di Milano, del Teatro grande di Alessandria,
come anche di quello di Palermo e di Filadelfia. Il teatro
messo a nuovo e ingrandito fu chiamato "La Nuova Fenice" e
inaugurato nella stagione del Carnevale del 1892 con l'opera
" La Carmen ".
Dopo di allora numerose furono le rappresentazioni, salvo
le interruzioni dovute alla prima e alla seconda guerra
mondiale.
Nel corso di questi anni sono stati realizzati i seguenti
interventi:
lavori per rimuovere le cause del dissesto idrogeologico
in atto, mediante il rifacimento delle linee fognarie e
acquedottistiche sia su Corso Mazzini sia su Via Cinque Torri,
a monte e a valle del Teatro;
lavori mirati al consolidamento definitivo di alcune
parti della struttura del Teatro;
impianto elettrico, antincendio e di sicurezza;
stralcio di completamento che si inquadra nella
metodologia del restauro conservativo e che prevede una serie
di interventi finalizzati al restauro architettonico e
dell'apparato decorativo, all'adeguamento dei locali per
attori ed operatori teatrali, nonché dei servizi igienici per
il pubblico e all'adeguamento dell'intero complesso alla
legislazione vigente. La spesa sostenuta ammonta a lire
3.450.000.000.
L'opera non è ancora funzionante in quanto restano da
completare l'arredo e l'acquisto di alcuni locali di proprietà
privata e sottostanti una parte del teatro, indispensabili sia
a seguito di precise prescrizioni imposte dalla commissione
provinciale per la vigilanza dei locali pubblici e degli
spettacoli (CPVLPS) sia per l'attività teatrale stessa.
La spesa relativa all'arredamento ammonta a lire
650.000.000, mentre per l'acquisto dei locali è stata
richiesta la somma di lire 400.000.000 da parte del
proprietario.
Con la presente proposta di legge si prevede di assegnare
al comune di Osimo un contributo straordinario mediante
l'utilizzo dei fondi previsti nella tabella B del bilancio
triennale 1999-2001 relativi all'accantonamento del Ministero
per i beni e le attività culturali per un importo pari a circa
lire 1.050.000.000 mediante un impegno quindicennale di lire
100 milioni, a decorrere dall'anno 2000. Si tratta di una
cifra che consentirà di completare i lavori di
ristrutturazione e di restauro e di riconsegnare alla comunità
uno dei più caratteristici e funzionali teatri di provincia
del territorio nazionale.
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