| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge,
nel rispetto del diritto alla vita, alla riabilitazione ed
alle pari opportunità, intende garantire una migliore qualità
di vita ai soggetti incontinenti urofecali e stomizzati,
presenti in Italia.
Gli incontinenti sono soggetti (adulti e bambini) che per
patologie di varia natura (flogistica, traumatica,
degenerativa e neoplastica) divengono incontinenti alle urine
e/o alle feci, ovvero di entrambe, in talune particolari
situazioni.
Gli stomizzati, nella maggior parte dei casi, sono malati
di cancro che, per aver salva la vita, devono necessariamente
subire l'asportazione di organi di vitale importanza quali
retto, vescica e di entrambi gli organi in talune
situazioni.
Le stomìe si suddividono in: colo, ileo ed urostomie. I
colostomizzati possono ottenere una soddisfacente continenza
tramite periodici lavaggi intestinali, denominati irrigazione
(lavaggi effettuati nel bagno, stando seduti sopra il
water e/o sedendosi di fronte al water).
Basti pensare che una persona ilcostomizzata, dopo i
pasti, digerisce dopo appena dieci minuti di orologio.
Pag. 2
Il carcinoma colo-rettale (CCR), è la seconda neoplasia
per frequenza ed in Europa si contano 130 mila nuovi casi
l'anno, con 90 mila morti. In Italia, i nuovi casi
diagnosticati ed i pazienti deceduti per anno, sono
rispettivamente circa 27 mila e 15 mila. Nel 1990, in Italia,
è stata calcolata una prevalenza di circa 130 mila pazienti
con CCR (ovvero pazienti con CCR a vita). Essi, pur essendo
secondi per mortalità, non ricevono la dovuta attenzione da
parte delle istituzioni e dei mass-media, con
conseguenti scarse risorse in favore della prevenzione, della
ricerca, della riabilitazione e della fornitura protesica
(sacche, placche, cateteri, sonde, sacche di scarico,
eccetera).
Gli interventi di stomìa definitiva sono particolarmente
invalidanti poiché comportano l'asportazione di tratti di tubo
digerente e/o delle vie urinarie, di conseguenza postumi
invalidanti, quali l'incontinenza fecale od urinaria, la
limitazione della libertà personale, dermatiti, disturbi
sessuali, rallentamento dei riflessi psicomotori; fattori,
questi, che sono all'origine di quotidiane difficoltà di
impatto clinico, psicologico e sociale (isolamento e vergogna
nell'accettare le nuove condizioni di vita).
Gli uni e gli altri soggetti non sempre hanno diritto alla
fornitura gratuita dei presìdi di contenimento ed agli
interventi di medicina preventiva, curativa e riabilitativa
necessari ad assicurare un'esistenza il più possibile
normale.
Per tali principali motivazioni si comprende la necessità
di approvare una legge che consenta di armonizzare uno stesso
diritto nel territorio, ed, ove necessario, almeno per
l'infanzia, intervenire economicamente e garantire il minimo
per la vita e per la dignità umana.
| |