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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


67199
DDL5697-0002
Progetto di legge Camera n. 5697 - testo presentato - (DDL13-5697)
(suddiviso in 10 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5697. TESTIPDL
...C5697.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5697 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - I rilevanti problemi di organico
  della magistratura ordinaria, già sottolineati dagli operatori
  del settore negli anni scorsi, a decorrere dalla data di
  entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, si
  sono accresciuti con le modifiche apportate al codice di
  procedura civile e con le recenti sentenze della Corte
  costituzionale in tema di incompatibilità giurisdizionali.
     L'esigenza di un potenziamento dell'organico della
  magistratura ordinaria si è resa sempre più attuale ed
  indilazionabile per fronteggiare il costante propagarsi della
  criminalità organizzata.  Mancano circa 1.300 magistrati in
  tutta Italia e soprattutto nelle cosiddette "zone a
  rischio".
     E' noto a tutti il quadro desolante dell'amministrazione
  della giustizia in Italia, che emerge con la crudezza dei
  numeri dalle allarmanti relazioni del procuratore generale
  presso la Corte di cassazione e dei procuratori generali
  presso le corti d'appello, dalle segnalazioni sfiduciate dei
  capi degli uffici giudiziari e dello stesso Consiglio
  superiore della magistratura, dalle quotidiane denunce della
  stampa e degli altri mezzi di informazione.
     La crisi della giustizia, di cui si parla da vari lustri,
  ha raggiunto ormai limiti d'intollerabilità tali da assumere
  addirittura una valenza eversiva.  L'arretrato dei procedimenti
  civili e penali è divenuto spaventoso: un procedimento civile
  in media giunge a sentenza definitiva dopo venti anni di
  iter  processuale; risultano pendenti, ad oggi, circa 2
  milioni ed 800 mila procedimenti civili; un procedimento
  penale si conclude in media in dieci anni; i procedimenti
  penali pendenti al momento sono un milione circa.
     La giustizia civile è un cadavere pronto per l'esame
  autoptico, quella penale è al tracollo.  Nel settore civile la
 
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  risposta arriva quando gli interessi in conflitto hanno
  trovato una diversa forma di regolamentazione, vanificando
  puntualmente le stesse ragioni per cui si era fatto ricorso
  alla giurisdizione.  Nel ramo penale è impossibile, nelle
  condizioni odierne, fare fronte in tempi ragionevoli alla mole
  immensa del lavoro dibattimentale susseguente alle indagini
  condotte con vero spirito di abnegazione dai magistrati delle
  procure della Repubblica in tutta Italia e particolarmente nei
  centri più impegnati dal dilagante fenomeno della criminalità
  politica o da quello della criminalità organizzata, elevato al
  massimo grado della potenzialità offensiva.  Ed è appena il
  caso di ricordare che tutto ciò determina una sfiducia via via
  più acuta e diffusa nei confronti dello Stato e per di più
  innesca un vizioso circuito di comunicazione tra giustizia
  civile e penale.  Infatti, da un lato molte persone imboccano
  vie illegali di tutela delle proprie pretese a causa delle
  lungaggini dell'attività giudiziaria e dall'altro molti nulla
  facenti, sollecitati dalla risibile risposta dello Stato alla
  domanda di giustizia, sono indotti ad offrire i loro servizi
  delittuosi. Né va sottaciuto che molti cittadini, proprio a
  causa dei tempi sfibranti della giustizia, rinunziano a far
  valere i propri diritti con grave lesione dei princìpi
  fondamentali dell'ordinamento costituzionale dello Stato.
     La soluzione del problema non può, peraltro, rinvenirsi
  nell'unico strumento del reclutamento ordinario dei
  magistrati, che comporta il decorso di circa quattro anni
  dalla pubblicazione del bando di concorso all'immissione in
  possesso dei vincitori, passando per la fase
  dell'uditorato.
     Nemmeno i maxi concorsi susseguitisi negli ultimi anni
  sono stati in grado di fornire sufficienti garanzie di
  celerità di selezione tecnica ed attitudinale; infatti, pur
  comportando un massiccio afflusso di candidati, non hanno
  neppure conseguito la completa copertura dei posti
  disponibili.
     Ed è proprio in questo quadro generale che si innesta la
  proposta, suscettibile di risolvere radicalmente e nel breve
  periodo la drastica insufficienza numerica dei magistrati, e
  consistente nell'idea della previsione, accanto al
  reclutamento ordinario dei magistrati, di un reclutamento
  collaterale che attribuisca una certa aliquota di posti
  disponibili mediante concorsi per esami riservati che rimedino
  alle immani lentezze, alle borboniche farraginosità dei
  concorsi ordinari.  Reclutamento collaterale che si prevede di
  effettuare tra i vice pretori onorari e i vice procuratori
  onorari della Repubblica che già esercitano "sul campo"
  funzioni giudiziarie e grazie ai quali la macchina della
  giustizia pretorile non si è del tutto inceppata, verso i
  quali la stessa magistratura di ruolo mostra di nutrire grande
  fiducia, se è vero che rilascia loro costantemente le deleghe
  necessarie ad operare in udienza, e al termine dei singoli
  mandati triennali esprime di solito parere favorevole circa il
  rinnovo del mandato stesso.  La loro attività, infatti,
  assicura il regolare svolgimento delle udienze pretorili, in
  quanto la presenza dei sostituti procuratori della Repubblica
  alle stesse paralizzerebbe, di fatto, la fase delle indagini
  preliminari e tutte le altre incombenze rese particolarmente
  gravose dalla assegnazione di migliaia di procedimenti penali
  ad ogni magistrato (circa 5 mila); e l'elevatissimo numero di
  deleghe ai vice procuratori della Repubblica (è facile trovare
  vice procuratori onorari che hanno sostenuto l'accusa in più
  di 100 udienze all'anno!) indica come lo svolgimento del 90
  per cento delle udienze sia garantito dalla presenza appunto
  dei vice procuratori della Repubblica con una media personale
  di tre o quattro udienze settimanali; medesima situazione, se
  non peggiore, si presenta per i vice pretori sia in campo
  penale sia civile.  Infatti il vice pretore onorario è oggi
  " l'omnibus ", "l'uomo per tutto", "l'uomo per ogni
  stagione", "l'uomo per ogni riforma" della giustizia italiana,
  oggi giudicante penale, domani giudicante civile, poi giudice
  delle indagini preliminari ed ancora componente del collegio
  penale del tribunale, poi di quello civile sempre del
  tribunale e, se occorre,  dulcis in fundo  componente
 
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  anche del collegio del tribunale della libertà.  I vice pretori
  onorari e i vice procuratori onorari della Repubblica da
  magistrati supplenti sono divenuti giudici quotidianamente
  operanti nelle aule di giustizia con il "lauto" gettone di
  presenza di lire 81.780 lorde, ad udienza effettivamente
  tenuta, indipendentemente dalle ore lavorative (minimo 8/10
  ore) e dai procedimenti trattati (in media da 30 a 50),
  compenso assolutamente ridicolo ed offensivo per la
  professionalità di chi svolge tale attività con dignità e
  rispetto del proprio ruolo.  Appunto per questo, noi crediamo
  che non sia giusto disperdere delle energie tanto vitali per
  assicurare il buon funzionamento della giustizia, che non sia
  giusto buttare al vento le professionalità acquisite nello
  svolgimento delle attività di vice pretore e di vice
  procuratore della Repubblica, e che un reclutamento
  collaterale mediante concorso per esami riservato a tali
  figure possa assicurare un buon numero di magistrati già in
  attività di servizio, già rodati, che possano continuare
  proficuamente a permettere la funzionalità della macchina
  della giustizia, dando giuste risposte ai cittadini che le
  aspettano.  Il reclutamento deve essere effettuato tramite
  concorso per esami riservato al quale possono partecipare i
  vice pretori onorari e i vice procuratori onorari della
  Repubblica in servizio al 31 dicembre 1998, senza alcuna
  sottoposizione di limiti di età (ai sensi dell'articolo 3,
  comma 6, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e del parere n.
  492 del 1998 della prima sezione del Consiglio di Stato
  espresso nella adunanza del 15 luglio 1998), che hanno
  lodevolmente esercitato le funzioni giudiziarie conferite ai
  sensi degli articoli 32, 34, 71 e 72 dell'ordinamento
  giudiziario, approvato con regio decreto 30 gennaio 1941, n.
  12, e successive modificazioni, previo parere favorevole del
  consiglio giudiziario del distretto di appartenenza.
     L'esame consisterà in una prova scritta di carattere
  pratico, differenziata a seconda delle funzioni giudicanti o
  requirenti prescelte dal candidato, che tenderà a verificare
  la preparazione tecnica processuale e riguarderà la stesura di
  uno o più provvedimenti tipici delle funzioni da assumere, ed
  in un colloquio diretto ad accertare la conoscenza pratica del
  diritto sostanziale civile e penale.
     Gli uditori giudiziari così nominati, prima di assumere le
  funzioni, svolgeranno la fase di tirocinio "mirato" previsto
  dal regolamento emanato con decreto del Presidente della
  Repubblica 17 luglio 1998, pubblicato nella  Gazzetta
  Ufficiale  n. 171 del 24 luglio 1998, e saranno destinati a
  ricoprire i posti vacanti presso le sedi definite di
  "frontiera" o "disagiate" o con "gravi carenze di organico",
  risolvendo così il delicatissimo problema di codeste sedi
  "sempre vacanti".  Emblematico fu il caso accaduto alcuni anni
  addietro di due giovani uditori giudiziari vincitori di
  concorso che, pur di non accettare la sede del tribunale di
  Gela come destinazione, preferirono dimettersi (...) è storia
  vera!?!
     Si potrà supplire in tale modo nel breve periodo a vaste
  carenze di organico e, soprattutto, si valorizzerà un vasto
  patrimonio di esperienze concrete.
     A tali fini è stata redatta la presente proposta di legge,
  della quale si auspica la rapida approvazione.
 
DATA=990217 FASCID=DDL13-5697 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=5697 TOTPAG=0006 TOTDOC=0010 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=008 PAGFIN=0003 RIGFIN=059 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=3 SORTRES= SORTDDL=569700 00 FASCIDC=13DDL5697 SORTNAV=0569700 000 00000 ZZDDLC5697 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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