| Onorevoli Colleghi! - I recenti avvenimenti che stanno
scuotendo il Paese, in ogni fascia sociale, in tema di giochi,
ormai sempre più d'azzardo, che vedono un ruolo partecipe,
diretto o indiretto, dello Stato, inducono i parlamentari
dell'attuale XIII legislatura a doverose riflessioni e a
necessari, urgenti interventi, al fine di riportare equilibrio
e dignità in un campo, antico quanto l'uomo, quale quello del
gioco, con le auspicate e sognate ricadute economiche, nella
speranza di...cambiare il corso della vita, almeno sul piano
economico.
Da qualche tempo il concorso pronostici denominato "Super
Enalotto", gestito secondo le attuali normative da una società
privata (la SISAL) su affidamento dello Stato e disciplinato
dal regolamento approvato con decreto del Ministro delle
finanze 29 ottobre 1957, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 49 del 26 febbraio 1958, e, da ultimo,
modificato con decreto del Ministro delle finanze 30 luglio
1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 180 del 4
agosto 1998, sta assumendo connotati patologici, a dir poco
discutibili.
Milioni di persone, trascinate e condizionate anche da una
martellante e sviante informazione (in realtà pubblicità) dei
mass-media, collettività organizzate e comunità anche
istituzionali sono coinvolte in questa corsa sfrenata al
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facile guadagno, che assume connotati in certe circostanze, di
eccitazione da nuova "febbre dell'oro", quando per diverse
tornate non si realizzano le vincite massimali, cosicché i
relativi montepremi si aggiungono a quelli della
corrispondente categoria del concorso successivo, attraverso
il meccanismo del cosiddetto " jackpot ".
Non di rado, poi, si assiste ad episodi ancora più
allarmanti di disperata ricerca - da parte di persone in stato
di indigenza - di fonti anche anomale di finanziamento, nella
speranza di risolvere d'un colpo problemi, quando non drammi,
di carattere personale o familiare. Così, pur di inseguire il
sogno di "vincite favolose", non si esita a contrarre debiti
anche con soggetti legati all'usura ed al riciclaggio di
denaro sporco. Inoltre, numerosi sono ormai i casi di persone
che si rivolgono, in evidente stato di alterazione psichica, a
medici specialisti, alla ricerca di terapie adeguate contro la
"sindrome da...Enalotto".
Da quanto innanzi esposto sorge l'urgente esigenza di
fissare un tetto massimo alle vincite di prima categoria (nel
caso specifico, la combinazione di sei numeri), regolamentando
insieme il rapporto con le successive categorie di premi nella
stessa tornata di estrazione.
Il tetto massimo proposto, insieme alla delega concessa al
Ministro delle finanze di disciplinare con regolamento il
riporto della differenza superiore sulle vincite di minor
grado, lascia, nella sua dimensione (25 miliardi di lire),
spazio ai sogni di vittoria, specialmente quando, per
raggiungere la stessa, si effettuano giocate collettive con
sistemi che, in caso di esito positivo, possono vedere felici
centinaia di giocatori.
Il meccanismo del riporto, in caso di superamento del
tetto massimo, sui premi di grado inferiore, rendendo più
appetibili questi ultimi, non ridurrebbe di molto l'interesse
al gioco, ma lo riporterebbe a livelli più fisiologici,
superando pertanto la invero semplicistica ed opinabile
preoccupazione dell'erario di intascare meno. D'altronde, in
questo caso uno Stato moderno e civile non può sperare di
risolvere i suoi problemi finanziari solo, o soprattutto,
drenando denaro da desperados alla ricerca della nuova
"terra promessa" delle pepite d'oro del Super Enalotto.
L'articolo unico della proposta di legge cerca di rendere
compatibili tutte le esigenze, private, collettive e statali,
evitando di fare del nostro Paese un caso clinico nelle
moderne società civili.
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