| Onorevoli Colleghi! - L'ormai sistematica dispersione
delle varie scadenze elettorali contribuisce in modo
significativo, anche se non esclusivo, alla disaffezione dei
cittadini nei confronti degli strumenti della democrazia
rappresentativa e diretta. Tale disaffezione si traduce,
infatti, in una crescente non partecipazione al voto e finisce
anche per aggravare gli oneri dello Stato. Si pensi, ad
esempio, che le spese per lo svolgimento delle elezioni
politiche del 1996 ammontano a circa 900 miliardi di lire e
che, per lo svolgimento della consultazione referendaria del
giugno 1997 (11 referendum), sono stati spesi circa 840
miliardi di lire. In quest'ottica, si ritiene prioritario
semplificare e rendere più razionali le scadenze elettorali,
introducendo, con cadenza periodica, un sistema di
consultazioni elettorali in data unica, sul modello di quello
che negli Stati Uniti è il tradizionale election day (un
appuntamento a data fissa in cui si concentrano le diverse
scadenze elettorali). Da tale intervento, infatti,
deriverebbe, non soltanto un netto risparmio per le casse
dello Stato e la cessazione dell'applicazione distorta dei
meccanismi della par condicio, ma anche una maggiore
concentrazione dell'attenzione degli elettori sugli
appuntamenti elettorali programmati.
L'obiettivo che si intende raggiungere consiste:
a) nell'unificazione, in una scadenza unitaria
quinquennale, delle elezioni regionali, comunali e
provinciali;
b) nell'individuazione di una data unica annuale
(una domenica di primavera) nella quale unificare tutti gli
appuntamenti elettorali derivanti dallo scioglimento
anticipato dei vari enti locali;
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c) nella fissazione di una data unica annuale in
cui far coincidere altre eventuali scadenze generali, quali
elezioni politiche (ordinarie o anticipate), referendum,
elezioni europee.
Pur esistendo la consapevolezza che la questione
dell'accorpamento delle consultazioni elettorali (e
referendarie) in un'unica data presenti qualche problema di
natura tecnica, si ritiene indispensabile affrontare tale
problema con interventi legislativi e soluzioni pratiche che
consentano di superare gli eventuali ostacoli esistenti. Per
questi motivi, si rileva la necessità di un intervento
legislativo che, apportando le opportune modifiche alla
legislazione vigente, prescriva lo svolgimento contemporaneo
delle consultazioni elettorali europee, politiche,
amministrative e dei referendum abrogativi. Tale
intervento dovrebbe essere accompagnato dalla definizione di
una norma generale di proroga, valida per tutte le
amministrazioni interessate, che consenta di prolungare il
periodo di scadenza dei vari organi da rinnovare (in modo da
omogeneizzare i termini di rinnovo degli organi stessi, anno
per anno, fino al graduale assorbimento in un'unica data) e
dalla definizione di una norma generale di prolungamento delle
amministrazioni straordinarie per tutti quegli enti i cui
organi elettivi vengano sciolti (in tale caso, si dovrebbe
prevedere che il rinnovo degli organi, che decadano
anticipatamente rispetto alla scadenza del termine di legge,
possa avvenire esclusivamente nella data elettorale unica,
valida per l'anno di riferimento).
In tale senso, la presente proposta di legge intende
conferire una delega legislativa al Governo finalizzata alla
realizzazione dell'accorpamento delle consultazioni elettorali
in un'unica data (articolo 1). Nella delega in esame, per
l'esercizio della quale è previsto un termine di sei mesi,
sono indicati i princìpi ed i criteri direttivi cui il Governo
è tenuto ad attenersi nell'esercizio della funzione
legislativa delegata (articolo 2).
La proposta di legge contiene inoltre una disposizione
diretta a prolungare di un anno la durata in carica degli
organi degli enti locali (articolo 3) ed una norma transitoria
finalizzata a prolungare fino al 2000 la scadenza degli organi
comunali e provinciali da rinnovare nel corso del 1999
(articolo 4), così da riunificare le elezioni regionali ed
amministrative e promuovere un "naturale riallineamento" di
tutte le amministrazioni interessate. All'interno di tale
disposizione, è inoltre disposto il prolungamento delle
amministrazioni straordinarie per tutti gli organi elettivi
già sciolti alla data di entrata in vigore della legge, per
garantire l'allineamento all'unica scadenza elettorale
annuale.
Dall'insieme degli interventi normativi proposti si
dovrebbe poter ottenere, pertanto, un sistema che preveda lo
svolgimento con cadenza quinquennale delle elezioni europee, a
decorrere dal 1999, delle elezioni regionali e amministrative,
a decorrere dal 2000, e delle elezioni politiche, a decorrere
dal 2001. Gli eventuali referendum, le cui procedure
continuerebbero ad essere regolate dalle norme vigenti,
andrebbero svolti nella stessa data prevista per una delle
consultazioni generali, ovvero, se intervengono in un anno che
non prevede consultazioni generali, nella data prevista per il
rinnovo degli organi sciolti anticipatamente.
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