| Onorevoli Colleghi! - L'importanza dell'agricoltura nel
mondo riveste un ruolo fondamentale non solo perché permette
la disponibilità ad libitum di beni necessari per la
sopravvivenza stessa del genere umano (alimenti), ma anche
perché le economie di ogni natura hanno trovato nel mondo
agricolo la base di appoggio ed il trampolino di lancio per il
raggiungimento degli obiettivi che si erano prefissati.
L'industria, utilizzando le risorse a disposizione, ne
modifica la finalità a seconda delle necessità del mercato
arricchendo il prodotto finale di un alto valore aggiunto che
permette al cittadino ed al consumatore una vita più
confortevole, ma conseguentemente diminuisce la disponibilità
sia dello stesso che della risorsa energetica, lasciando come
sottoprodotto sostanze inquinanti. L'agricoltura in poco tempo
moltiplica un chicco di mais (del valore unitario di 15x) in
800-900 chicchi (del valore unitario di 1x), aumentandone la
disponibilità e riducendone il costo di base. Tutto ciò fa sì
che l'agricoltura sia l'unico asse portante delle economie che
da questa si originano.
Ciò premesso, è facile intuire che bisogna intervenire nel
mondo agricolo con una politica idonea che deve essere
rafforzata e valorizzata.
L'agricoltura italiana non deve esimersi da queste analisi
ed anzi, non potendo godere di ampi spazi ed essendo sempre
più in competizione con lo sviluppo urbano e con le sempre
maggiori esigenze umane, deve ulteriormente specializzarsi
anche con nuove tecnologie che le consentano di ottenere un
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prodotto con un alto valore aggiunto. Laddove ciò non avviene,
vediamo che come conseguenza si determina il continuo ed
ininterrotto abbandono del presidio e del controllo del
territorio, con tutto ciò che ne consegue. Per meglio capire,
basti pensare alle più recenti specializzazioni nel settore
florovivaistico o nelle coltivazioni dei prodotti più diversi
come, ad esempio, l'actinidia ed alle produzioni più antiche e
tradizionali, dalle quali abbiamo ereditato, ad esempio, oltre
400 tipi di formaggio.
Sono questi due modi diversi per migliorare lo
sfruttamento delle risorse naturali, in primo luogo
valorizzando la superficie a disposizione e in secondo luogo
aumentando il valore aggiunto del prodotto ottenuto.
Certamente per raggiungere gli obiettivi sopra esposti vi è la
necessità di un maggiore investimento in lavoro e in capitali
ed in particolare di un maggior consumo di fonti energetiche e
quindi di prodotti petroliferi.
Per tutta una serie di fattori dovuti a scelte politiche
che non sono state in grado di difendere gli interessi del
settore agricolo, l'agricoltura italiana attraversa una fase
di profonda instabilità ed incertezza dovuta alle profonde
modificazioni dell'intero assetto economico e sociale che sta
investendo l'intera Europa in considerazione anche dei nuovi
rapporti di scambio commerciale con Paesi che nulla hanno da
offrire se non i prodotti del suolo. La globalizzazione dei
mercati, lo sviluppo di un'agricoltura europea sempre più
specializzata e qualificata e l'introduzione delle quote di
produzione non hanno sicuramente facilitato l'agricoltura
italiana. Dal dopoguerra ad oggi la politica italiana ha
sempre auspicato un'agricoltura assistita e sinergica agli
interessi delle associazioni di settore, che invece di
permettere il potenziamento ed il consolidamento del settore,
lo hanno reso vulnerabile ai cambiamenti che oggi l'Europa ci
impone. La necessità, quindi, di permettere agli agricoltori
italiani di competere con i colleghi europei e sempre più con
quelli mondiali al fine di permettere un rilancio del settore
ci ha indotti a presentare una proposta di legge che riduca di
fatto le accise sul gasolio, sulla benzina agricola e sul
prezzo dell'energia elettrica. In diversi Paesi europei il
prezzo delle accise sulle fonti energetiche utilizzate in
agricoltura è nettamente inferiore a quello ordinario proprio
per propiziare lo sviluppo e l'incremento del comparto
agro-alimentare nelle sue diverse forme.
Abbattendo i costi dell'energia impiegata per uso
produttivo non solo si dà competitività al prodotto agricolo,
ma si rendono immediatamente disponibili risorse per gli
investimenti sia diretti che indiretti. Ci si augura che la
presente proposta di legge sia discussa ed approvata in tempi
brevi, considerata l'importanza delle argomentazioni
esposte.
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