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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


65303
DDL5520-0002
Progetto di legge Camera n. 5520 - testo presentato - (DDL13-5520)
(suddiviso in 4 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5520. TESTIPDL
...C5520.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5520 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - Il comune di Osimo, come
  testimoniano i documenti storici e una iscrizione che si trova
  nell'atrio del palazzo comunale, già nel II secolo avanti
  Cristo possedeva un teatro costruito dai Romani.  Poi non
  abbiamo più documenti sino al secolo XVIII dopo Cristo.
     Il 23 febbraio 1768, trentanove cittadini firmarono un
  compromesso con il quale, mentre si sottoscrivevano per quote,
  riservandosi ciascuno un palco, davano mandato di procedere
  alle pratiche per la scelta del luogo e per la costruzione di
  un nuovo edificio.  Nell'atto sono riportate tutte le
  condizioni alle quali ogni firmatario doveva sottostare e
  furono sottoscritti trenta palchi dell'ordine nobile (il primo
  e il secondo), tredici del terzo ordine e due del quarto.  Fu
  acquistata per 1.800 scudi una casa situata nel luogo dove
  oggi è situato il Teatro "La Fenice" che era adibita parte a
  cantina e parte a teatro, e che aveva la facciata sulla Via
  Grande, oggi Corso Mazzini.  Nel teatro, costruito in legno su
  disegni del Morelli, furono date le rappresentazioni del
  " Barbiere di Siviglia " già nel 1821 e della
  " Cenerentola " nel 1822.
     Dopo l'unificazione d'Italia sembrò che il teatro, con i
  palchi in legno e le strutture non più in perfetto stato,
  dovesse essere rinnovato profondamente.  Così, nello stesso
  1885, il condominio cominciò a trattare con il comune di Osimo
  per provvedere al relativo finanziamento.  E il comune di Osimo
  deliberò un contributo di lire 20 mila.
     Messa la prima pietra il 31 marzo 1887, si lavorò su
  progetto dell'ingegner Canedi, specializzato in lavori del
 
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  genere, essendo stato il progettista dei teatri di Vigevano,
  del "Manzoni" di Milano, del Teatro grande di Alessandria,
  come anche di quello di Palermo e di Filadelfia.  Il teatro
  messo a nuovo e ingrandito fu chiamato "La Nuova Fenice" e
  inaugurato nella stagione del Carnevale del 1892 con l'opera
  " La Carmen ".
     Dopo di allora numerose furono le rappresentazioni, salvo
  le interruzioni dovute alla prima e alla seconda guerra
  mondiale.
     Nel corso di questi anni sono stati realizzati i seguenti
  interventi:
       lavori per rimuovere le cause del dissesto idrogeologico
  in atto, mediante il rifacimento delle linee fognarie e
  acquedottistiche sia su Corso Mazzini sia su Via Cinque Torri,
  a monte e a valle del Teatro;
       lavori mirati al consolidamento definitivo di alcune
  parti della struttura del Teatro;
       impianto elettrico, antincendio e di sicurezza;
       stralcio di completamento che si inquadra nella
  metodologia del restauro conservativo e che prevede una serie
  di interventi finalizzati al restauro architettonico e
  dell'apparato decorativo, all'adeguamento dei locali per
  attori ed operatori teatrali, nonché dei servizi igienici per
  il pubblico e all'adeguamento dell'intero complesso alla
  legislazione vigente.  La spesa sostenuta ammonta a lire
  3.450.000.000.
     L'opera non è ancora funzionante in quanto restano da
  completare l'arredo e l'acquisto di alcuni locali di proprietà
  privata e sottostanti una parte del teatro, indispensabili sia
  a seguito di precise prescrizioni imposte dalla commissione
  provinciale per la vigilanza dei locali pubblici e degli
  spettacoli (CPVLPS) sia per l'attività teatrale stessa.
     La spesa relativa all'arredamento ammonta a lire
  650.000.000, mentre per l'acquisto dei locali è stata
  richiesta la somma di lire 400.000.000 da parte del
  proprietario.
     Con la presente proposta di legge si prevede di assegnare
  al comune di Osimo un contributo straordinario mediante
  l'utilizzo dei fondi previsti nella tabella B del bilancio
  triennale 1999-2001 relativi all'accantonamento del Ministero
  per i beni e le attività culturali per un importo pari a circa
  lire 1.050.000.000 mediante un impegno quindicennale di lire
  100 milioni, a decorrere dall'anno 2000.  Si tratta di una
  cifra che consentirà di completare i lavori di
  ristrutturazione e di restauro e di riconsegnare alla comunità
  uno dei più caratteristici e funzionali teatri di provincia
  del territorio nazionale.
 
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