| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge è
finalizzata alla abrogazione del terzo comma dell'articolo 4
della legge 24 novembre 1981, n. 689, introdotto dal comma 36
dell'articolo 31 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, recante
"Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo
sviluppo", con il quale il Governo e la maggioranza di
centro-sinistra hanno introdotto nel nostro ordinamento una
norma palesemente contrastante con i princìpi del buon
andamento e della correttezza dell'attività amministrativa,
una disposizione che, come i rappresentanti di Alleanza
nazionale hanno avuto modo di sostenere nel corso dell'esame
del provvedimento nell'aula di Montecitorio, appare
scandalosa, "un vero schiaffo alla logica ed al diritto". A
tale proposito giova riportare di seguito uno stralcio
dell'intervento pronunziato dall'onorevole Bono durante la
seduta del 20 dicembre 1998, a sostegno della necessità di
abrogare la citata disposizione. Si tratta di considerazioni
che possono senz'altro essere assunte a fondamento di questa
relazione, in ragione della chiarezza espositiva ed
argomentativa sottesa alla loro formulazione.
"Con questa norma - ha sostenuto il collega Bono - si
intende introdurre un principio di deresponsabilizzazione in
favore di quegli amministratori di comuni, province, enti
locali, ASL, IPAB, enti non commerciali e così via, che negli
anni hanno illegittimamente assunto personale al quale, a
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seguito di sentenze giudiziarie, è stato riconociuto il
rapporto di lavoro dipendente, con tutta una serie di
conseguenze di ordine civilistico, amministrativo e
contributivo, che con questa norma vengono di fatto cancellate
(...). Si tratta di una norma che salva coloro che hanno
esercitato con propensione clientelare il proprio governo
negli enti locali e che consente loro, dopo aver utilizzato
questo personale a scopi politici ed elettorali, anche di
farla franca sul piano delle responsabilità personali e
civilistiche. E' una norma a copertura degli irresponsabili
comportamenti della politica. Dal momento" che in questa
Camera ci sono tante vestali del giustizialismo, vorrei sapere
come concilino la loro ispirazione al principio della politica
pulita, delle "mani pulite", della correttezza amministrativa,
con il voto favorevole a questa norma".
Sono queste le ragioni di fondo che hanno indotto i
proponenti a chiedere con la presente proposta di legge
l'abrogazione del terzo comma dell'articolo 4 della legge 24
novembre 1981, n. 689. L'auspicio è che, anche alla luce
dell'applicazione concreta di tale nefasta disposizione, la
Camera dei deputati possa avere un ravvedimento ed orientarsi
decisamente in tale direzione.
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