| Onorevoli Colleghi! - L'esigenza di prevedere procedure
di verifica e monitoraggio volte ad accertare il grado di
stabilità degli edifici, sia pubblici che privati, è avvertita
in senso assoluto, al di là dei tragici episodi di cronaca che
pure ne confermano la fondatezza.
Il dato di partenza dal quale prendere le mosse, per
affrontare il discorso sulla necessità di prevedere norme di
salvaguardia del patrimonio edilizio del nostro Paese, è
rappresentato dalla constatazione che quest'ultimo si presenta
in massima parte vetusto; parallelamente, va segnalato
l'inquietante fenomeno di costruzioni, più o meno recenti,
realizzate in dispregio alla normativa e, quindi, con criteri
di eccessiva "economicità", a scapito delle esigenze di
sicurezza e di stabilità.
Ferma restando la necessità di perseguire con rigore tutti
coloro che si siano resi responsabili di attività di
edificazione tese a privilegiare il risparmio a detrimento
della sicurezza, la proposta di legge in oggetto configura
fasi di verifica tecnica estese a tutti gli edifici, pubblici
o privati, allo scopo di evitare che possano riprodursi
raccapriccianti eventi quale quello che, verificatosi di
recente a Roma, ha visto letteralmente sgretolarsi un palazzo,
provocando morte e distruzione.
In questo spirito, si prevede l'obbligo, gravante sui
proprietari degli edifici, a prescindere dalla loro natura
privatistica o pubblicistica, di sottoporre gli immobili a
periodiche verifiche volte ad accertarne il livello di
stabilità. A tale fine, presso ciascun comune è istituito un
ufficio tecnico per le verifiche sulla stabilità degli
edifici, che provvede all'attività di accertamento sulla base
dei criteri definiti nel dettaglio dalle disposizioni della
proposta di legge.
In considerazione della incontestabile valenza sociale e
civile dell'iniziativa che si sottopone all'attenzione dei
colleghi deputati, si esprime l'auspicio che sulla stessa
possa registrarsi un consenso ampio e convinto.
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