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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


65910
DDL5570-0002
Progetto di legge Camera n. 5570 - testo presentato - (DDL13-5570)
(suddiviso in 3 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5570. TESTIPDL
...C5570.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5570 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - Dal 1991 la redazione del verbale
  delle udienze penali "con la stenotipia o altro strumento
  meccanico" (articolo 135 del codice di procedura penale) è
  stata assicurata dalle aziende di resocontazione e ha avuto
  larga applicazione nei tribunali e nelle preture.  I giudici e
  gli utenti della giustizia che hanno avuto modo di servirsene
  per il loro lavoro hanno apprezzato i vantaggi di questo
  moderno metodo di verbalizzazione.
     L'attuazione della previsione del legislatore è stata
  possibile senza alcun onere per lo Stato: gli imprenditori
  della resocontazione, e in modo particolare quelli che
  adottano la stenotipia, hanno motivato i giovani
  all'apprendimento di questa tecnica e hanno effettuato
  investimenti crescenti in ricerca, formazione, tecnologie e
  attrezzature.
     Tali investimenti sono stati diretti principalmente a:
         a)  formazione di base e specialistica dei
  resocontisti giudiziari;
         b)  acquisto di tecnologie e di attrezzature per un
  servizio efficiente come richiesto dagli utenti finali;
         c)  creazione di  know-how  e di esperienza,
  che hanno prodotto semplificazione e snellezza nelle
  procedure, conoscenza degli aspetti problematici e delle
  esigenze delle sedi giudiziarie, scelta dei modelli
  organizzativi del lavoro più idonei.  Si tratta ovviamente di
  progressi riscontrabili soprattutto a livello locale dove il
  rapporto di fiducia e la conoscenza delle caratteristiche dei
  processi e delle peculiarità delle sedi hanno modo di
  esplicare i maggiori effetti positivi.
 
                               Pag. 2
 
     Gli investimenti si sono tradotti e si traducono
  quotidianamente in un risparmio finanziario netto per
  l'Amministrazione della giustizia, la quale mai avrebbe potuto
  attuare la previsione del codice di procedura penale in fatto
  di "documentazione degli atti processuali penali" senza
  l'apporto, spesso ignorato, delle aziende di
  resocontazione.
     Vi è insomma un indubbio interesse dell'Amministrazione a
  far sì che il servizio di resocontazione giudiziaria si svolga
  all'interno di procedure e di  standard  qualificativi ed
  economici definiti ed omogenei nel territorio nazionale,
  verificabili periodicamente.  Infatti, finora la mancanza di
  procedure e di parametri certi ha determinato una situazione
  molto incoerente, foriera di squilibri e di incongruenze, che
  si riflettono negativamente sulla vita delle aziende, specie
  le più serie, e producono effetti distorsivi anche sul
  servizio all'Amministrazione della giustizia.
     La delicatezza della verbalizzazione giudiziaria richiede
  alle imprese un costante impegno di risorse umane e
  finanziarie, teso a garantire la qualità del servizio, ma
  anche ad evitare deprecabili vuoti e carenze.
     La durata contrattuale e le procedure di gara per
  l'affidamento del servizio di verbalizzazione attualmente
  regolamentate dall'articolo 51 delle disposizioni di
  attuazione del codice di procedura penale non sono sempre in
  grado di assicurare le migliori prestazioni e la selezione a
  livello alto della professionalità.  In particolare le aziende
  di resocontazione lamentano la mancanza di uno schema di
  capitolato o di convenzione in cui siano chiaramente
  indicati:
         a)  gli  standard  di qualità delle
  prestazioni;
         b)  le condizioni del servizio (tempi di consegna,
  tariffe minime e massime);
         c)  un meccanismo di verifica e di controllo
  effettivo e non solo sulla carta, soprattutto riguardo al
  personale impiegato dalle imprese, onde evitare abusi quali il
  subappalto e il lavoro nero;
         d)  gli elementi per consentire una vera
  valutazione di congruità dell'offerta piuttosto che una mera
  convenienza economica.
     Non è più sostenibile da parte dell'impresa e della stessa
  Amministrazione il rispetto del comma 2 dell'articolo 51 delle
  norme di attuazione del codice di procedura penale nella parte
  in cui stabilisce che (per la documentazione degli atti) si
  stipulano "uno o più contratti trimestrali, prorogabili per un
  periodo non superiore a un anno".  Tale norma era stata
  introdotta dal legislatore nella ipotesi di assumere personale
  specialistico a tempo determinato, una soluzione che nel tempo
  si è rivelata impraticabile.  Invece, considerato che il
  servizio è stato e viene svolto completamente da soggetti
  esterni all'Amministrazione, con gli evidenti vantaggi di cui
  si è detto, quella disposizione appare del tutto incongrua: la
  provvisorietà del contratto, infatti, favorisce l'avvicendarsi
  di soggetti operatori con la conseguenza di impoverire anziché
  arricchire il settore, impedisce il consolidarsi della qualità
  del servizio, e scoraggia gli investimenti e la formazione del
  personale.
     La contrattualistica trimestrale attualmente prevista
  dalle norme di attuazione del codice di procedura penale,
  all'articolo 51, deve essere modificata perché:
       1) il periodo di tre mesi è un periodo estremamente
  breve sia per l'operatore che per l'Amministrazione che deve
  gestire il contratto.  A fronte del rischio di un lavoro a
  breve periodo l'imprenditore singolo cerca di trovare
  soluzioni alternative e non può investire a fondo.
  L'imprenditore azienda deve trovare la massima forma di
  flessibilità nell'uso del fattore lavoro, non potendo
  garantire una continuità lavorativa ai propri dipendenti.  E'
  altresì da considerare che spesso il trimestre coincide con il
  periodo di aggiornamento feriale dell'attività giudiziaria
  (metà luglio-metà settembre nonché 15 dicembre-15 gennaio) il
  che riduce ulteriormente la vera attività lavorativa;
       2) l'imprenditore non può, a fronte di quanto indicato
  al numero 1), realizzare attività alternative dovendo
 
                               Pag. 3
 
  garantire al servizio la presenza continuativa degli operatori
  indicati in contratto e quindi dovrebbe di fatto scaricare
  sull'Amministrazione giudiziaria l'intero costo del lavoro,
  non essendo consentite forme alternative di flessibilità
  (rapporto coordinato e continuativo in alternativa al lavoro
  subordinato) o forme di assunzione a tempo determinato di
  brevissima durata e rinnovabili per più periodi;
       3) la formula della trimestralità è molto onerosa anche
  per l'Amministrazione in termini di gestione (stipula del
  contratto, stipula dei rinnovi, autorizzazioni dalle corti
  d'appello), fattori tutti che distraggono dalla reale gestione
  contrattuale (controllo degli adempimenti - gestione del
  budget  di spesa);
       4) la precarietà della trimestralità (anche se spesso
  superata dal rinnovo automatico alle scadenze fino al primo
  anno) di fatto crea una non completa visibilità sulle
  condizioni contrattuali previste, che risultano in pratica
  superate prima ancora che sia stato possibile un attento
  monitoraggio delle prestazioni, che rimangono affidate alla
  buona volontà degli operatori;
       5) la precarietà del rapporto rende assai rischioso, se
  non impossibile, per l'imprenditore, ogni ulteriore
  investimento inteso a rinnovare le attrezzature e a formare e
  qualificare il personale;
       6) in tempi di "lavori socialmente utili" si impedisce
  invece il consolidarsi di un "vero" posto di lavoro,
  "veramente" utile per almeno 2.500 unità lavorative, tutte
  giovani, e senza alcun obbligo nei loro confronti da parte
  dell'Amministrazione.
     Deve essere anche prevista una procedura alternativa al
  cosiddetto "parere di congruità" dell'ufficio tecnico erariale
  (UTE), perché gli UTE non dispongono di informazioni tali da
  valutare correttamente la congruità del costo di una
  prestazione complessa quale quella della verbalizzazione di
  una udienza penale, sulla quale incidono molteplici fattori,
  quali:
         a)  la formazione del personale, la cui durata deve
  essere valutata in due-tre anni e il cui costo grava
  unicamente sulle aziende (mancano scuole pubbliche che formano
  stenotipisti o trascrittori);
         b)  il costo elevato delle attrezzature
  informatiche (macchine per stenotipia, registratori,
  computer,  stampanti);
         c)  i tempi di attesa delle udienze durante i quali
  non vi è "produzione", mentre il compenso è commisurato alle
  pagine dei verbali prodotti;
         d)  il costo del personale, che è presente per
  un'intera settimana, per un intero mese, per un intero anno,
  mentre le udienze in genere sono concentrate in due-tre giorni
  settimanali e la celebrazione dei processi risente delle
  vacanze estive (due mesi) e di quelle natalizie, oltre che dei
  frequenti scioperi degli avvocati o dei funzionari;
         e)  l'assistenza tecnica, la manutenzione e il
  rinnovo delle apparecchiature;
         f)  i costi diretti per i materiali di consumo e
  quelli indiretti aziendali;
         g)  la qualità di un prodotto atipico, praticamente
  immateriale, non facilmente comparabile e certamente non
  pronto sul mercato per essere valutato e acquistato a peso.
     Per le suesposte ragioni ed altre ancora, molti UTE
  rifiutano di esprimersi sulle offerte, restituendo le pratiche
  senza parere agli uffici, considerando tale richiesta di
  parere esorbitante rispetto alle competenze previste dalla
  legge.
     Di fatto il visto di congruità dell'UTE, quando è
  espresso, si limita al semplice vaglio delle condizioni
  economiche, apponendo sistematicamente il visto a favore del
  prezzo minore.  Parere questo di sola e mera convenienza
  economica, che testimonia anche l'inutilità del ricorso
  all'UTE.  Tale prassi ha consentito lo scatenarsi di un
  comportamento anomalo sia da parte delle aziende, che di fatto
  possono accaparrarsi un controllo sulla base di una quotazione
 
                               Pag. 4
 
  ridotta in spregio ad altre condizioni importanti per
  assicurare il servizio (disponibilità del personale di
  adeguata qualificazione, numero di addetti in grado di coprire
  le esigenze anche in momenti di punta o di gestione del
  personale quali malattie, maternità,  turn over,
  eccetera).
     Nella sostanza si crea una situazione di irresponsabilità
  (i diretti interessati al servizio, autorità giudicanti, non
  possono di fatto esprimere pareri di merito e devono
  accontentarsi di quello che "passa", qualunque sia la qualità
  della prestazione): gli UTE dichiarano che la valutazione da
  loro espressa può anche essere disattesa, ma di fatto non lo è
  in quanto il funzionario dell'UTE dichiara di non avere altri
  elementi di valutazione che il prezzo ed i funzionari della
  Giustizia non sono in grado o preferiscono non fare
  valutazioni in contrasto.
     Con la presente proposta di legge si intende venire
  incontro alle esigenze manifestate dalle imprese del settore
  perseguendo, nello stesso tempo, l'interesse
  dell'Amministrazione giudiziaria.
 
DATA=990119 FASCID=DDL13-5570 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=5570 TOTPAG=0005 TOTDOC=0003 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=008 PAGFIN=0004 RIGFIN=021 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=4 SORTRES= SORTDDL=557000 00 FASCIDC=13DDL5570 SORTNAV=0557000 000 00000 ZZDDLC5570 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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