| Onorevoli Deputati! - In occasione della crisi
finanziaria, che nella primavera del 1997 aveva colpito la
Corea, era stato predisposto l'Atto Camera n. 4433 recante:
"Disposizioni per la partecipazione dell'Italia agli
interventi del Fondo monetario internazionale per fronteggiare
gravi crisi finanziarie dei Paesi aderenti ", al fine di
poter disporre di uno strumento legislativo che potesse essere
utilizzato non solo per la Corea, ma anche per gli altri Paesi
per i quali si sarebbero potute presentare analoghe
esigenze.
La suddetta crisi finanziaria, superata, poi, dalla Corea
senza alcuna necessità di erogazione di prestiti, ora si è
estesa ad altri Paesi, fra i quali il Brasile, nel contesto di
una situazione in cui la globalizzazione dei mercati fa sì che
si sia determinato un assetto dell'attività finanziaria
internazionale nel quale le crisi che si verificano in talune
aree hanno immediate ripercussioni sulle principali piazze
finanziarie degli altri Paesi, con un effetto a catena di
tensioni, di instabilità e di "esportazione" della crisi,
dovuto anche allo spostamento simultaneo di grandi quantità di
capitali della speculazione internazionale. Tale evenienza ha
indotto il Direttore del Fondo monetario internazionale (FMI)
ad annunciare un programma di prestiti al Brasile per un
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importo di oltre 41 miliardi di dollari, 37 dei quali verranno
resi disponibili nei prossimi dodici mesi.
Il programma di risanamento concordato tra il FMI e le
autorità brasiliane sarà sostenuto da un prestito stand-by
triennale e dall'utilizzo della Supplemental Reserve
Facility recentemente istituita, per un totale di 18
miliardi di dollari, ai quali si aggiungeranno 9 miliardi di
dollari messi a disposizione dalla Banca Mondiale e dalla
Banca Interamericana di Sviluppo.
A completamento del pacchetto finanziario, i Paesi
industrializzati hanno promesso 14,5 miliardi di dollari di
prestiti bilaterali così divisi: gli Stati Uniti, 5 miliardi
di dollari; i quattro principali Paesi europei, 5 miliardi di
dollari; gli altri Paesi europei, il Canada ed il Giappone,
4,5 miliardi di dollari.
Il prestito bilaterale, che sarà effettuato dalle Banche
centrali tramite la Banca dei Regolamenti Internazionali, avrà
una scadenza di sei mesi, un tasso d'interesse compreso tra i
450 ed i 550 punti base sopra il LIBOR sull'eurodollaro a sei
mesi e sarà rinnovabile.
La quota italiana sarà compresa tra 830 e 1250 miliardi di
lire e sarà erogata dalla Banca d'Italia, la quale ha, però,
bisogno della garanzia del Tesoro, che deve essere stabilita
per legge.
Poiché i fondi forniti dai suddetti Paesi fanno parte
integrante del pacchetto d'intervento e dovranno essere
erogati nei prossimi mesi, di pari passo con le erogazioni del
Fondo monetario internazionale, si rende necessaria
l'emanazione di un provvedimento d'urgenza con il quale si è
ritenuto opportuno prevedere uno strumento che, oltre al caso
riguardante il Brasile, possa essere utilizzato anche per
altre analoghe situazioni, che non sono improbabili e per le
quali dovrebbero presentarsi le stesse urgenze politiche. Il
provvedimento intende rappresentare la testimonianza concreta
ed immediata della presenza e dell'impegno del nostro Paese in
un ambito di responsabilità internazionali che investono i
grandi Paesi industrializzati.
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