| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge ha
per oggetto la detrazione per oneri delle spese derivanti
dall'acquisto e dall'installazione di sistemi di sicurezza
nelle abitazioni private. La continua crescita della
cosiddetta "microcriminalità" fa sì che, oggigiorno, tali
spese non possano essere più considerate come voluttuarie,
bensì necessarie. Basti pensare alle manifestazioni delittuose
che, in queste settimane, hanno riempito le cronache di
Milano: 9 omicidi nei primi nove giorni dell'anno, a causa di
una serie di regolamenti di conti e di rapine. Episodi dinanzi
ai quali le Forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia
di finanza) sono inermi non tanto per incapacità o
incompetenza, quanto piuttosto per carenza di risorse
economiche ed umane.
Stando alle rilevazioni dell'Istituto nazionale di
statistica (ISTAT) relative al 1997, a fronte di una media
nazionale, sulla carta, di 5 operatori delle Forze dell'ordine
ogni 1000 abitanti per regione, si passa dai 10 operatori
effettivi del Lazio, agli 8 del Molise, fino ad arrivare ai
3,3 del Veneto e 3 della Lombardia, ultime due regioni per
dotazione di organico. Vale a dire che se in Veneto il
rapporto è di 3,3 operatori delle Forze dell'ordine ogni 1000
abitanti, la regione è mancante di ben 7.450 operatori.
Addirittura la provincia di Treviso, ad esempio, risulta
essere al penultimo posto in Italia per numero di operatori
delle Forze dell'ordine, con un rapporto di 1 ogni 2030
abitanti (dati forniti dal Sindacato autonomo di polizia
(SAP). Il che non costituirebbe motivo di allarme sociale se
non fosse che la provincia di Treviso è, a livello nazionale,
su 103 province, al ventidueesimo posto per rapine in banca ed
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al ventesimo per furti in appartamenti. Lo stesso Dipartimento
di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha
registrato, sempre nella provincia di Treviso, nel primo
semestre del 1998, un incremento di reati contro il
patrimonio, in particolare dei furti, aumentati di circa il 42
per cento e delle rapine, passate dalle 72 del primo semestre
del 1997 alle 139 del primo semestre del 1998. Dati certamente
poco rassicuranti che, se confrontati con quelli dell'ISTAT
relativi al 1997 e con il rischio di criminalità (33,5
Lombardia, 32,2 Piemonte, 24,8 Veneto a fronte del 29,3
nazionale) sembrano destinati a peggiorare.
Cari colleghi! Lungi dal credere, superficialmente, che un
sistema di allarme o una porta blindata possano essere la
soluzione definitiva alla delinquenza, di certo rappresentano
un deterrente contro furti e rapine, ma, allo stesso tempo,
costituiscono una ingente spesa per chi intende installarli.
Solo a titolo esemplificativo, l'acquisto di un avvisatore a
sirena autoalimentata da esterno con lampeggiante si aggira
intorno alle 300 mila lire, mentre un'unità di controllo
centrale microprocessore ad ingressi multifunzione varia dalle
800 mila ad oltre un milione di lire. Per non parlare, poi,
dei prezzi di una porta blindata: un modello base ad un
battente costa intorno alle 750 mila lire e a due battenti
costa circa un milione e 300 mila lire, mentre il costo dei
rivestimenti varia, a secondo il tipo, dalle 100 mila lire ad
un milione e mezzo di lire. E stiamo parlando solo
dell'acquisto, cui devono aggiungersi le spese di trasporto e
di installazione.
Tutti i cittadini sono chiamati a contribuire, con il
pagamento delle imposte, al finanziamento della difesa dello
Stato ed ai costi della sicurezza che lo Stato stesso dovrebbe
garantire attraverso le Forze dell'ordine, ma in cambio non
ottengono una protezione adeguata. Si pensi alle stazioni dei
Carabinieri che, di fatto, sono diventate veri e propri uffici
burocratici che, ad una certa ora della sera, chiudono
lasciando soltanto un "piantone" a disposizione dei cittadini.
E si pensi anche al trauma che le famiglie subiscono nel
trovare gli appartamenti "svaligiati": al danno
economico-finanziario si aggiunge il danno morale dovuto alla
sottrazione di beni ed oggetti aventi un valore affettivo.
Vista, dunque, l'impotenza delle autorità di fronteggiare il
fenomeno della criminalità con mezzi sufficienti, si chiede,
con la presente proposta di legge, un immediato sostegno dello
Stato a favore dei cittadini, oramai costretti a provvedere
personalmente alla tutela della propria incolumità,
ricorrendo, appunto, alla sottoscrizione di polizze contro i
furti nelle abitazioni, all'installazione di allarmi e di
porte blindate.
La presente proposta di legge è, dunque, diretta ad
agevolare fiscalmente l'acquisto dei succitati mezzi, mediante
lo strumento della detrazione d'imposta, ai sensi
dell'articolo 13- bis del testo unico delle imposte sui
redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica
22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, così
come è stato previsto per i mutui e per le ristrutturazioni
degli immobili dalla legge 27 dicembre 1997, n. 449.
Ovviamente, la detrazione fiscale è valida soltanto per gli
immobili adibiti ad abitazione principale.
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