| Onorevoli Colleghi! - Con il comma 3 dell'articolo 4
della legge 23 dicembre 1998, n. 448, recante "Misure di
finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo", il
Governo e la maggioranza di centro-sinistra hanno inteso
estendere ulteriormente, in materia di incentivi per le
piccole e medie imprese, il principio delle cosiddette "aree
cuscinetto", rendendo vieppiù stridenti le disposizioni in
materia di assunzioni nelle cosiddette "aree confinanti"
rispetto a quelle dettate per le aree interessate dalle
agevolazioni di cui all'obiettivo 1 del regolamento (CEE)
2052/88 del Consiglio, del 24 giugno 1988, e successive
modificazioni. Si tratta di una disposizione che, pur
apparentemente secondaria, rischia di svuotare di contenuto le
norme agevolative finalizzate allo sviluppo delle aree
depresse. In sostanza, l'applicazione di tale disposizione è
destinata a determinare un incremento degli investimenti
produttivi da parte di quelle aziende che intendono insediarsi
in aree già ricche, attrezzate ed agevolate. In questo
contesto, appare evidente che a tale proliferazione
corrisponderà un notevole decremento della potenzialità di
"attrazione" delle aree depresse.
Il gruppo parlamentare di Alleanza nazionale, nel corso
della discussione di tale norma, ha opportunamente messo in
evidenza che con tale disposizione si teorizza la "sepoltura
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organizzata e scientifica" di qualsiasi ipotesi di rilancio
produttivo ed occupazionale delle aree meridionali.
Con la presente proposta di legge si ribadiscono le
critiche di fondo ad un orientamento la cui giustificazione è
probabilmente da rintracciare in un "regalo" che la
maggioranza ha inteso fare alla Lega nord, chiedendo
l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 4 della legge 23
dicembre 1998, n. 448.
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