| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge
mira a far rientrare nei canoni della legalità e,
conseguentemente, a meglio qualificare il mercato delle
prestazioni professionali.
Nei settori dell'urbanistica, dell'edilizia, dell'ambiente
e dell'agraria, da alcuni anni, grazie anche all'opera di
monitoraggio continuo svolta dagli organismi professionali
interessati (agronomi, architetti, geologi, ingegneri e
geometri), si assiste ad un fenomeno degenerativo i cui
effetti sono facilmente riscontrabili nell'intera gestione del
territorio. Ciò si verifica a seguito di una continua
concorrenza sleale tra i diversi professionisti, imperniata
principalmente sulla sistematica violazione delle norme
deontologiche riguardanti i minimi tariffari. Questa
concorrenza al ribasso nelle prestazioni professionali
dell'area tecnico-progettuale produce un inevitabile
scadimento qualitativo delle prestazioni professionali. Il
professionista, infatti, geologo, architetto, ingegnere,
geometra, agronomo che sia, dovendosi accontentare degli
esigui compensi elargiti dai committenti privati (spesso
imprese di costruzione e società finanziarie senza scrupoli)
non può offrire giustamente una prestazione che, se realizzata
con tutto il tempo necessario e con i dovuti approfondimenti,
gli verrebbe a costare più di quanto alla fine riuscirà a
ricevere.
L'enorme contenzioso sviluppatosi in questi anni, che
peraltro è andato di pari passo con l'inarrestabile crisi che
ne è conseguita, è derivato proprio dal sistematico rifiuto da
parte della committenza privata di accettare di far fronte al
pagamento dell'onorario dovuto al professionista che ha
dedicato anni di lavoro e anticipato rilevantissime spese per
l'esecuzione della prestazione del mandato ricevuto. Tutto ciò
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senza tener conto del fatto che una delle principali
conseguenze della mancata percezione del giusto reddito da
parte del professionista è anche il minor introito per le
casse dello Stato in termini di adempimenti fiscali.
Secondo stime fatte dal Comitato delle professioni
tecniche di Sicilia, tale minor introito sarebbe
quantificabile in circa 1.300 miliardi di lire annue, pari
alla metà dei redditi professionali annui non percepiti per
mancato pagamento della parcella, dilazione della stessa,
minore introito per la non applicazione dei minimi
tariffari.
La proposta di legge intende porre rimedio a tale
situazione introducendo l'obbligatorità della certificazione
delle parcelle professionali da parte degli ordini o dei
collegi professionali competenti, a cui subordinare il
rilascio dell'atto amministrativo (concessioni,
autorizzazioni, abitabilità, agibilità e quanto altro richiede
la prestazione professionale) da parte delle pubbliche
amministrazioni. L'attuazione di tale strumento consentirebbe
il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1) l'eliminazione
radicale di ogni possibilità di evasione fiscale,
semplificando e rendendo efficaci i controlli; 2)
l'eliminazione di qualsiasi possibile forma di concorrenza
sleale tra professionisti basata sul prezzo e non sulla
qualità della prestazione professionale; 3) la garanzia per la
committenza e la collettività del miglior livello possibile
delle prestazioni.
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