| Onorevoli Colleghi! - La fondazione dell'Orto Botanico
di Padova risale al 1545 quando, il 29 giugno, il Senato della
Serenissima ne decretò l'istituzione, affidandone la
realizzazione a Pietro da Noale e al nobile veneziano Daniele
Barbaro; l'opera fu compiuta con l'intervento dell'architetto
Andrea Moroni, in quegli anni proto alla fabbrica di
Santa Giustina.
La motivazione scientifico-didattica va attribuita in
particolare a Francesco Bonafede, titolare, fin dal 1533,
della Lectura Simplicium, a supporto degli insegnamenti
medici. Egli propose di affiancare alla Lectura la nuova
disciplina dell' Ostensio Simplicium, ossia
l'osservazione dal vivo delle piante medicinali in una
struttura creata a questo specifico scopo.
L'Orto dei Semplici, affidato al governo di un prefetto,
si attivò in tempi brevissimi. Prima struttura universitaria
del genere in Europa, ha mantenuto fino ad oggi la sua
funzione scientifica e la sua struttura originaria di
impianto.
Il giardino sorge nel cuore della Padova storica, tra i
complessi di Sant'Antonio e di Santa Giustina, nel lotto di
circa due ettari, rimasto invariato dalla fondazione, già di
proprietà benedettina. Circondato a confine dal canale
Alicorno e da un canaletto di derivazione, recentemente
interrato, ha un unico ingresso, regolato in origine da un
imponente portale, con proprio ponte in muratura.
La sua peculiare caratteristica è il disegno circolare,
con diametro di circa 85 metri, organizzato in un percorso
principale a croce e due secondari, un quadrato inscritto in
un cerchio: lo spazio risulta così diviso in quattro spaldi
quadrati centrali, in vasche ed aiuole, suddivise poi in
caselle.
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L'Orto Botanico è racchiuso da un alto recinto in
muratura, interrotto da quattro portali che servono gli assi
maggiori.
L'attuale configurazione architettonica esterna si è
concretata agli inizi del settecento: risalgono a questo
periodo i quattro ingressi monumentali, costituiti da
imponenti pilastri - sormontati da vasi decorativi in pietra
con elaborati gruppi floreali in ferro battuto (acroteri) - e
da cancellate di raffinata fattura.
L'intervento - riguardante i quattro ingressi monumentali
ed una porzione di balaustra - è la prima rilevante operazione
di restauro mirata a ricomporre l'immagine settecentesca
dell'originario hortus cinctus.
Due nubifragi di eccezionale violenza, nel giugno e
nell'agosto 1989, provocarono cadute di rami, sradicamento di
alberi e il conseguente abbattimento di un lungo tratto della
balaustra, compreso tra le porte ovest e sud. Questi gravi
danni resero ancora più consistenti i problemi del restauro
dell'intero recinto dell'Orto Botanico, che era stato già
oggetto di uno studio di fattibilità per un recupero globale,
a cura dell'Ufficio tecnico universitario.
L'intera opera di restauro ha comportato un notevole
impegno finanziario che è stato reso possibile - nell'ambito
delle celebrazioni galileiane - grazie al determinante apporto
di istituti di credito e di enti pubblici e privati.
L'Orto Botanico di Padova, monumento di eccezionale
importanza storica universalmente riconosciuta, è il più
antico Orto Botanico del mondo che abbia conservato la sede e
le caratteristiche d'impianto originarie. La sua suggestiva
struttura architettonica continua ancora oggi ad essere motivo
di ispirazione, come è dimostrato dalla sua recentissima
riproposizione nel giardino medicinale di Toronto.
In un'area a confine con l'Orto Botanico è iniziata la
costruzione di un complesso di edifici per una volumetria
sopra terra di circa 20 mila metri cubi e 10 mila metri cubi
di autorimesse sotterranee. Oltre all'impatto
estetico-ambientale conseguente alla prevista costruzione, gli
scavi hanno determinato forti squilibri nel livello della
falda idrica con evidenti sintomi di sofferenza di alberi di
interesse storico e monumentale. La situazione ha destato
allarme e viva preoccupazione anche nell'opinione pubblica in
Italia e all'estero. Un appello per l'Orto Botanico di Padova
è stato lanciato anche dalla comunità botanica internazionale
attraverso l'organizzazione Botanic Gardens Conservation
International.
Proprio a causa dei pericoli derivanti dall'edificazione a
ridosso del confine, l'Orto Botanico di Padova è stato
inserito nella List of 100 Most Endangered Sites 1998-1999,
redatto dal World Monument Whatch del World
Monument Fund.
La presente proposta di legge è, dunque, diretta ad
ottenere i finanziamenti necessari per l'acquisizione
dell'area confinante con l'Orto Botanico, cosiddetta "ex
Anselmi", e degli edifici in costruzione, con il proposito di
abbattere gli edifici e di rendere permeabile alle acque
sotterranee la vasca che è stata costruita per l'autorimessa,
tutto ciò al fine di consentire la salvaguardia paesaggistica
ed ambientale di un monumento di rilevanza mondiale, il cui
inestimabile valore storico-culturale non può, di certo,
essere compromesso da un ingiustificato disinteresse delle
istituzioni.
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