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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


66149
DDL5598-0002
Progetto di legge Camera n. 5598 - testo presentato - (DDL13-5598)
(suddiviso in 5 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5598. TESTIPDL
...C5598.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5598 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - Da lungo tempo assistiamo ad
  un'incessante richiesta di sicurezza da parte dei cittadini
  che pretendono dalle istituzioni adeguate soluzioni per poter
  vivere la loro vita con tranquillità.
     La sicurezza in Italia, per ogni persona, rappresenta il
  primo problema e gli attuali provvedimenti governativi
  appaiono dei palliativi più che dei radicali provvedimenti.
     Occorrono nuove leggi che diano certezza del diritto ed
  impongano a quanti commettono un reato di scontare la pena che
  la violazione prevede.  Oggi vi è l'impunità diffusa!  Su 3
  milioni di reati commessi in un anno il 90 per cento rimane ad
  opera di ignoti.  Ebbene, del restante 10 per cento, che sono
 
                               Pag. 2
 
  le persone individuate, solo un quinto è detenuto negli
  istituti di reclusione.  Tutto ciò non ferma il crimine, anzi
  fa intendere a chi commette un reato che le probabilità di
  farla franca sono alte e che può continuare nella sua illecita
  attività.
     Le Forze di polizia sono sempre più impegnate, e talvolta
  inutilmente, sul fronte della criminalità.  Capita spesso,
  infatti, che gli operatori arrestino più volte, nel corso di
  un anno, la stessa persona.  I cittadini allarmati dalla
  emergenza criminalità chiedono maggiore presenza sul
  territorio che non può essere assicurata, poiché gli organici
  delle Forze di polizia sono bloccati da molti anni e i loro
  impegni si sono moltiplicati, tra ordine publico e deleghe
  dell'autorità giudiziaria.
     Cosa fare?  Stanziare nel disegno di legge relativo alle
  disposizioni per la formazione del bilancio annuale dello
  Stato, adeguati fondi per le Forze di polizia; ampliare gli
  organici; maggiori stanziamenti per lo straordinario del
  personale; recuperare, dai servizi amministrativi, quanti
  svolgono attività burocratiche sostituendoli con il personale
  civile e restituirli al controllo del territorio.
     Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia
  Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, ed i Militari
  chiedono che il Parlamento restituisca dignità al loro lavoro
  fatto di sacrifici, disagi, responsabilità e rischi, con la
  dovuta attenzione quando si devono stipulare i contratti
  economici del settore.  Tale aspetto non deve essere
  dimenticato nel disegno di legge recante disposizioni per la
  formazione del bilancio annuale dello Stato, come è avvenuto
  nel 1998, quando sono stati stanziati per il rinnovo del
  contratto solo 138 miliardi di lire che, divisi per i 500 mila
  contrattualizzati, diventano un irrisorio aumento stipendiale
  che rasenta la beffa e l'umiliazione.  Nel 1999 la somma
  stanziata è poco più del doppio, ma comunque insufficiente.
     Il Ministero per la Funzione Pubblica vorrebbe far
  accettare alle organizzazioni sindacali ed alle rappresentanze
  il contratto, ma queste non sono d'accordo a causa della
  scarsità delle risorse e fanno bene a protestare.  Non è
  possibile lasciare le Forze di Polizia per un anno e mezzo
  senza aumenti stipendiali con la possibilità, poi, di avere
  solo qualche spicciolo.  Bisogna cambiare il sistema del
  contratto, sganciandolo dal pubblico impiego.
     Sino ad oggi, al momento del contratto, i fondi venivano
  conteggiati per tutto il pubblico impiego, in base all'accordo
  del 1993 stipulato tra il Governo Ciampi ed i sindacati
  dell'epoca, cioè la triplice, che prevedevano stanziamenti che
  non potevano superare il 3 per cento (rappresentava
  l'inflazione annua presunta).  Da questi fondi del pubblico
  impiego veniva accantonata la parte destinata alle Forze di
  polizia e ai militari.
     Nel 1995 il decreto legislativo n. 195 del 1995 indicava
  il comparto sicurezza e quindi stabiliva una contrattazione
  per i soli appartenenti al settore con gli stanziamenti
  preventivamente indicati.  Il sistema non è più adeguato ai
  tempi e non occorrono emergenze per capire che i comparti del
  pubblico impiego non sono tra loro uguali.  E' evidente che
  l'attività del poliziotto è diversa da quella dell'impiegato
  dei Ministeri ed è superfluo elencare le vittime del dovere
  cadute per mano della criminalità per far comprendere i rischi
  dell'operatore di sicurezza.  Pertanto è giunto il momento di
  cambiare le norme dei contratti e sganciare dal pubblico
  impiego le Forze di polizia, stanziando quanto occorre per
  gratificare la loro attività.
     L'articolo 1 della presente proposta di legge intende
  appunto riaffermare che, per il comparto sicurezza, i
  trattamenti economici devono essere differenziati rispetto a
  quelli degli altri pubblici impiegati, con tutto il rispetto
  per questi ultimi.
     L'articolo 2 traccia le direttive per rendere effettiva
  tale differenziazione, stabilendo che i bilanci pluriennali
  dello Stato e le relative leggi finanziarie devono,
  diversamente da quanto è avvenuto sino ad oggi, prevedere
  congruamente le risorse da destinare ai miglioramenti
  economici a favore del personale delle Forze di polizia.
 
                               Pag. 3
 
     L'articolo 3 ha la finalità di vedere applicati i princìpi
  e gli effetti della legge già nel corso dell'anno di entrata
  in vigore della medesima nell'ambito della piattaforma per il
  rinnovo contrattuale, prevedendo stanziamenti nel corso
  dell'assestamento di bilancio.
     La copertura finanziaria potrebbe avvenire in futuro
  attraverso la vendita dei beni sequestrati e confiscati alla
  criminalità che ammontano a circa 35 mila miliardi di lire da
  destinare, appunto, alle retribuzioni del personale delle
  Forze di Polizia e militari e all'ammodernamento dei mezzi
  delle strutture e delle tecnologie.
     La presente proposta di legge, in conclusione, mira a
  sancire un elementare principio: "Non si può combattere la
  criminalità mortificando le Forze di Polizia e le Forze
  Armate", perché Forze di polizia motivate e rispettate danno
  maggiore sicurezza al cittadino.
 
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