| Onorevoli Colleghi! - L'esigenza di ridurre al minimo i
problemi di impatto ambientale dovuti alla nautica da diporto
- anche a fronte degli impegni assunti in sede di Conferenza
di Kyoto - in cui la US Environmental Protection Agency
(EPA) - Agenzia statunitense di protezione dell'ambiente -
propose dei regolamenti in accordi con il Federal Cleou Air
Act (Atto federale per l'aria pulita) per ridurre le
emissioni di scarico dei fuoribordo a benzina.
Il regolamento divenne poi legge il 4 ottobre 1996,
coinvolgendo i fuoribordo modello 1998.
I regolamenti riguardano soprattutto la riduzione degli
idrocarburi e dell'ossido di nitrogeno. Il livello medio delle
emissioni delle linee di prodotto di ciascun fabbricante deve
essere ridotto dell'8,3 per cento ogni anno per i prossimi
sette anni, ottenendo un 75 per cento di riduzione di
idrocarburi (HC) e di ossidi di azoto (NOX) per i motori
modello 2006. Per motivi di uniformità, il regolamento
classifica i fuoribordo in due tempi a carburazione come
"tecnologia esistente" mentre per i motori a quattro tempi e a
due tempi ad iniezione diretta sono considerati "nuova
tecnologia".
La divisione tra la tecnologia esistente e la nuova
tecnologia incoraggia i produttori a concentrare la
costruzione dei fuoribordo con la nuova tecnologia per far
fronte ai livelli di emissione sempre più severi.
Sulla base dei risultati dei test delle emissioni, è
chiaro che le emissioni per le due nuove tecnologie a cui si è
fatto riferimento, sono molto simili. Sia i due tempi ad
iniezione diretta che i quattro tempi raggiungono una
riduzione di idrocarburi pari all'80 per cento se paragonati
ai due tempi convenzionali. Inoltre, entrambe le tecnologie
soddisfano di standard del disegno di legge EEC sulle
emissioni, che è stato studiato come emendamento alle
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direttive sulla nautica da diporto 94/25EC entrate in vigore
il 16 giugno 1998. L'applicazione della nuova legislazione EEC
dovrebbe entrare in vigore entro il 1^ gennaio 2003 per i due
tempi.
Secondo il progetto di legge comunitario, le emissioni di
monossido di carbonio (CO), idrocarburi (HC) e ossidi di azoto
(NOX) e altre emissioni (motori diesel) dovranno essere
regolate secondo i parametri EPA.
Le norme non prevedono rilevazione sul campo, ma obbligano
il concessionario addetto alla manutenzione ed il proprietario
del motore ad impegnarsi per il mantenimento dei livelli di
emissioni certificati. Le norme prevedono sanzioni pecuniarie
rilevanti in caso di rimozione o di manomissione dei
dispositivi di controllo delle emissioni oppure di elementi
dei motori con emissioni certificate.
Sono previste sanzioni anche per modifiche o alterazioni
tali da provocare il superamento da parte del motore dei
livelli di emissione certificati.
Il successo dei recenti provvedimenti che hanno disposto
incentivi per la rottamazione degli autoveicoli e dei
motoveicoli inducono a ritenere attuali e opportuni interventi
che, a salvaguardia dell'ecosistema marino, favoriscono la
rottamazione dei motori fuoribordo. E' quindi evidente
l'opportunità di adottare anche in quest'ambito un regime
agevolativo per gli acquisti con vantaggi per l'erario, per
l'occupazione e per l'ambiente, sostenendo e rilanciando un
settore economico in grave difficoltà: negli ultimi anni ha
registrato un calo del 45 per cento che per sopravvivere ha
destinato la maggior parte delle sue risorse
all'esportazione.
Da un recente studio del CENSIS si ricava, infatti, che
nel 1994, il prodotto interno lordo (PIL) (settore nautico)
ammontava a 7.640 miliardi di lire con un indotto di 75 mila
lavoratori.
La presente proposta di legge ricorda la disciplina
propria degli analoghi provvedimenti riguardanti gli
autoveicoli ed i motoveicoli. In particolare, si prevede la
concessione di un contributo statale per la rottamazione dei
motori fuori bordo, di età superiore a dieci anni, pari a lire
500 mila per cilindrate inferiori a 300 centimetri cubici, a
lire 1 milione per le cilindrate comprese fra 300 e 750
centimetri cubici, e a lire 1.500 mila per cilindrate
superiori a 751 centimetri cubici, a condizione che il
venditore pratichi uno sconto di pari importo.
Si prevede la rottamazione di circa 36 mila motori fuori
bordo nel periodo interessato dal provvedimento, con un
esborso da parte dell'erario di circa 60 miliardi di lire da
suddividere in due esercizi. Valutando in 6 milioni di lire il
valore medio dei circa 36 mila motori da sostituire solo di
imposta sul valore aggiunto (IVA) l'erario verrebbe ad
incassare circa 44 miliardi di lire. Aggiungendo a questa
cifra i proventi dovuti dalle compravendite e dalle
registrazioni, dalle maggiori entrate tributarie dovute alla
crescita degli utili delle imprese interrogate, l'operazione
farà registrare un notevole surplus positivo a favore
dell'erario.
Oneri periodo 1^ ottobre 1999-30 settembre 2000.
Stimando i motori rottamati per il periodo suddetto in:
15.000 unità per i motori di cilindrata inferiore a 300
centimetri cubici;
13.500 unità per i motori di cilindrata non superiore a
750 centimetri cubici;
7.200 unità per i motori di cilindrata superiore a 751
centimetri cubici;
l'onere previsto per gli incentivi alla rottamazione
(articolo 1, comma 1) è valutato pari a lire:
(15.000 x 500.000) = circa 7,5 miliardi di lire;
(13.500 x 1.000.000) = circa 13,5 miliardi di lire;
(7.200 x 1.500.000) = circa 10,8 miliardi di lire.
Pertanto l'onere per il periodo 1999-2000, derivante dalla
proposta di legge, è complessivamente stimato in 31,8 miliardi
di lire.
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