| Onorevoli Colleghi! - Sono all'esame della Commissione
affari costituzionali della Camera dei deputati le proposte di
legge costituzionali presentate da varie parti politiche e
volte a modificare gli assetti delle regioni a statuto
speciale.
La modifica più significativa e che le accomuna attiene
alla previsione dell'elezione diretta del Presidente della
Regione.
Gli atti Camera che riguardano lo Statuto siciliano sono
quelli a suo tempo presentati dall'onorevole Garra ed altri
(AC n. 815) e dall'onorevole Bono ed altri (AC n. 2003),
nonché quello presentato recentemente dall'onorevole Soda in
data 1o dicembre 1998 (AC n. 5468).
Nella seduta del 26 gennaio 1999 è stata svolta la
relazione congiuntamente per tutte le proposte di legge
costituzionali in argomento.
Solo dall'intervento del primo firmatario della presente
proposta di legge costituzionale è stato fatto esplicito
riferimento all'intendimento della Regione siciliana di
portare all'approvazione dell'Assemblea regionale siciliana
una proposta di legge da inviare al Parlamento, avente ad
oggetto proposte di modifica dello Statuto approvato con regio
decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455, e convertito dalla
legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2.
Dopo lo svolgimento degli interventi dei rappresentanti
dei gruppi in ordine alla relazione Di Bisceglie, il
Presidente della Commissione affari costituzionali onorevole
Antonio Maccanico, ha fatto presente che l'esame delle
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proposte di legge costituzionali proseguirà disgiuntamente per
ciascuna delle regioni, ma parallelamente. Senonché la Regione
siciliana non ha ancora raggiunto l'accordo in seno
all'Assemblea regionale sul contenuto della proposta di legge
da inviare al Parlamento, il cui testo è stato però già
licenziato in data 5 ottobre 1998 dall'apposita Commissione
della Regione siciliana. Delle due l'una: o la deputazione
siciliana presenta al Parlamento una proposta di legge
costituzionale sull'elezione diretta del Presidente della
Regione, onde renderne coevi l'esame e l'approvazione rispetto
alle analoghe proposte di legge costituzionali riguardanti le
altre Regioni a statuto speciale, oppure la Sicilia ancora una
volta non "prenderà il treno", almeno nell'arco della presente
legislatura. Nella seconda evenienza il suo assetto statutario
resterebbe quello dell'elezione del Presidente da parte
dell'Assemblea regionale siciliana, senza la previsione di
qualsivoglia incompatibilità tra la carica di assessore e di
deputato regionale.
Alla stregua del testo proposto dalla citata Commissione
della Regione siciliana, ai deputati proponenti è parso
ragionevole ed urgente far proprio il testo della proposta di
legge in argomento con la presentazione di un'analoga proposta
di legge costituzionale che si compone di appena cinque
articoli, l'ultimo dei quali detta la normativa transitoria
necessaria.
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